Antonelli, Roberto. - Filologo italiano (n. Roma 1942). Professore ordinario di Filologia romanza presso l’Università di Roma La Sapienza dal 1985 al 2013, poi emerito, ha studiato origini e sviluppo delle [...] il Repertorio metrico della Scuola poetica siciliana (1984) e il primo commento integrale al fondatore della lirica italiana GiacomodaLentini (2008); autore, con M.S. Sapegno, delle storie della letteratura italiana L’Europa degli scrittori (7 voll ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] indicativo latino, che (ancora una volta attraverso il modello dei siciliani: cfr. gravara, sembrara, sofondara in GiacomodaLentini) ha lasciato tracce nella lingua letteraria, nella quale è particolarmente diffuso e persistente: fòra < fueram ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] «Se de voi, donna gente, / m’ha preso amor, no è già meraviglia», cita insieme la canzone più importante di GiacomodaLentini, il maggiore dei siciliani: «Madonna, dir vo voglio / como l’amor m’à priso», e Bernart de Ventadorn, trovatore emblematico ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] madre, Matematica l’ho scelta io
(13) Suono il pianoforte da quando avevo dieci anni. Adesso studio Matematica a Torino. – Che (76) Lo vostro amor, ch’è caro donatelo al Notaro (GiacomodaLentini, Meravigliosamente)
(77) E qual è la mia vita, ella ...
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In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] sufficientemente chiari. Al primo nucleo appartengono, oltre all’imperatore e al figlio Enzo, vari esponenti della corte: GiacomodaLentini, Ruggeri d’Amici, Guido delle Colonne, Odo delle Colonne, Pier della Vigna, Iacopo d’Aquino, Iacopo Mostacci ...
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Grammatica
GGiuseppina Brunetti
Secondo il vulgato precetto di Quintiliano ("recte loquendi scientia", Inst. orat., II, 1, 4) e di Cassiodoro ("officium [...] est sine vitio dictionem prosalem metricamque [...] tecniche, peraltro del tutto analoghe a quelle, in volgare (ma come in Mosè), di GiacomodaLentini, Eo viso e son diviso - da lo viso [...]: "Però diviso - 'viso' - da lo 'viso' / c'altro è lo viso che lo divisare", ove diviso è naturalmente ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] apposizione, è oggi del tutto scomparso:
(31) Madonna, dir vi voglio como l’amor m’à priso (GiacomodaLentini)
Restano usati, seppure solo in varietà locali d’italiano (specialmente meridionali: Puglia, Calabria, Sicilia, Campania), don «signore ...
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I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] arrivava a essere giudice e cancelliere. Il titolo di notaio, tra i poeti siciliani, spetta, per es., a GiacomodaLentini, Stefano Protonotaro, Guido delle Colonne e Pier della Vigna. In altra area, il notaio fiorentino Bono Giamboni, attivo nella ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] , lial Proverbia, liale primo patto con Aleppo), malvagio (malvaso, Storie de Troia e de Roma), rimembrare (GiacomodaLentini, re- Elegia, Uguccione), avvenente (avinent Proverbia, avinente Panfilo, avenanti Elegia, avenante Jacopo Mostacci), onta ...
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SCUOLA POETICA SICILIANA, LINGUA
RRosario Coluccia
Ogni valutazione concernente la lingua usata dai rimatori della Scuola poetica siciliana deve tener conto in primo luogo delle particolari modalità [...] Meglio val dire ciò c'omo à 'n talento (ed. A. Comes), [11 spera f.s.]: 14 finèra. Non in rima è usato ancora daGiacomodaLentini, Chi non avesse mai veduto foco, 6 sembrara, in abile "gioco morfologico, certamente originario", con 3 sembraria; e ...
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notaio
notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio di privati o della pubblica amministrazione...
bisticcio
bistìccio s. m. [der. di bisticciare]. – 1. Litigio non grave e passeggero, battibecco, scambio vivace di parole: i soliti b. fra suocera e nuora; un b. da bambini; s’è trattato di un b. tra innamorati. 2. Artificio stilistico, usato...