Semiologia del cinema
Michel Marie
La s. del c. costituisce uno degli approcci teorici all'arte cinematografica più conosciuti a livello internazionale (v. estetica del cinema). Il termine semiologia [...] . Tutti gli autori ostili al modello linguistico, da Pier Paolo Pasolini a Jean Mitry e a GillesDeleuze hanno rifiutato la semiologia strutturale basandosi soprattutto sulle categorie concettuali stabilite da Peirce.
Negli anni Sessanta, il ...
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Fuori campo
Pietro Montani
Inteso in senso tecnico, il termine indica uno spazio che, pur se esterno rispetto al ritaglio operato dall'inquadratura, contiene elementi della rappresentazione audiovisiva [...] riflessione sul f. c. Ejzenštejn si portava decisamente al di là del paradigma che, in un saggio ormai classico (1983), GillesDeleuze ha definito "immagine-movimento", e ci si portava perché il referente dell'immagine non era ormai più (posto che lo ...
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Daniela Padoan
Scrittori italiani d’altrove: verso una cittadinanza letteraria
Da Ornela Vorpsi a Bijan Zarmandili, la nostra letteratura si arricchisce di nuove voci. Che chiedono lo ius soli. Nell’epoca [...] a persone che si radicano in un luogo al punto da assumerne intimità linguistica, la parola ‘migrante’ – mutuata da GillesDeleuze e piegata alle retoriche del ‘diritto di fuga’ – diventa allora una traiettoria astratta, che non accoglie la vita ...
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The Merry Widow
Rinaldo Censi
(USA 1924-25, 1925, La vedova allegra, bianco e nero/colorato, 121m a 22 fps); regia: Erich von Stroheim; produzione: MGM; soggetto: dall'operetta Die lustige Witwe di [...] scarto d'intensità. Il dettaglio taglia la sequenza, innescando un nuovo statuto dell'immagine: un regime naturalistico (GillesDeleuze). Meglio: il dettaglio apre alla sensazione. Ci riferiamo per esempio alla sequenza del balletto in cui Sally ci ...
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Intolerance
Giulia Fanara
(USA 1916, colorato/bianco e nero, 210m a 16 fps); regia: David Wark Griffith; produzione: David Wark Griffith per Wark Producing Corporation; sceneggiatura: David Wark Griffith; [...] protegga dalle accuse di razzismo e a un'autenticità che gli consenta di riscrivere il passato.
Secondo il filosofo GillesDeleuze, la 'scoperta' di Griffith è nell'aver concepito la composizione come una "grande unità organica", come un insieme di ...
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Shadows
Rinaldo Censi
(USA 1958, 1959, Ombre, bianco e nero, 60m e 84m); regia: John Cassavetes; produzione: Maurice McEndree, Nikos Papatakis per Gena; sceneggiatura: John Cassavetes; fotografia: Erich [...] delle immagini.
Se abbiamo utilizzato il termine patchwork è per riferirci a un'osservazione cara a GillesDeleuze, riferita a certo "pragmatismo" statunitense inteso come tensione atta a innescare una progressione, una situazione, producendo ...
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Nostra Signora dei Turchi
Giacomo Manzoli
(Italia 1968, colore, 124m); regia: Carmelo Bene; produzione: Giorgio Patara, Carmelo Bene; sceneggiatura: Carmelo Bene, dal suo omonimo romanzo; fotografia: [...] e delle sue ridicole convenzioni, con la furia iconoclasta di un Jerry Lewis. Il modello è chiamato in causa da GillesDeleuze come da Adriano Aprà, il quale giustamente aggiunge che si tratta del primo vero tentativo strutturato di un'avanguardia ...
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Banshun
Dario Tomasi
(Giappone 1949, Tarda primavera, bianco e nero, 108m); regia: Ozu Yasujirō; produzione: Shōchiku; soggetto: dal racconto Chichi to musume (Padre e figlia) di Hirotsu Kazuo; sceneggiatura: [...] le emozioni tanto della giovane donna quanto di noi spettatori, spingendoci così verso un sentimento di identificazione. GillesDeleuze, infine, lo interpreta come un esempio di immagine-tempo che rappresenta ciò che permane attraverso la successione ...
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Filmcritica
Bruno Roberti
Rivista italiana di critica cinematografica, con periodicità mensile, fondata a Roma nel dicembre del 1950. Si è contraddistinta per una posizione anticonformista, tesa a praticare [...] le relazioni tra la rivista e intellettuali, critici, filosofi, autori come Pasolini ed Ernesto De Martino, Roland Barthes e GillesDeleuze, Ignacio Matte Blanco ed Emilio Garroni, André Bazin e Pietro Ingrao, Remo Bodei e Pietro Montani, e con le ...
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Garroni, Emilio
Lorenzo Dorelli
Filosofo e studioso di estetica, nato a Roma il 14 dicembre 1925. La sua riflessione, che ha preso le mosse da interessi di storia e critica dell'arte, lo ha portato [...] un'applicazione acritica della semiotica, quale quella che G. rimprovera a Pier Paolo Pasolini, a Roland Barthes e a GillesDeleuze (v. anche estetica del cinema).
Questa linea di ricerca si è radicalizzata, al tempo stesso approfondendosi, nella ...
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Pop-filosofia
(o Pop filosofia) loc. s.le f. Indirizzo di studi filosofici che mira ad applicare gli strumenti della tradizione speculativa ad ambiti e temi normalmente estranei a tali studi e, in particolare, alle varie espressioni della...