Poeta e grammatico (n. in Inghilterra 1180 circa - m. dopo il 1258). Studiò a Oxford e quindi, dopo il 1195 circa, a Parigi, dove fu alunno di Alano di Lilla; dal 1229 al 1231 insegnò a Tolosa, poi a Parigi [...] (dal cui quartiere più antico, il Clós de Garlande, deriva il soprannome). Ha lasciato numerose opere, per lo più in versi, alcune legate al suo insegnamento (come il Compendium grammaticae, di circa 4000 esametri, e il Cornutus o Distigium), altre ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] Brunetto Latini, dedicato alla retorica, alle varie Poetrie d'uso nelle scuole, come quella diGiovanni Vinsauf e diGiovannidiGarlandia, senza parlare delle Summae artis dictaminis, che riguardavano la prosa d'arte in genere e più particolarmente ...
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DEL VIRGILIO, Giovanni
Emilio Pasquini
Nacque a Bologna, secondo l'accessus del codice XIII. G. 33 della Biblioteca naz. di Napoli ("natione Bononiensis, habitans in Porta Nova ante ecclesiam Sancti [...] in volgare.
Alle "fonti" già indicate da F. Ghisalberti per le Allegorie ovidiane del D. (Arnolfo d'Orléans, GiovannidiGarlandia coi suoi Integumenta Ovidii, Fulgenzio, i mitografi vaticani ecc.) e da P. O. Kristeller per l'Ars dictaminis (Donato ...
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ENRICO DI AVRANCHES
EEdoardo D'Angelo
Maestro E., secondo la definizione di Josias Cox Russel uno degli ultimi clericivagantes di rilievo davvero 'internazionale' del Medioevo, è figura assai peculiare [...] traggono notizie sia dalle sue opere, sia da letterati e scrittori contemporanei, come Matteo Paris, Michele di Cornovaglia e GiovannidiGarlandia (ma anche da documenti dell'amministrazione regia d'Inghilterra, per l'ultimo periodo della vita del ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] il valore letterario dell’antichità classica, come Ruggero Bacone, che non cessò di insistere sul nesso inscindibile tra eloquentia e sapientia, e GiovannidiGarlandia, che nella Morale scholarium (1241) lamenta la decadenza a Parigi dello studio ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] uso dei versificatori (De ornamentis verborum, 1100 ca.); Matteo di Vendôme, Goffredo di Vinesauf, Everardo di Béthun, GiovannidiGarlandia e l’Anonimo di Saint-Omer trattano nelle loro poetiche dei tropi e dei colori retorici. Poiché l’insegnamento ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] terminologiche vengono a Dante soprattutto dalla più recente tradizione delle poetrie transalpine (Matteo di Vendome, Goffredo di Vinsauf , GiovannidiGarlandia) e delle artes dictaminis nostrane (prossimi appaiono specialmente Guido Fava e Bene da ...
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Epistolografia e retorica
Giuseppina Brunetti
"I seni fecondi della retorica nutrono gli ingegni raccolti nella corte sveva" (Huillard-Bréholles, 1895, p. 372): così Pier della Vigna stigmatizza il [...] artis dictaminis sive de arte dictandi epistolas secundum stylum curiae. Tale stile doveva essere appunto quello denominato da GiovannidiGarlandia 'gregoriano' dal nome del pontefice Gregorio VIII (1187). Le epistole (circa seicento tràdite da più ...
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