L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] , persino alle sue più vetuste oscillazioni morfologiche, non cessa, anche se temperata e bilanciata da modernismi realistici, con ➔ GiosuèCarducci e, anzi, torna a fine secolo in ➔ Gabriele D’Annunzio e ➔ Giovanni Pascoli sotto forma di citazione ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] e tipico contraltare al progetto linguistico manzoniano è offerto non da un prosatore creativo, ma da un saggista, GiosueCarducci. Sono in gioco non solo due diversi gusti stilistici, bensì una diversa individuazione dei destinatari della cultura e ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] ’uso di Firenze.
La soluzione indicata e la rigidità del metodo dispiacquero, com’è noto, a letterati celebri come ➔ GiosuèCarducci, che declassò il problema dell’unità della lingua a una «fissazione giacobina», specialmente se da risolversi con «l ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] accolte all’interno delle vecchie regole (basti pensare a ➔ Giacomo Leopardi, ad ➔ Alessandro Manzoni poeta, a ➔ GiosuèCarducci).
Diversa è la storia della lingua della prosa letteraria, più ricettiva delle novità lessicali e sintattiche favorite ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] a elaborare nuovi contenitori metrici (canzonette), spesso esemplati sui modelli classici, di cui le Odi barbare di GiosuèCarducci, nell’Ottocento, avrebbero dato l’ultima grande interpretazione. Temi nuovi o inconsueti in poesia (come l’«acqua ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] garibaldino, uno degli ideatori del cosiddetto «pantheon risorgimentale», e con le Letture sul risorgimento italiano di ➔ GiosuèCarducci, fino alla costituzione della Società Nazionale per la storia del Risorgimento (1907) e, dal 1936, alle ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] che dal punto vista letterario e critico fu interpretata e per così dire incarnata dalla figura e dall’opera di ➔ GiosuèCarducci e che ebbe forte influenza nella definizione dei programmi e dei metodi d’insegnamento scolastici (fino ai primi decenni ...
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I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] negli spazi vuoti, venne avanzata a inizio Novecento da Pio Rajna e poi fu accolta da tutti gli studiosi. ➔ GiosuèCarducci, invece, primo scopritore e editore delle poesie contenute nei Memoriali, interpretava quei versi come un modo dei notai per ...
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carducciano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. Del poeta Giosuè Carducci (1835-1907), relativo alla sua opera, o ispirato alla sua poetica: la concezione c. della poesia; stile, gusto carducciano. 2. Seguace, imitatore, studioso della poesia del Carducci:...