Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] a stampa dell’italiano (1516) è opera di un umanista di probabile origine friulana e di formazione veneziana: GiovanniFrancescoFortunio (➔ grammatica).
I veneti ➔ Pietro Bembo e Aldo Manuzio (laziale d’origine) sono concordemente ritenuti le figure ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] 2001; riproduzione fotografica nell’edizione a cura di C. Marazzini e S. Fornara: Fortunio 1999), e ne era autore un umanista e uomo di legge, GiovanniFrancescoFortunio, che si trovava allora in qualità di podestà ad Ancona, dove morì l’anno ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] , Marco Antonio Ateneo Carlino, Lodovico Dolce, Pierfrancesco Giambullari e Matteo di San Martino; ma non per GiovanniFrancescoFortunio, ➔ Pietro Bembo (che la colloca tra gli avverbi), Alberto Acarisio e Giacomo Gabriele. L’interiezione viene ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] è io, tu, quelli; preposizione, sì come è quando io dico a Giovanni, questo a è la preposizione; avverbio, sì come è pienamente, sufficientemente; Regole grammaticali della volgar lingua di Giovan FrancescoFortunio) al 1833 (anno di pubblicazione ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] frequenti nella grammatica di Fortunio del 1516, erano ancora poesia: per es., se nel 1897 ➔ Giovanni Pascoli scriveva «siepe che il passo chiudi (1996), Contributo alla storia dell’ortografia. Francesco Fulvio Frugoni e il secondo Seicento, «Studi ...
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santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...