CINICO, GiovanMarco (GiovanMarco da Parma)
Mauro De Nichilo
Nato a Parma verso il 1430, giovanissimo dimorò per qualche tempo a Firenze, dove apprese l'arte del calligrafo alla scuola di Pietro Strozzi.
Il [...] e probabilmente fu trascritto, caduti gli Aragonesi, per conto di qualche privato o per uso personale.
Il soprannome "Cinico", piuttosto che traduzione dell'altro appellativo "Velox", è da. interpretarsi "seguace dell'antica scuola filosofica e tale ...
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. In Napoli una biblioteca di corte era stata già iniziata nel 1280, con incrementi notevoli specialmente negli anni dal 1310 al 1341, ma di essa ben poco rimane per l'infelice sorte che nel 1421 ebbero [...] dei calligrafi e miniatori: fra i primi Jacopo Curlo, Virgilio Ursuleo, Ugo Comminelli, GiovanMarcoCinico, Venceslao Crispo, Ippolito Lunense, Giovan Rinaldo Mennio, Antonio Sinibaldi, Gherardo di Giovanni del Ciriagio; fra i secondi Alfonso di ...
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DEL TUPPO, Francesco
Paola Farenga
Nacque nel 1443, o al più tardi l'anno seguente, da Giacomo e da Ilaria "de Scarfellitis", residenti a Napoli nel "seggio" di Porto "in loco ubi dicitur e la piazacta".
Il [...] giudiziaria relativa ad accordi non rispettati per la stampa di un messale oppose, fra 1487 e 1493, il D. a GiovanMarcoCinico, il copista della biblioteca reale che nel 1476 gli aveva procurato l'esemplare del Novellino da lui dato alle stampe. La ...
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GUARDATI (Guardato), Tommaso (Masuccio Salernitano)
Fabio De Propris
Fu uno dei tre figli di Margherita (Margaritella) Mariconda e di Loise, membro della nobile famiglia sorrentina dei Guardati, titolata [...] in mano all'uditore ecclesiastico che, per il contenuto, lo bruciò. L'opera aveva però già cominciato a circolare e GiovanMarcoCinico ne aveva esemplato già una copia su cui si basarono nel 1476 gli stampatori del primo incunabolo, Del Tuppo e il ...
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GALEOTA, Francesco
Marco Colletti
Nacque verso il 1446 a Napoli da Carluccio, dicendente da una famiglia della più antica nobiltà napoletana, ascritta al seggio di Capuana, e da una delle sue due mogli, [...] i suoi scritti in un Canzoniere dedicato a Costanza d'Avalos, contessa di Acerra, e diffuso nel 1491 da GiovanMarcoCinico, copista della biblioteca regia. Costanza d'Avalos, ispiratrice anche di altri rimatori, da Bernardino Martirano al Cariteo ...
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MAIO, Giuniano
Angela Maria Caracciolo Aricò
Nacque intorno al 1430 a Napoli, dove visse fino alla morte.
Di nobile famiglia, del "seggio" di Montagna, fu allievo di Antonio Calcillo e a sua volta fu [...] da Juniano de Maio dedicato a Pasquale Diaz Garlon. Il testo è in un codice di mano di GiovanMarcoCinico (Schweinfurt, Otto Schaefer Collection, 16). Secondo Gaeta esistono altre due diverse versioni dell'opera, una da identificarsi probabilmente ...
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MUSEFILO, Giovan Battista.
Carmine Boccia
– Nato a Gubbio intorno alla metà degli anni Trenta del XV secolo, si professava coetaneo di GiovanMarcoCinico, i cui natali si datano attorno al 1430. Nulla [...] ’onomastica degli esempi si ritrovano anche i figli più maturi dell’Avalos (Martino, Costanza, Iñigo e Beatrice), come pure GiovanMarcoCinico, dal 1469 copista di corte e poi regio bibliotecario, di cui Musefilo si professò intimo amico e dal quale ...
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GALLUCCI, Luigi (Elisio Calenzio)
Simona Foà
Il vero nome del G. sembra essere Elisio Calenzio, ossia il nome che da alcuni biografi era stato considerato uno pseudonimo o un nome accademico.
Come "Lisio [...] d'Aragona, e le altre ad amici e conoscenti del G., tra i quali il re Ferdinando, il Colocci, GiovanMarcoCinico, Iacopo Solimena, Lorenzo Miniato, Francesco Arcelli. Gli estremi cronologici dell'epistolario sono da situare fra gli anni 1463-64 ...
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TIPOGRAFIA
Luigi PAMPALONI
Tammaro DE MARINIS
Francesco VATIELLI
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. È l'arte di comporre e stampare libri o altri lavori per mezzo di tipi, cioè di caratteri mobili. Con tale nome si indica anche [...] lingua italiana.
Nel 1470 un messinese, familiare di Sisto IV, Giovan Filippo La Legname (v.), pubblica Quintiliano e Svetonio e circa Pietro Molino e il famoso calligrafo Joan MarcoCinico rappresentarono l'elemento locale incoraggiante l'arte nuova ...
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. Nell'antichità la scrittura dei testi era affidata esclusivamente a schiavi literati, a servizio di privati o del pubblico, riuniti in officine esercite da venditori di libri, addestrati fin dall'infanzia [...] apposte in fine dei codici o per documenti d'archivio. A Napoli si distinsero principalmente Joan MarcoCinico, Ippolito Lunense e Giovan Rinaldo Mennio; a Firenze Antonio Sinibaldi, insuperabile nell'arte sua, celebre collaboratore di Vespasiano da ...
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