Gli aggettivi qualificativi sono la maggior parte degli ➔ aggettivi e formano al tempo stesso una lista che può essere illimitatamente arricchita. Hanno le seguenti proprietà:
(a) in funzione di ➔ attributo, [...] 31-32)
(17) e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e ’l suon di lei
(GiacomoLeopardi, “L’infinito”, in Canti, vv. 11-13)
Un aggettivo in posizione postnominale delimita, entro la classe di entità definita dalla testa del ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] certo più complesse e articolate quali quelle di Ugo Foscolo e, con autonome e amplissime aperture, di ➔ GiacomoLeopardi.
Lo schieramento classicista si presenta come un insieme caratterizzato non solo dalle polemiche contro le posizioni puristiche ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] di Giannettino (1884) (Antonelli 2008: 179). Di maggiore interesse sono le annotazioni dei principali autori del secolo: ➔ GiacomoLeopardi si pronuncia contro l’impiego eccessivo di segni interpuntivi, allora tanto diffuso da fargli paventare un ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] a un viaggio per mare, secondo una tradizione antichissima. Si pensi alla celeberrima metafora di chiusura de “L’Infinito” di ➔ GiacomoLeopardi («e il naufragar m’è dolce in questo mare», v. 15) e anche all’insistenza con cui torna il motivo della ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] come un pesce, in grazia dell’aver fatto a modo mio, cioè non aver usato un cazzo di medicamenti», GiacomoLeopardi) cacacazzi o cacacazzo; cappella; cazzata, cazziatone, cazzone, faccia da cazzo, incazzarsi («tu con quella storia di Marcello mi fai ...
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Si chiamano frasi modali le dipendenti circostanziali (➔ subordinate, frasi) introdotte dalla congiunzione subordinante relativa-modale come. Queste frasi esprimono la maniera in cui si realizza il contenuto [...] se veramente, secondo che [= come] scrive l’Ariosto, tutto quello che ciascun uomo va perdendo […] sale e si raguna costà (GiacomoLeopardi, “Dialogo della Terra e della Luna”, in Operette morali, pp. 45 e 49)
Fino ai primi decenni dell’Ottocento la ...
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Le congiunzioni coordinative (o coordinanti) sono parole funzionali invariabili il cui compito è quello di collegare tra loro due o più elementi linguistici (principalmente sintagmi o frasi; i cosiddetti [...] :
(12) Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude (GiacomoLeopardi, “L’Infinito”, in Idilli)
E può coordinare sintagmi all’interno della frase e frasi all’interno di un periodo. Non ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] degli sviluppi moderni, «a principiare dal Marino» (Vitale 2007: 863), dunque dal Barocco e dal Manierismo. Per ➔ GiacomoLeopardi costituì un esempio e un serbatoio imprescindibile di lingua e stile peregrini e arditi, e negli episodi di manierismo ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] , Inf. V, passaggio dai vv. 116-117 ai vv. 118-120)
(3) Sempre caro mi fu quest’ermo colle
[…]
Ma sedendo e mirando
(GiacomoLeopardi, “Infinito”, passaggio dai vv. 1-3 ai vv. 4-8)
Si tratta del resto di un valore che ritroviamo nelle congiunzioni ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] , ironico e colloquiale, erede della migliore tradizione illuministica. L’eredità di questa prosa fu raccolta da ➔ GiacomoLeopardi nello stile delle Operette morali.
Per fonetica, morfologia, sintassi e lessico, la lingua di Monti rappresenta in ...
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delulu agg. (iron.) Nel linguaggio dei social media, viene detto di chi, e spesso da chi, si abbandona a fantasie irrealizzabili e destinate a essere infrante, per es. vagheggiando relazioni sentimentali con personaggi famosi come creator e...
cosmico
còsmico agg. [dal gr. κοσμικός, der. di κόσμος «cosmo, universo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che si riferisce o appartiene al cosmo, cioè all’Universo: leggi c., fenomeni c.; armonia c.; mondo c., il complesso dell’Universo. In astronomia,...