Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] della Firenze medicea, e, in specie, della politica delvecchio Cosimo.
La visione umanistica della natura e dei compiti numerosi sono i nomi che al riguardo si potrebbero fare (da Giorgio Spini a Paolo Alatri, che per le leggi razziali si dovette ...
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De pecunia. Chiesa, cattolici e finanza nello Stato unitario
Maurizio Pegrari
De pecunia. Detto così potrebbe apparire il titolo di una delle numerose prediche di Bernardino da Siena tenute nella piazza [...] Giorgio Bruno Zambruno.
Il regime commissariale terminò con l’assemblea del 6 settembre 1945, che segnava il ritorno del si può spiegare la debolezza della politica «nei confronti delvecchio Banco anche perché, al momento della sua crisi epocale, ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] di alcuni nobili veneziani riunitisi nel convento di S. Giorgio in Alga per vivere insieme in povertà e in rinnovamento degli studi biblici e alla traduzione in italiano delVecchio e del Nuovo Testamento, compiuta dall'abate, poi arcivescovo di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dall’Unità al 1945
Roberto Pertici
Gli studi storici nell’Italia del Risorgimento
Anche per una storia della storiografia italiana, gli anni attorno al 1860 segnano una svolta: fu con la formazione [...] e il 1580 dal duca Emanuele Filiberto: la fine delvecchio assetto feudale, la formazione di uno Stato assoluto, la mondo» di Giovanni Amendola, dopo il 1922 ricorrono le firme di Giorgio Levi Della Vida e di Ernesto Buonaiuti, ma forse la figura più ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
L’Italia repubblicana
Massimo Mastrogregori
La storiografia del Novecento: una lingua comune
Per presentare un quadro complessivo delle qualità specifiche degli studi di storia in Italia dal 1945 a [...] , che portano alla dissoluzione delvecchio concetto di traccia visibile del passato. I testi e dal Settecento in poi sarà dedicata la Storia dell’Italia moderna di Giorgio Candeloro, 1956-1986). La prima storia di questa natura proviene invece ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Umanesimo e Rinascimento
Riccardo Fubini
Francesco Petrarca e i presupposti della storiografia umanistica
La storiografia umanistico-rinascimentale, come del resto la storiografia di ogni età, non può [...] un sia pur precario equilibrio, ormai distante dagli ordinamenti delvecchio Comune, e alla ricerca di un nuovo, più plausibile locali. Basti menzionare alcuni dei casi più indicativi. Giorgio Merula (Merlani, 1430/1431-1494), alessandrino e maestro ...
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La Democrazia cristiana
Agostino Giovagnoli
La Democrazia cristiana ha occupato un ruolo centrale sia nella storia del cattolicesimo italiano – e, più in generale, dei cristiani d’Italia – sia nella [...] Dossetti, Giuseppe Lazzati, o a loro vicini, come Giorgio La Pira, che animarono l’impegno cattolico in sede di dell’unità politica dei cattolici, secondo molti funzionale alla difesa del ‘vecchio’ contro un ‘nuovo’ peraltro non ben definito. La ...
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Costantino nella storiografia italiana su Roma
Federico Santangelo
Costantino e il suo tempo rappresentano banchi di prova fondamentali per il farsi della disciplina storica in Italia. Bastino due esempi, [...] sia in Oriente92.
In un’utile messa a punto, Giorgio Bonamente (1947) intende non parlare di Costantino né in una riproposizione, più sottile e raffinata, delvecchio modello del cristianesimo politico. Una difesa del valore storico di Eusebio in G.M ...
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Partito popolare italiano
Francesco Malgeri
Le origini
Nei primi anni del Novecento, il problema dell’incontro tra cristianesimo e democrazia e la rivendicazione dell’autonomia politica del cristiano [...] ribadì i limiti della politica giolittiana, l’insofferenza delvecchio statista nei confronti del Partito popolare e la sua volontà di attenuarne il ad affiorare anche segni di divisione: mentre Giorgio Amendola e i popolari erano favorevoli a ...
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I cattolici e il consenso politico dopo la fine della Democrazia cristiana
Sergio Apruzzese
Il tramonto della Democrazia cristiana e l’inizio della diaspora cattolica
Il partito che è stato di Alcide [...] ha raccolto l’eredità politica del Movimento sociale italiano di Giorgio Almirante53.
Guidata da Gianfranco Fini in via dell’Umiltà (la stessa della sede delvecchio Ppi sturziano) si colloca la sede capitolina del Club. Il 18 gennaio 1994 si dà vita ...
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Meloneide s. f. (iron.) Le gesta di Giorgia Meloni. ◆ Suscita anzitutto immagini da straziare il più arido dei cuori. Peccato che a fine mese si debbano necessariamente consegnare le liste elettorali agli uffici competenti, e che dunque debba...
vannacciano agg. Del militare e politico italiano Roberto Vannacci; relativo alla sua ideologia e alle sue prese di posizione. ◆ E invece qui non c’è bisogno di entrare nel merito del pensiero vannacciano, perché ciò che importa non è tanto...