IACOPO di Cione
Angelo Tartuferi
Pittore fiorentino, nato probabilmente nel terzo decennio del XIV secolo (Kreytenberg, 1996), fu fratello di Andrea, detto l'Orcagna (morto nel 1368), e Nardo (morto [...] fiorentina del Trecento.
Fonti e Bibl.: O. Sirén, Giotto and some of his followers, Cambridge, MA, 1917, M. Boskovits, Firenze 1991, pp. 66-69; E.S. Skaug, Punch marks from Giotto to Fra Angelico, I, Oslo 1994, pp. 193-200; G. Kreytenberg, I. ...
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MATTÉ TRUCCO, Giacomo
Bruno Signorelli
– Nacque in Francia, a Trévy (Le Bois-Trévy), il 30 genn. 1869 da Giacomo, costruttore edile attivo in Francia, Spagna e Italia, e Carolina Tocco. Il 18 luglio [...] il M. progettò con l’ingegnere E. Bonicelli le Officine carrozzerie industriali, sull’area delle vie Madama Cristina, Cellini, Giotto e Canova, con struttura a telaio (oggi sull’area sorge lo stabilimento della Microtecnica). Un intervento di grandi ...
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MELONI, Gino
Francesco Franco
– Nacque a Varese il 29 apr. 1905 da Cesare e da Emilia Mentasti. A sei anni si trasferì con la famiglia a Lissone. Tra il 1923 e il 1928 frequentò l’istituto d’arte di [...] lasci una traccia, soprattutto cromatica, nelle opere del Meloni. Da giovane le passioni dichiarate del M. erano Giotto, Lorenzo Lotto, il Tintoretto (Iacopo Robusti) e gli espressionisti tedeschi; successivamente studiò anche il futurismo milanese e ...
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BARBETTI, Rinaldo
Dino Frosini
Nacque a Siena, da Angiolo, il 29 marzo 1830 e, giovinetto, si trasferì col padre in Firenze dove si applicò all'oreficeria. In seguito il padre, che aveva ampliato il [...] e S. Donato eseguì importanti lavori di arredamento); una copia del David di Michelangelo e un modello del campanile di Giotto, nonché sei bassorilievi con Scene del Vecchio Testamento per la chiesa del Collegio di Nottingham (1875).
Morì a Firenze ...
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VENETO
Dario Croce
Bianca Maria Scarfì
Francesco Monicelli
Mario Dal Mas
(v. venezie, tre, XXXV, p. 78; App. II, II, p. 1096; III, II, p. 1077; veneto, App. III, II, p. 1076; IV, III, p. 805)
Nel [...] (1980), Alvise Cornaro e il suo tempo (1980) e le successive manifestazioni dedicate a Jappelli e Pedrocchi (1984), a Giotto (1985-87), ai Dondi dell'Orologio (1989), tanto per citarne alcune, le istituzioni culturali operanti a Padova hanno posto ...
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Fu già definita (Aristot., Poet., 21; Cicer., Orat, 94; Quintil., IX, 2, 46) una metafora continuata; e veramente, a considerarla nei termini stretti, ha una fondamentale attinenza con l'espressione metaforica [...] , allegorie scolpite nelle chiese o altrove, e in ornati di stalli corali, di arredi, di ricami, e poi di arazzi. Giotto medesimo, che allegorizzava volentieri vizî e virtù, si divertì in Laricature. Come quella del Comune pelato, e dell'Asino tra il ...
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VISCONTI, Azzo o Azzone
Luigi Simeoni
Nacque nel 1302 da Galeazzo I figlio di Matteo I e da Beatrice figlia di Obizzo d'Este, a Ferrara durante l'esilio del padre, e il nome ricordava lo zio Azzo VIII [...] edificata, in una tomba poi dispersa; accanto aveva fabbricato con fasto il palazzo (ora reale) decorato da Giotto. Malgrado le continue trattative non aveva ottenuto la definitiva assoluzione dal papa, sempre sospettoso dello sviluppo della politica ...
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LETTO (gr. κλίνη, lat. lectus; fr. lit; sp. lecho; ted. Bett; ingl. bed)
Renato BIASUTTI
Guido LIBERTINI
Mario TINTI
Etnologia. - Molti primitivi dormono sul suolo della capanna, benché raramente [...] d'arte del Trecento già si ritrovano forme di letto assai variate (affreschi di Simone Martini in S. Francesco ad Assisi, di Giotto a Padova, ecc.).
Le classi meno abbienti, a seconda del grado loro, anche in Italia dormivano su giacigli fatti di ...
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È l'arte di preparare i farmaci seguendo le prescrizioni mediche, basandosi su apposite conoscenze scientifiche e osservando speciali disposizioni della Farmacopea (v.). Nei tempi remoti farmacia e medicina [...] dei farmaci. Poche suppellettili e pochi vasi costituivano le farmacie del '300, come quella rappresentata nel campanile di Giotto a Firenze (fig. 2); più tardi esse s'abbelliscono con banchi scolpiti, con ricchi scaffali contenenti i medicamenti ...
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NAZARENI (anche Puristi)
Palma Bucarelli
È il nome che prese un gruppo di pittori tedeschi capitanato da Giovanni Federico Overbeck (v.) e di cui, fra gli altri, fecero parte F. Pforr di Francoforte, [...] ideali dovevano trovare espressione artistica, cioè sensibile, e i loro banditori pretendevano di domandarne il linguaggio a Giotto, a Filippo Lippi, al Beato Angelico, illudendosi di ridurre ad astrazione religiosa il primitivismo, non si salvavano ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero nella scrittura (dal sec. 7°...