L’orco che approda alle pagine del Cunto de li cunti ha alle sue spalle una lunga tradizione, proveniente direttamente dalla mitologia latina, in cui Orcus indicava Ade, il sovrano che governava le terre [...] con le bocche Giuda, Cassio e Bruto, i tre peggiori traditori. Di questa antica origine non si ricorda tanto GiovanBattistaBasile, ma l’anonimo che per primo illustra nel 1747 Il conto de’ conti: trattenimento a’ fanciulli, trasportato dalla ...
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Il fatto che «la fiaba possa raccontare una miriade di storie, partendo da un repertorio chiuso di personaggi, forme, oggetti, situazioni» (Marazzini, 75) permette di osservare come, nel corso dei secoli, [...] , 2013.Cortini, M. A., L’ombra di Esopo nel Cunto de li cunti, in Picone, M., Messerli, A. (ed.), GiovanBattistaBasile e l’invenzione della fiaba, Ravenna, Longo, 2004.Fiabe italiane, raccolte dalla tradizione popolare negli ultimi cento anni e ...
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Donne sotto il Vesuvio.GiovanBattistaBasile nacque nell’ultimo quarto del XVI secolo, ed è dunque contemporaneo di Shakespeare e Cervantes. Il quadro culturale inquieto e vivace in cui sboccia il suo [...] la presenza femminile è centrale perché alla brigata delle sette narratrici e dei tre narratori giovani e nobili del Decameron Basile sostituisce dieci popolane contraddistinte da vistosi difetti fisici («Zeza sciancata, Cecca storta, Meneca gozzuta ...
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Lungo la china degli anni, il poeta Marco Vitale si fa archeologo di rovine sommerse, interroga incessantemente la terribilità del «silenzio» e del «tempo del distacco». Il silenzio, anche in questa ultima [...] e addirittura napoletana. Uno spettacolo come sempre favoloso, non altrimenti dal suo ma anche mio amatissimo GiovanBattistaBasile. Tre poesie da La strada di Morandi Troppo semplice definirlo un prodigio Troppo semplice definirlo un prodigioquesto ...
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Dalla lorenza (graticola) alla lucìa (ballo popolare). La personificazione nella formazione deonomasticaPer il ciclo di interventi dedicati alla deonomastica, introdotto da Wolfgang Schweickard [...] p. 617); stefano ‘stomaco’, in area toscana (vedi GDLI, s.v. stèfano) e napoletana (nel Cunto de li Cunti di GiovanBattistaBasile), dal nome proprio Stefano (derivato dal greco Stéphanos ‘corona’, che per Niccolò Tommaseo «porta l’idea di ambito o ...
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(I gueffus) Si chiamano così perché quando li mettiamo a caramella nella carta, tagliuzziamo i bordi a denti piatti, come le torri dei castelli guelfiMichela Murgia L’Italia dei mille campaniliI prestiti [...] (cfr. Palermo 2020: 91).Soffermiamoci su Napoli attraverso un brano tratto dal seicentesco Cunto de li cunti di GiovanBattistaBasile. Nel settimo cunto della prima giornata, il protagonista, costretto a lasciare Napoli, nel lungo monologo, Addio a ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, di suoni), disposto linearmente in ordine...
L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica italiana, che si muove tra unità e molteplicità,...