In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] della tradizione scritta compiuta dal glottologo ➔ Graziadio Isaia Ascoli (Proemio, 1873; più tarda la pungente satira di ➔ GiosuèCarducci, Le mosche cocchiere, 1897), le cui previsioni si sono in sostanza avverate: la lingua ereditata dalla storia ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] : un modello linguistico che si sarebbe protratto fino alle soglie del Novecento nel linguaggio poetico di ➔ GiosuèCarducci, ➔ Giovanni Pascoli, ➔ Gabriele D’Annunzio, per poi allentarsi molto o dissolversi nei poeti delle generazioni successive ...
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Le frasi relative (dette anche semplicemente relative) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che hanno la peculiarità di modificare un elemento nominale (detto antecedente o, meno spesso, testa [...] (31-32) o due diverse funzioni (33-34):
(31) e quanto a’ numi è caro chi a la patria versò l’anima (GiosuèCarducci, “Omero”, in Juvenilia)
(32) non sono mai andato dove mi consigli di andare
(33) sono certo dell’innocenza di chi hai accusato ...
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Tra le caratteristiche principali della lingua dei media si rileva quella del riuso, ovvero della citazione (spesso non esplicita, la cosiddetta criptocitazione: Bazzanella 2004) di frasi, locuzioni, nomi [...] fu (dal “Cinque Maggio” di ➔ Alessandro Manzoni) e t’amo pio bove, che riprende un celebre incipit di ➔ GiosuèCarducci.
Bazzanella, Carla (2004), ‘Ripetizione polifonica’ nei titoli dei giornali, in Generi, architetture e forme testuali. Atti del ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] linguistici che agivano in tal senso: si pensi ad ➔ Alessandro Manzoni, e all’antimanzonismo programmatico e oltranzistico di un ➔ GiosuèCarducci o di un ➔ Gabriele D’Annunzio, non a caso due autori assai attratti dal cultismo, in tutte le sue ...
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Il termine barbarismi designa spregiativamente fin dall’antichità le parole (e, più generalmente, gli elementi morfologici, sintattici e stilistici) considerate estranee allo spirito e alla forma di una [...] del mondo avendo i barbarismi in conto di eleganze»); di un uso pienamente acclimatato testimoniano occorrenze in una lettera di ➔ GiosuèCarducci e nella Prefazione di Fanfani & Arlia (18812, p. XI).
Se fino al XIX secolo la polemica contro i ...
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In linguistica, la categoria di nome astratto non è universalmente accettata. I nomi astratti non sarebbero infatti di facile definizione dal punto di vista semantico: non a caso l’‘astrattezza’ non rientra [...] senso di fama, concreto quando indica una persona celebre («via, non fo per dire, / ma oggi sono una celebrità», GiosuèCarducci, “Davanti San Guido” in Rime nuove, vv. 23-24).
La terminologia utilizzata è di conseguenza piuttosto eterogenea, quando ...
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Secondo la definizione tradizionale, i nomi concreti sono quelli indicanti «oggetti di natura fisicamente percettibile» (Sabatini & Coletti 2007: ad vocem, «nome»), come cane, mela, albero, casa, acqua, [...] senso di fama, concreto quando indica una persona celebre («via, non fo per dire, / ma oggi sono una celebrità»: GiosuèCarducci, “Davanti San Guido”, in Rime nuove), o a servitù, confrontando questi due estratti dalle Confessioni di un italiano, di ...
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carducciano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. Del poeta Giosuè Carducci (1835-1907), relativo alla sua opera, o ispirato alla sua poetica: la concezione c. della poesia; stile, gusto carducciano. 2. Seguace, imitatore, studioso della poesia del Carducci:...