La vicenda biografica di GiovanniBoccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] e complessa della lingua boccacciana dedicò le Annotazioni e discorsi sopra alcuni luoghi del Decameron di messer GiovanniBoccacci del 1573 (Chiecchi 2001). La nuova edizione del 1582, la famosa «rassettatura» di Leonardo Salviati, produsse due ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] di Petrarca sarebbero diventate legge; e anche le sue non scelte.
Le oscillazioni nel fiorentino del Decameron di ➔ GiovanniBoccaccio sono state ben documentate da Stussi (1995), che segnala la compresenza di tratti arcaici con «i segni di un ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] XX, 4); i gerundi assoluti del tipo «e se per isciagura, essendoci tu, ce ne venisse alcuna [delle male brigate]» (GiovanniBoccaccio, Dec. V, 3, 27). Si citano ancora i participi assoluti del tipo Dio concedente, le anticipazioni degli oggetti, le ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] la mediazione dei grandi canzonieri toscani; la fortuna immediata delle «tre corone», ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ GiovanniBoccaccio (precocissima nel caso di Dante, un sonetto del quale viene trascritto da un notaio bolognese nel 1287, quando ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] le centinaia che hanno tramandato il testo della Commedia. Il De vulgari eloquentia, appena menzionato da ➔ GiovanniBoccaccio, cominciò a essere considerato solo nel Cinquecento, nelle polemiche sulla ➔ questione della lingua, divulgato nella ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] di tale varietà una competenza nativa determinò l’interpretazione della sovrabbondanza di pronomi soggetto presenti in ➔ GiovanniBoccaccio e negli antichi scrittori come fatti di stile, non di sistema. Questa linea interpretativa parte da Bembo ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] , che sarebbe poi diventato la base della lingua letteraria italiana, grazie anche a ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ GiovanniBoccaccio. Si assume qui, perciò, una prospettiva basata principalmente sul fiorentino e, con esso, sui volgari toscani ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] lingua e della letteratura italiana è ben attestata dalle due ottave in italiano messe in bocca a GiovanniBoccaccio nella Comedieta de Ponça. Conoscenza tutta letteraria dunque (anche per quel che riguarda la specifica ‘verosimiglianza’ linguistica ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] le sue preferenze grafiche. È invece diversa la situazione del Canzoniere di ➔ Francesco Petrarca e del Decameron di ➔ GiovanniBoccaccio. Di questi capolavori, infatti, ci sono giunti gli autografi d’autore che consentono di osservare i progressi ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] teoria dell’imitazione, poi applicata da Bembo al volgare, indicando come modelli ➔ Francesco Petrarca per la poesia e ➔ GiovanniBoccaccio per la prosa. Al terzo modello, cioè a Dante, Bembo rimproverava l’uso di un lessico basso, ovvero la ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...