Grammatico (n. Pordenone - m. Ancona 1517), di professione avvocato, e da ultimo podestà di Ancona. È noto per le fortunate Regole grammaticali della volgar lingua (1516), una delle prime grammatiche italiane, [...] la prima che fosse pubblicata per le stampe. È stata oggetto di discussioni la priorità effettiva tra questo libretto e le Prose di P. Bembo (pubbl. 1525). ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] invece integrato da una grande quantità di aggiunte e correzioni (ed. Bembo 2001 e Tavosanis 2002). All’ed. 1525, in austero formato .
Bembo, Pietro (2008), Le rime, a cura di A. Donnini, Roma, Salerno Editrice, 2 voll.
Fortunio, Giovanni Francesco ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] quando si trova un accordo tra l’opzione toscano-letteraria di Bembo e le rivendicazioni della lingua nativa e viva dei fiorentini. a fine secolo in ➔ Gabriele D’Annunzio e ➔ Giovanni Pascoli sotto forma di citazione dotta e arcaismo evocativo. Come ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] codificazione cinquecentesca ad opera di ➔ Pietro Bembo, che addita espressamente un modello acronico e Grande dizionario italiano dell’uso, Torino, UTET, 8 voll.
Adamo, Giovanni & Della Valle, Valeria (2005), 2006 parole nuove, Milano, ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] dalle Tre Corone, attraverso la codificazione grammaticale di ➔ Pietro Bembo resiste a lungo nell’uso letterario, finché soltanto con ➔ più. Il costrutto del tipo «fu tagliato la cipolla» (Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi IV), «fu dato a lui gli ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] la classificazione delle parole in base alle loro qualità sonore (così in Bembo, ma un’idea del genere, come si è visto, era già studiosi più diversi, da Vittore Pisani a Devoto, Giovanni Nencioni e Antonino Pagliaro (cfr. Ancillotti 1983). Contini ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] sovrabbondanza di pronomi soggetto presenti in ➔ Giovanni Boccaccio e negli antichi scrittori come fatti uso scritto e parlato e al definitivo rinnovamento della lingua italiana.
Bembo, Pietro (1966), Prose della volgar lingua, in Id., Prose e ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] due ottave in italiano messe in bocca a Giovanni Boccaccio nella Comedieta de Ponça. Conoscenza tutta letteraria limitano affatto al solo Petrarca, ma coinvolgono autori quali ➔ Pietro Bembo, ➔ Benedetto Varchi, Della Casa, ➔ Torquato Tasso (Baldi ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] ) è opera di un umanista di probabile origine friulana e di formazione veneziana: Giovanni Francesco Fortunio (➔ grammatica).
I veneti ➔ Pietro Bembo e Aldo Manuzio (laziale d’origine) sono concordemente ritenuti le figure trainanti del conguaglio ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] già nel sec. XVI avevano propugnato la stessa tesi (Bembo, L. Salviati) e di alcuni puristi veronesi del , posseduto da Augusto Campana, contiene postille del Monti (e di Giovanni Gherardini) aspramente polemiche; cfr. anche la lettera del Monti al ...
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inorare
v. tr. [comp. di in-1 e oro, sul modello del lat. inaurare: v. inaurare], ant. – Ricoprire d’oro, ornare di fregi d’oro; dorare. ◆ Part. pass. inorato, anche come agg., dorato: il Senato fece porre una statua di rame inorata nella...
principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...