MICHELANGELO da Sansepolcro
Gabriele Ingegneri
MICHELANGELO da Sansepolcro (al secolo Giuseppe Ruoti). – Nacque a Sansepolcro il 19 marzo 1742 da Antonio Ruoti e da Teresa Parigi. Il 19 apr. 1757 vestì [...] che opponevano il ricorso all’autorità civile. In Toscana, nella seconda metà del Settecento, si aggiungeva la spinta giansenista del vescovo di Pistoia Scipione de’ Ricci sostenuto dal granduca Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, fino al passaggio di ...
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. Il culto del cuore di Gesù e Maria cominciò esplicitamente nel sec. XVII. Da principio queste due divozioni furono proposte insieme; ma specialmente quella al Cuore di Gesù fu osteggiata dai giansenisti; [...] al Portogallo (1779) e altrove, la condanna delle proposizioni 62 e 63 pronunziata da Pio VI (1794) contro il sinodo giansenista di Pistoia superarono le ultime resistenze. Infine Pio IX estese a tutto il mondo la messa e l'uffizio suddetti (1856 ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. La psichiatria e i suoi nuovi modelli
Roy Porter
La psichiatria e i suoi nuovi modelli
La concezione della malattia mentale nel XVIII sec. non deve essere studiata [...] 'attenzione con il caso scandaloso dei convulsionari. La vicenda ebbe inizio con la morte di François de Paris, un diacono giansenista in odore di santità, avvenuta il 1° maggio del 1727. Il religioso fu seppellito a Parigi, nel cimitero parrocchiale ...
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CONFORTI, Gian Francesco
Pasquale Villani
Nacque a Calvanico, un piccolo paese a pochi chilometri da Salerno, il 7 genn. 1743. Era il secondogenito di una modesta famiglia della piccola borghesia. Dimostrando [...] ricordare che la consulta del C. contro lo Spedalieri fu ispirata dal Troisi, che era tra i napoletani più vicini al vescovo giansenista.
Nei primi mesi del 1791 il C. era così impegnato dalle sue varie incombenze, alle quali si era da poco aggiunta ...
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NORSA, David Aron
Bruno Di Porto
– Nacque a Mantova il 27 marzo 1807 da Moisè Samuel e da Bella Rosa Romanelli.
Possidente, formatosi con buoni studi, fu apprezzato in seno alla comunità israelitica, [...] fede fu influenzato dalla conoscenza di Alessandro Manzoni, che attinse l’anelito alla conversione degli ebrei dal sacerdote giansenista Eustachio Degola. In Pensieri d’un cattolico è riferito l’episodio illuminante dell'esperienza di grazia fatta da ...
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ERRICO, Gaetano
Fiamma Satta
Nacque a Secondigliano, un sobborgo di Napoli, il 19 ott. 1791, da Pasquale, un piccolo fabbricante di maccheroni, e da Maria Marseglia. Secondogenito di nove figli, sin [...] che l'E. tentò di riportare la fede verso forme più devozionistiche, cercando in tal modo di cancellare gli effetti del giansenismo, che alla fine del XVIII secolo e l'inizio del successivo si era diffuso nel Regno di Napoli. Così, al rigorismo ...
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BLONDEL, Enrichetta
Giorgio Petrocchi
Nacque a Casirate d'Adda, l'11 luglio 1791, da François-Louis Blondel e da Maria Mariton.
Il padre (non banchiere ginevrino, come sovente si ripete, ma industriale [...] . Alle conversazioni tra l'abate e la B. certo avrà partecipato anche il Manzoni, ma è evidente che l'esperienza giansenista della B. ha agli inizi un impegno e una problematica affatto personali, poiché si incentrano in uno sforzo di acquisizione e ...
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FENAJA, Benedetto
Paolo Alvazzi Del frate
Nacque a Roma il 20 febbr. 1736 da una famiglia di modesta condizione. Compiuti gli studi presso i gesuiti del Collegio Romano, entrò nella Congregazione della [...] di Pio VII, il F. svolse a Firenze nel maggio 1805 un ruolo di primo piano nella ritrattazione delle celebri proposizioni gianseniste, da parte del vescovo di Pistoia Scipione de' Ricci.
Dalle Memorie del Ricci apprendiamo che il F. fu inviato da Pio ...
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Giovanni Vincenzo Ganganelli nacque il 30 ottobre 1705 in Sant'Arcangelo presso Rimini, da un medico di villaggio. Nel 1723 eutrava in un convento di francescani scalzi di Rimini; e il 17 maggio dello [...] e senza entusiasmo nella dura faccenda (Gazier, Silvagni); chi lo disse convinto perché "non affatto esente da opinioni gianseniste" (Ranke); chi deplorò il breve (Oriani, Jemolo); chi condannò il papa con severità (Crétineau-Joly); chi tenne una ...
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ROLLIN, Charles
Mario Bonfantini
Letterato francese, nato a Parigi il 30 gennaio 1661, ivi morto il 14 settembre 1741. Figlio di un coltellinaio, seguì dapprima il mestiere paterno; protetto poi per [...] nobile esempio d'indipendenza di carattere pure in mezzo agli onori, al punto da rinunciare, per non abiurare dal suo giansenismo, alle stesse cariche a lui più care, nonché a un seggio all'Académie.
Opere: Un Quintiliano, modello di edizione critica ...
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giansenista
s. m. e f. e agg. [dal fr. janséniste; v. la voce prec.] (pl. m. -i). – Seguace di Giansenio, aderente al giansenismo: i g. francesi, italiani, dei Paesi Bassi. Anche agg., di Giansenio o del giansenismo: la concezione g. della...
giansenismo
s. m. [dal fr. jansénisme, der. di Jansenius, latinizz. della forma oland. del cognome Jansen]. – Movimento teologico fondato da C. Giansenio (1585-1638), vescovo di Lovanio, diffuso spec. in Francia nei secoli 17° e 18° e condannato...