Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] critica a cura di A. Gnocchi, Firenze, Società editrice Fiorentina.
Bembo, Pietro (2008), Le rime, a cura di A. Donnini, Roma, Salerno Editrice, 2 voll.
Fortunio, GiovanniFrancesco (1999), Regole grammaticali della volgar lingua, a cura di C ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] ) è opera di un umanista di probabile origine friulana e di formazione veneziana: GiovanniFrancesco Fortunio (➔ grammatica).
I veneti ➔ Pietro Bembo e Aldo Manuzio (laziale d’origine) sono concordemente ritenuti le figure trainanti del conguaglio ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] arcaicizzante di Bembo, fondata sul primato dell’imitazione del canone trecentesco delle Tre Corone.
Di per sé, l’identificazione dei modelli nelle Tre Corone non era un fatto inusitato. Il primo grammatico dell’italiano, GiovanniFrancesco Fortunio ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] e ne era autore un umanista e uomo di legge, GiovanniFrancesco Fortunio, che si trovava allora in qualità di podestà ad Ancona altri autori.
Le due grammatiche di Fortunio e di Bembo si differenziano nettamente dal più antico esperimento di Alberti ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] relativi participi da perso, reso a perduto, renduto, sostenuto dal Bembo e secondo l’uso di Petrarca e Boccaccio, era già Olschki (1a ed. Ferrara, Giovanni Mazocchi, 1516).
Fortunio, GiovanniFrancesco (2001), Regole grammaticali della volgar ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] della lingua viene data dall’attività dei grammatici. GiovanniFrancesco Fortunio dai Fragmenta – e dai Trionfi – arriva stabilità e uniformità della lingua. L’edizione delle Rime di Bembo nel 1530 (e anche quella delle Rime di Sannazaro, raccolte ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] Antonio Ateneo Carlino, Lodovico Dolce, Pierfrancesco Giambullari e Matteo di San Martino; ma non per GiovanniFrancesco Fortunio, ➔ Pietro Bembo (che la colloca tra gli avverbi), Alberto Acarisio e Giacomo Gabriele. L’interiezione viene inclusa ...
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FACCIOLATI, Iacopo
Marina Boscaino
Nacque a Torreglia, una piccola località dei Colli Euganei (prov. di Padova), il 4 genn. 1682, da una famiglia modesta.
Condusse gli studi sotto l'amorevole protezione [...] linguistici, ma anche, e soprattutto, dai lavori di P. Bembo e di A. Tassoni. Nell'Ortografia sono segnalate ed autorizzate il cardinal Corner morì e a lui succedette il cardinale GiovanniFrancesco Barbarigo, nipote del più famoso s. Gregorio, il ...
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Grammatico (n. Pordenone - m. Ancona 1517), di professione avvocato, e da ultimo podestà di Ancona. È noto per le fortunate Regole grammaticali della volgar lingua (1516), una delle prime grammatiche italiane, [...] la prima che fosse pubblicata per le stampe. È stata oggetto di discussioni la priorità effettiva tra questo libretto e le Prose di P. Bembo (pubbl. 1525). ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] quelle dantesche sono le selezioni di ➔ Francesco Petrarca nel Canzoniere. I Rerum vulgarium tra l’opzione toscano-letteraria di Bembo e le rivendicazioni della lingua nativa Gabriele D’Annunzio e ➔ Giovanni Pascoli sotto forma di citazione dotta ...
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