A me colpisce, a me diverte, a me sbalordisce, ai bambini non disturba... La lingua parlata ha una sua grammatica, che tende a sovrapporsi a quella scritta fortemente colloquiale, in cui i fenomeni di messa in rilievo del fuoco logico o emotivo dell ...
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Possiamo tranquillamente adottare l’una o l’altra soluzione. Perdipiù, volendo, si può anche evitare di marcare con un segno d’interpunzione lo snodo del testo costituito dalla formula di congedo seguìta dalla firma, poiché nel genere epistolare è n ...
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Perché non si potrebbe scrivere? Forse perché si avverte la forza dell'ellissi, la presenza sotterranea degli elementi sottaciuti: «credevo (che) (oggi) fosse il (giorno) 28». Ma tali elementi possono [...] benissimo mancare, senza che si produca alcun co ...
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Bisogna fermarsi allo stadio immediatamente precedente: che giornalino, “per li rami”, discenda da giorno può essere detto soltanto in questo modo: giornalino è forma alterata di giornale (stessa categoria [...] grammaticale, coincidenza sostanziale delle ...
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Domanda alla quale non è facile rispondere dando certezze. Bisogna sapere che la ricerca della data di prima attestazione di una parola nella lingua scritta italiana è una ricerca senza fine: poiché si [...] scrivono ogni giorno milioni di parole italiane, ...
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Non bisogna sottovalutare le proprie competenze linguistiche. Il caso citato dimostra l’affidabilità soltanto parziale dei programmi di correzione ortografica per la videoscrittura. Il suffisso -ibile in italiano serve a formare aggettivi deverbali, ...
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Non è questione di correttezza, quanto di opportunità e adeguatezza. In contesti formali, senz'altro è preferibile accompagnare al cognome signore o signora. L'uso, come dire, spoglio del cognome, non è di per sé sgarbato: dipende dalla situazione. ...
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«Quando è forza restar fra le catene, / è bene una ragione essersi fatta; / a che ti affanni misero cantore?»; e, oltre, «convien farsi una ragione / della gran necessità». Qui, secondo l'autorevole DELI (Dizionario Etimologico della Lingua Italiana ...
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Forse il nostro gentile utente ha messo proprio il dito sulla piaga. Intanto bisogna considerare che in Paesi come la Francia e la Spagna opera da tempo una politica linguistica promossa dall'alto che è tutt'uno con la realtà di una lingua unita e v ...
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Nelle proposizioni interrogative dirette e indirette, quando, con valore avverbiale, sta per 'in quale momento', 'in quale tempo (data, giorno, mese, anno)' e può essere preceduto da preposizione: da quando [...] porti i capelli corti?; fino a quando ti f ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio asse riconduce una stella (g. sidereo...
giornata
s. f. [der. di giorno]. – 1. a. Lo stesso che giorno, spec. con riferimento allo stato del cielo, dell’aria, della temperatura: g. serena, nebbiosa, fredda, afosa, piovosa; oggi è una bellissima g. (spesso scherz.); o il periodo del...
Intervallo di tempo al termine del quale la rotazione della Terra attorno al proprio asse riconduce un determinato punto del cielo a passare per un meridiano qualunque.
Astronomia
Poiché gli astri sono dotati di movimento sensibile sulla vòlta...
giorno
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, che ricorre in tutte le opere volgari di D., sempre al singolare. Indica per lo più lo " spazio di tempo compreso fra l'alba e il tramonto ", spesso contrapposto a ‛ notte ': Vn III 2 era...