Lorenzo Scarpelli"L'umanità [...] la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà". Questa bella citazione dal romanzo di Sciascia si trova nel Vocabolario della lingua ...
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La consecutio temporum vuole che il passato remoto venne della proposizione principale preceda un altro verbo al passato remoto nella subordinata relativa esplicita, onde sia espressa la necessaria contemporaneità temporale tra le due proposizioni: ...
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Marina MacrìTutti i nomi della settimana terminanti con -dì (da dì 'giorno') derivano da forme composte (non univerbate) latine. Lunedì viene da lunae die(m) 'giorno della luna'; martedì da Martis die(m) [...] 'giorno di Marte'; mercoledì da Mercurii die(m ...
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È un complemento di tempo. La preposizione di esprime, infatti, anche le determinazioni di tempo: parti del giorno (di solito ci incontriamo di mattina; un viaggio di un’ora non è faticoso), giorni della [...] settimana (di venerdì non mangiamo carne), me ...
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Vittoria ParadisiUna parola che deriva da un nome proprio si chiama deonomastico. L’etimologia è trasparente: il prefisso de-, che indica derivazione, e l’aggettivo onomastico ‘relativo a un nome proprio’ [...] (da noi, onomastico è anche il giorno in cui ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio asse riconduce una stella (g. sidereo...
giornata
s. f. [der. di giorno]. – 1. a. Lo stesso che giorno, spec. con riferimento allo stato del cielo, dell’aria, della temperatura: g. serena, nebbiosa, fredda, afosa, piovosa; oggi è una bellissima g. (spesso scherz.); o il periodo del...
Intervallo di tempo al termine del quale la rotazione della Terra attorno al proprio asse riconduce un determinato punto del cielo a passare per un meridiano qualunque.
Astronomia
Poiché gli astri sono dotati di movimento sensibile sulla vòlta...
giorno
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, che ricorre in tutte le opere volgari di D., sempre al singolare. Indica per lo più lo " spazio di tempo compreso fra l'alba e il tramonto ", spesso contrapposto a ‛ notte ': Vn III 2 era...