IACOPO del Casentino
Angelo Tartuferi
Non si conosce la data di nascita di questo pittore attivo in Toscana nella prima metà del XIV secolo. Egli è associato arbitrariamente da Vasari (p. 699) con la [...] le tesi di Bellosi, 1988), il pittore dimostra di essersi formato a stretto contatto con i principali rappresentanti del filone giottesco fiorentino più antico ed eterodosso: dal Maestro di S. Gaggio, alias Grifo di Tancredi, a Lippo di Benivieni, al ...
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d'AMICO, Silvio
Paolo Petroni
Nacque a Roma il 3 febbr. 1887 da Fedele e Filomena Viola.
Il padre, originario di Torricella Peligna (Chieti), era stato chiamato a Roma dallo zio paterno Domenico, noto [...] Mistero della Natività, Passione e Resurrezione di Nostro Signore, la cui regia fu curata dalla Pavlova per le celebrazioni giottesche del 1937 a Padova. Esempio raro e filologico di drammaturgia religiosa, il lavoro fu poi riproposto da Orazio Costa ...
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GUGLIELMO da Forlì
Marta Ragozzino
Di G., detto anche Guglielmo dagli Organi dal nome di una antica e nobile famiglia della città (Viviani Marchesi) e ricordato da Vasari tra i discepoli di Giotto, [...] ", si era prontamente incaricato di riparare le figure rovinate. Del resto, lo stesso Vasari, nell'elencare i dipinti del suo giottesco, segnalava che il pittore "oltre a molte opere fece in San Domenico di Forlì sua patria la cappella dell'altare ...
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CERPI, Ezio
Paolo Vicentini
Figlio di Ferdinando e Lucia Dani, nacque a Siena il 4 apr. 1868; studiò alla Accademia di Belle Arti, prima della città natale, poi a Firenze, dove fu allievo di Luigi Del [...] , sotto le sovramattonature del muro esterno del transetto sinistro, l'antica porta dei Laudesi in pietra forte con raffigurazioni giottesche (Il Marzocco, XV [1910], 28, p. 5).
Negli stessi anni il C. conduce una intensa attività di progettista e ...
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ANDREA di Ugolino (A. Pisano, A. da Pontedera)
Enrico Castelnuovo
Nacque a Pontedera (Bonaini 1846), figlio di un Ser Ugolino di Nino notaio pisano, il cui nome ricorre in documenti riguardanti la primaziale [...] per la porta e certo è che, a parte i suggerimenti iconografici, tutta l'impostazione delle scene è di concezione giottesca. Ma il problema va impostato non tanto sull'esistenza di un preciso disegno quanto sull'influenza che l'opera di Giotto ...
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DADDI, Bernardo
Giovanna Damiani
Figlio di Daddo di Simone, originario del Salto nel Mugello, pittore, immatricolato a Firenze, all'arte dei medici e speziali, il suo nome è segnato alla fine del registro [...] predella conservano ancora alcuni ricordi di quelli pisani con le Storie di s. Cecilia e un'adesione maggiore all'ambiente giottesco, rispetto a quelli della predella di un perduto dossale con Tre santi domenicani, firmato e datato 1338, eseguito per ...
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GIOVANNI da Milano
Valerio Ascani
Pittore di origine lombarda nato intorno al 1325 e attivo soprattutto a Firenze nel pieno Trecento. Nonostante il derivativo, utilizzato per primo dall'artista stesso [...] comunità cui forse G. non fu estraneo. Non è peraltro impossibile che vi fosse portato dai pittori fiorentini della bottega giottesca attivi a Milano prima della metà del secolo.
Alla prima attività del pittore, non lontano dai suoi luoghi di origine ...
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BAVOSI, Iacopo (Iacopino) de' (Iacopino di Francesco)
Angiola Maria Romanini
Figlio di Francesco de' Bavosi (talora detto anche impropriamente - "de, Papazzoni" per estensione del patronimico dei due [...] . Eglì raggiunge, infatti, a contatto con le consentanee vicende padane e in aperto rifiorire di suggestioni giottesche, un suo caratteristico "espressionismo" pungente, dalla pronta notazione quotidiana, ma scarnáto sino alla violenza entro una ...
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PAVLOVA, Tatiana
Annalisa Guizzi
PAVLOVA (Zeitman), Tatiana. – Nacque a Jekaterinoslav (Dnipropetrovsk) in Ucraina il 10 dicembre 1890, da Pavel e Fanny Terescenko.
Si unì in giovane età alla compagnia [...] da Silvio D’Amico in collaborazione con Paolo Toschi, presentata a Padova nel giugno del 1937, anno delle celebrazioni giottesche. La regia fu affidata alla Pavlova, affiancata da Mario Pelosini e assistita dagli allievi Orazio Costa e Massimo ...
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GIOVANNI da Rimini
Mauro Minardi
Non si conosce la data di nascita di questo pittore riminese, operoso nella sua città tra lo scorcio del XIII secolo e il primo trentennio del XIV.
Il primo documento [...] diocesi di Urbania, Urbania 1938, p. 151; G. Sinibaldi - G. Brunetti, Pittura italiana del Duecento e Trecento. Catalogo della Mostra Giottesca di Firenze del 1937, Firenze 1943, n. 183; L. Coletti, I primitivi, III, I padani, Novara 1947, p. XIV; A ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...