ALLEGRETTO di Nuzio (A. Nuzi)
Alessandro Marabottini
Nato a Fabriano intorno al 1315-20. La sua prima attività pittorica è ignota: si suppone formato nell'ambiente locale su forme giottesche e senesi [...] di seconda mano, in rapporto con l'anonimo frescante di San Biagio in Caprile e con le prime maestranze riminesi operanti nelle Marche. Nel 1346 A. risulta iscritto a Firenze alla Compagnia di San Luca: ...
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LEONARDO di Simone
Manuela Gianandrea
Non si conoscono il luogo e la data di nascita di questo maestro vetraio, tra i più attivi e richiesti della Toscana del tardo Trecento. La prima opera documentata [...] in Niccolò di Pietro Gerini (Marchini), cui rimandano molti particolari compositivi, ancora intrisi di forti suggestioni giottesche. Tuttavia nella vetrata appare una larghezza nel comporre, una brillantezza nella scelta dei colori, una piacevolezza ...
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GERINI, Niccolò di Pietro
Stefano Pierguidi
Figlio di Pietro e di Giovanna di Agnolo Bindo (Gaye), nacque a Firenze intorno al quinto decennio del XIV secolo.
Il G. si formò con ogni probabilità a Firenze [...] Lombardi a Firenze (Boskovits, 1975, p. 99), opera paradigmatica dello stile maturo del G. in cui il rimando continuo a formule giottesche si unisce a un fare pittorico elegante ed essenziale.
Nel 1386 il G. lavorò accanto ad Ambrogio di Baldese alla ...
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PIETRO da Rimini
Alessandra Rullo
PIETRO da Rimini. – Ignote sono le date di nascita e morte di questo artista riminese documentato tra il 1324, data del polittico, perduto, realizzato insieme a Giuliano [...] della scuola pittorica riminese, fiorita tra la Romagna e le Marche nella prima metà del Trecento sull’onda delle novità giottesche di Assisi e Rimini, si deve, a partire dall’unica opera firmata (il Crocifisso della cattedrale di Urbania) e dal ...
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IACOPO del Casentino
Angelo Tartuferi
Non si conosce la data di nascita di questo pittore attivo in Toscana nella prima metà del XIV secolo. Egli è associato arbitrariamente da Vasari (p. 699) con la [...] le tesi di Bellosi, 1988), il pittore dimostra di essersi formato a stretto contatto con i principali rappresentanti del filone giottesco fiorentino più antico ed eterodosso: dal Maestro di S. Gaggio, alias Grifo di Tancredi, a Lippo di Benivieni, al ...
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GUGLIELMO da Forlì
Marta Ragozzino
Di G., detto anche Guglielmo dagli Organi dal nome di una antica e nobile famiglia della città (Viviani Marchesi) e ricordato da Vasari tra i discepoli di Giotto, [...] ", si era prontamente incaricato di riparare le figure rovinate. Del resto, lo stesso Vasari, nell'elencare i dipinti del suo giottesco, segnalava che il pittore "oltre a molte opere fece in San Domenico di Forlì sua patria la cappella dell'altare ...
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CERPI, Ezio
Paolo Vicentini
Figlio di Ferdinando e Lucia Dani, nacque a Siena il 4 apr. 1868; studiò alla Accademia di Belle Arti, prima della città natale, poi a Firenze, dove fu allievo di Luigi Del [...] , sotto le sovramattonature del muro esterno del transetto sinistro, l'antica porta dei Laudesi in pietra forte con raffigurazioni giottesche (Il Marzocco, XV [1910], 28, p. 5).
Negli stessi anni il C. conduce una intensa attività di progettista e ...
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ANDREA di Ugolino (A. Pisano, A. da Pontedera)
Enrico Castelnuovo
Nacque a Pontedera (Bonaini 1846), figlio di un Ser Ugolino di Nino notaio pisano, il cui nome ricorre in documenti riguardanti la primaziale [...] per la porta e certo è che, a parte i suggerimenti iconografici, tutta l'impostazione delle scene è di concezione giottesca. Ma il problema va impostato non tanto sull'esistenza di un preciso disegno quanto sull'influenza che l'opera di Giotto ...
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DADDI, Bernardo
Giovanna Damiani
Figlio di Daddo di Simone, originario del Salto nel Mugello, pittore, immatricolato a Firenze, all'arte dei medici e speziali, il suo nome è segnato alla fine del registro [...] predella conservano ancora alcuni ricordi di quelli pisani con le Storie di s. Cecilia e un'adesione maggiore all'ambiente giottesco, rispetto a quelli della predella di un perduto dossale con Tre santi domenicani, firmato e datato 1338, eseguito per ...
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GIOVANNI da Milano
Valerio Ascani
Pittore di origine lombarda nato intorno al 1325 e attivo soprattutto a Firenze nel pieno Trecento. Nonostante il derivativo, utilizzato per primo dall'artista stesso [...] comunità cui forse G. non fu estraneo. Non è peraltro impossibile che vi fosse portato dai pittori fiorentini della bottega giottesca attivi a Milano prima della metà del secolo.
Alla prima attività del pittore, non lontano dai suoi luoghi di origine ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...