Letterato (Vicenza 1478 - Roma 1550). Il nome di T. è noto soprattutto per la Sofonisba (1514-15, pubbl. 1524), prima tragedia 'regolare', cioè composta secondo le regole di Aristotele, e per il Castellano (1529), in cui sostenne che la lingua letteraria italiana non deve essere fiorentina né toscana, ma una lingua comune a tutta Italia, già esistente nel fondo dei vari dialetti. Scrisse, tra l'altro, ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] della lingua, come quelle esposte nel Cortegiano da ➔ Baldassarre Castiglione.
Il vicentino ➔ GianGiorgioTrissino nella sua grammatica (Trissino 1986) autorizza variabili padane accanto alla norma toscana trecentesca. Per es., nella morfologia ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] essere considerato solo nel Cinquecento, nelle polemiche sulla ➔ questione della lingua, divulgato nella traduzione di ➔ GianGiorgioTrissino (fatta circolare sotto il nome di Giovanbattista Doria). L’edizione princeps del testo latino fu allestita ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] storia della grammatica. Già Leon Battista ➔ Alberti aveva proposto di distinguere le vocali semiaperte da quelle semichiuse; GianGiorgio ➔ Trissino introdusse due simboli provenienti dall’alfabeto greco per le semiaperte (‹ɛ› per /ɛ/ e ‹ω› per /ɔ ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] empirici (Tavoni: in corso di stampa).
Il De vulgari eloquentia riemerse, ad opera del letterato vicentino ➔ GianGiorgioTrissino, negli anni Venti del Cinquecento, e irruppe nelle discussioni sulla ➔ questione della lingua infuocandole, come opera ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] 200712: 503), collocandosi in quella «corrente dei riformatori oltranzisti» (Maraschio 1994: 195) inaugurata nel Cinquecento da ➔ GianGiorgioTrissino (nell’Epistola de le lettere nuovamente aggiunte ne la lingua italiana del 1524) e portata avanti ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] cortigiana, fantasma o no, fu spazzata via dalle tesi bembiane.
Cosa diversa dalla teoria cortigiana è quella della lingua comune italiana, esposta da ➔ GianGiorgioTrissino. Contro di lui non vi è polemica nelle Prose di Bembo, perché le opere di ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] , fino ai manuali di Migliorini e di Battaglia-Pernicone). I grammatici non bembiani e antibembiani, a cominciare da ➔ GianGiorgioTrissino, rimasero in posizione minoritaria e subalterna. Le loro opere sono non di rado assai curiose, come quella di ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] quasi far coincidere con uno di questi cenacoli, gli Orti Oricellari a Firenze, in quanto proprio qui il vicentino GianGiorgioTrissino fa conoscere ai letterati fiorentini, in gran parte increduli, il De vulgari eloquentia dantesco, da lui da poco ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] pone un’esigenza di standardizzazione, con la proposta di riforma ortografica avanzata nel 1524 dal letterato vicentino ➔ GianGiorgioTrissino e le immediate risposte di parte toscana.
I vari tentativi di riforma su base fonetica che si susseguirono ...
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