. È una tecnica speciale dell'arte metallica, per la quale si ottiene un effetto policromo mediante l'incrostazione di diversi metalli. Il nome proviene da ‛Agiam, nome della Persia presso gli Arabi, e [...] ; Filippo Negroli, armaiolo citato come ageminatore dal Vasari; Ant. Biancardi, Bernardo Civo, Antonio Federico d'Este); inoltre Serafino, armaiolo a Brescia verso il 1320; Giorgio Ghisi di Mantova. Anche Benvenuto Cellini si esercitò da giovane in ...
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SANGALLO, Giuliano e Antonio Giamberti, detti da
Gustavo GIOVANNONI
Architetti fiorentini; Giuliano nacque forse nel 1445, morì a Firenze nel 1516; Antonio - detto il Vecchio - suo fratello, nacque [...] (e forse dall'altra parte era Francesco di Giorgio Martini). Intorno al 1483 forse collabora col Pontelli nella fortificazioni (nn. 7886-7888), ecc.
V. tavv. CXXXVII e CXXXVlII.
G. Vasari, Le vite, ed. Milanesi, IV, Firenze 1878; G. Clausse, Les S., ...
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Scultore. Prese quel cognome per essere la sua famiglia originaria da Quercia Grossa, castello ora distrutto, a poche miglia da Siena. Non si conosce l'anno preciso della sua nascita, che, secondo il Vasari, [...] lavori (del resto non giunti sino a noi) attribuitigli dal Vasari e coi quali avrebbe esordito, è certo che Iacopo iniziatosi nel Museo civico della stessa città un tabernacolo con San Giorgio e tre graziosi Angioletti, nella cuspide, un'anconetta ...
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FONTAINEBLEAU (A. T., 32-33-34)
Emmanuel DE MARTONNE
Louis GILLET
Città della Francia (15.560 ab.), nel dipartimento di Senna e Marna. È situata a una cinquantina di km. a SE. di Parigi e ha la stazione [...] il Cellini, S. Serlio), sì che Fontainebleau, secondo il Vasari, pareva "una seconda Roma".
Ma di quel primo periodo rimangono ; una scelta di opere moderne (il S. Michele e il S. Giorgio di Raffaello) che furono il nucleo di quel che venne detto "il ...
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Significa ora il finimento completo del cavallo da sella, e significò in passato la sua completa armatura acconciata in modo da difenderlo tutto.
Se l'uso delle briglie e del morso va certamente riportato [...] petto, della testa e, a volte, della testiera (S. Giorgio, di Cosmè Tura, nella Cattedrale di Ferrara). All'acciaio veniva detto Bresciano e Costantino da Vaprio; il Vasari, un suo bisavolo, Lazzaro Vasari, Timoteo Viti e Girolamo Genga, i quali ...
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VECELLIO
Adolfo Venturi
. Famiglia di pittori veneti di cui il maggiore fu Tiziano (v. tiziano). Ricordiamo inoltre:
Francesco, nato nel 1475 a Pieve di Cadore. Passò col fratello Tiziano a Venezia [...] gl'Imperiali nell'incoronazione del Barbarossa: opera lodata dal Vasari, fatta in concorrenza con il Tintoretto e Paolo Veronese di Marco V., nato circa il 1570, dipinse a S. Giorgio Maggiore la Vergine adorante il Bambino; per la basilica di S. ...
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Scultore. Nacque a Settignano (Firenze) nel 1428-31 circa, morì a Firenze il 16 gennaio 1464. Sulla sua vita possediamo scarse notizie. Il suo apprendimento presso Donatello, attestato dal Vasari, deve [...] di Benedetto da Maiano che la compì, a detta del Vasari.
Su altre opere, meno certe, un attento esame critico, una principessa d'Urbino, che però Adolfo Venturi dà a Francesco di Giorgio Martini; a Londra, nel Victoria and Albert Museum, un camino in ...
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. Pittore veronese (o padovano, o vicentino, secondo altri) della seconda metà del sec. XIV. Gli antichi scrittori ne fecero uno solo con il bolognese Iacopo Avanzi (v.). La critica moderna ritiene trattarsi [...] Scriptores) e del Campagnola (al quale attingono il Michiel e il Vasari) che ne fanno un compagno di Altichiero a Padova, si ha di Altichiero e di A., attribuendo a quello la cappella di S. Giorgio e a questo la cappella di S. Giacomo (ora S. Felice) ...
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Scultore fiorentino della prima metà del Quattrocento, detto anche Niccolò del Cavallo. Nato a Firenze, ove il Vasari dice fosse allievo del Brunelleschi, si recò giovanissimo a Padova, dove la sua presenza [...] ancora ivi esistenti; ma Niccolò poté compierne solo tre: il Crocifisso fra Maria e S. Giovanni; le due laterali, S. Giorgio e S. Maurelio, sono di Domenico Paris. Da questo gruppo, unico superstite della feconda attività del B., si rileva com'egli ...
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Pittrice, nata a Cremona intorno al 1528 da Amilcare e da Bianca Ponzoni, fu educata alla pittura da Bernardino Campi (1546-50) e quindi da Bernardino Gatti detto il Soiaro. Poco dopo la metà del Cinquecento [...] natura et miraculosa. A Palermo l'A. morì, e in S. Giorgio dei Genovesi, dove fu seppellita, il Lomellini le dedicò l'anno 1632 Raczynski a Poznań, veduti i due ultimi a Cremona dal Vasari del 1568). In questa sua attività dimostra solida fattura e ...
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