BALSAMO CRIVELLI, Riccardo
Alberto Asor-Rosa
Nato a Settimo Milanese il 20 ag. 1874 da una famiglia di piccola nobiltà, trascorse una giovinezza scapata e avventurosa, ma non priva di passioni e di [...] con molta fatica, ma anche con intimo piacere, il materiale già raccolto.
Boccaccino narra la giovinezza di GiovanniBoccaccio a Napoli, da quando lo scrittore del Trecento, ancora fanciullo, aveva dovuto lasciare la casa paterna per contrasti ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Donatella Melini
Il contributo è tratto daStoria della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
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Agli albori della musicologia italiana uno dei primi e più sensibili studiosi del [...] l’intensa suggestione di due madrigali intonati dallo stesso Palestrina sui rispettivi testi di Orazio Capilupi e di GiovanniBoccaccio (seconda stanza della ballata che conclude la terza giornata del Decameron).
Il Princeps musicae
Oltre a sancire ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] scriventi colti o comuni, quanto nei testi a stampa. Se si scorrono gli autografi di ➔ Francesco Petrarca e, soprattutto, di ➔ GiovanniBoccaccio è possibile incontrare grafie quali ch (+ a, o, u), ngn, lgl, gl e abusi di i diacritiche in nessi che ...
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La terza rima è il metro della Divina Commedia. Se ne attribuisce concordemente l’invenzione a ➔ Dante, perciò è anche detta terzina dantesca. Con l’➔ottava rima, è il metro narrativo principe della tradizione [...] di Fazio degli Uberti e i Trionfi di ➔ Francesco Petrarca, così come la Commedia delle ninfe fiorentine (Ameto) di ➔ GiovanniBoccaccio (un panorama sintetico ma efficace della fortuna della terza rima in Baldelli 1976: 592-593).
Ben presto invalse l ...
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Per hapax (legomenon) (lett. «detto una sola volta», gr. hápax legómenon) s’intende generalmente una parola che occorre una sola volta nell’intero corpus scritto di una lingua, nel lavoro di un singolo [...] della presenza di molti hapax danteschi nel Decameron, che farebbe pensare a riprese non casuali da parte di ➔ GiovanniBoccaccio (Hollander 1997), o l’esempio, celeberrimo, del verbo trasumanar, hapax nella Commedia (Par. I, 70) ripreso da ➔ Pier ...
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peste
Francesca Vannozzi
L’antico flagello portato dai topi
La cosiddetta morte nera, inevitabile, repentina, di massa, che per contagio sterminava nei secoli passati persone di qualsiasi ceto sociale, [...] un’impronta indelebile, tanto che famose pestilenze hanno fatto da sfondo a opere letterarie come il Decameron di GiovanniBoccaccio e I promessi sposi di Alessandro Manzoni
Pestilenza, effluvio mortifero
La peste, malattia contagiosa di cui oggi è ...
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L’ottava rima (o semplicemente ottava) costituisce, con la ➔ terza rima, la forma ‘discorsiva’ (cioè non lirica) più diffusa della tradizione italiana, tipica in particolare della poesia narrativa (Beltrami [...] ).
L’origine dell’ottava rima è controversa. I primi testi datati nei quali fu adottata sono il Filostrato di ➔ GiovanniBoccaccio (1336) e l’anonimo Cantare di Fiorio e Biancifiore (trascritto dopo il 1343).
Gli studiosi si sono divisi tra quanti ...
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Linguista e letterato (Sarzana 1895 - Viareggio 1971), prof. di glottologia classica e romanza nell'univ. di Genova (dal 1926), poi (dal 1939) di storia della lingua italiana a Roma; accademico d'Italia [...] del Dugento e dei primi del Trecento (1926); Tradizione e poesia nella prosa d'arte italiana dalla latinità medievale a GiovanniBoccaccio (1934; 2a ed. 1943; rist. 1969), nella quale S. studia l'evolversi della prima prosa volgare dalla tradizione ...
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OMERO
Giorgio Pasquali
. A O. la tradizione più antica assegnava ben più che non gli lascino oggi anche i critici più conservatori. Già nel sec. VII Callino citava la Tebaide attribuendola a lui. Poco [...] dell'imperatore d'Oriente. Lezioni di greco prese qualche anno più tardi, tra il 1360 e il 1363, a Firenze, GiovanniBoccaccio da Leonzio Pilato. Leonzio Pilato tradusse per lui e per il Petrarca, letteralmente, anzi pedestremente e non senza errori ...
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RAZZOLINI, Luigi
Albano Sorbelli
Erudito e bibliografo, nato a Greve (Chianti), della cui chiesa di Santa Maria alla Canonica fu priore, morto ivi l'8 aprile del 1881. Di ottima preparazione classica, [...] Pietro e Paolo, e più tardi altri testi antichi e leggende, fra cui la Passione di G. Cristo attribuita a GiovanniBoccaccio. L'opera sua più importante, ancora consultabile, è la Bibliografia dei testi di lingua a stampa citati dagli accademici ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...