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granare

Enciclopedia Dantesca (1970)

granare Luigi Vanossi Forma antica per ‛ granire ', " fare il granello ", " far frutti ", la quale ricorre, in varie accezioni metaforiche, nel Detto e nel Fiore. Nel Detto è impiegata da Ragione nella [...] morale rispetto al valore assunto dal verbo nella lirica cortese, dove esso designava il felice compimento del travaglio amoroso (cfr. Giacomo da Lentini Madonna, dir vo voglio 32 " lo meo lavoro spica / e non ingrana " [ma cfr. la lezione e no mi ... Leggi Tutto

ovunque

Enciclopedia Dantesca (1970)

ovunque Mario Medici 1. Avverbio relativo di luogo, che vale fondamentalmente " qualsiasi luogo in cui ", significato che, in D., ha nei seguenti casi: Vn XV 5 6 Lo viso mostra lo color del core, / [...] d'una vista pietosa (si noti l'uso prolettico); Rime XLVIII 20 [questa stanza] possa andar là 'vunque è disiosa (cfr. Giacomo da Lentini Lo giglio quand'è colto 7 " così mi fere Amor, là 'vunque passo ", secondo il cod. Vaticano 3793); Cv IV XIV ... Leggi Tutto

scimia

Enciclopedia Dantesca (1970)

scimia Domenico Consoli Alle tradizionali facoltà mimetiche della s. (per le quali v. Alb. Magno Animal. XXI I 3-5; B. Latini Il Tesoro, ediz. Battelli, Firenze 1917, 185; Giacomo da Lentini Amore non [...] , sì come pare de la scimia... rispondo che non è vero... che abbiano reggimenti, però che non hanno ragione, da la quale queste cose convegnono procedere. Non in chiave limitativa pare debba tuttavia intendersi il richiamo alla s. nelle parole di ... Leggi Tutto

dolzore

Enciclopedia Dantesca (1970)

dolzore Lucia Onder Provenzalismo (cfr. Parodi, Lingua 164, 273: ivi un esempio dal Tristano) per " dolcezza "; s'incontra due sole volte, sempre in rima, in senso figurato, per indicare " letizia ", [...] exsuperat omnem sensum "). L'uso del termine con tale valore è frequentemente documentato nei poeti che precedono D.: Giacomo da Lentini Troppo son dimorato 31 " Cotanto n'ho dolore / e vengiamento e doglia: / vedere non potere / cotanto di dolzore ... Leggi Tutto

leale

Enciclopedia Dantesca (1970)

leale Enrico Malato Tre volte l'aggettivo è usato nel Convivio (I XII 11, IV XXVI 2 e 14), sempre nel senso, da D. stesso chiarito (v. LEALTÀ), di " obbediente alle leggi " (così anche è da ritenere [...] "). Sempre nel senso proprio dell'etimo francese leial (moderno loyal), diffuso del resto già nella lingua del '200 (cfr. Giacomo da Lentini Quand'om 1 " un bon amico leiale ", Odo delle Colonne Distretto core 22 " a lu leali amadori ", ecc.; cfr ... Leggi Tutto

adornezza

Enciclopedia Dantesca (1970)

adornezza Poi quando dice: tu vedrai Di sì alti miracoli adornezza, annunzia che per lei si vedranno li adornamenti de li miracoli (in Cv II XV 11, nel commento a Voi che 'ntendendo 49-50). La parola, [...] regolato. In un altro passo vale invece " bellezza " fisica: Dà... la buona natura a questa etade [l'adolescenza] quattro cose... Gentil donzella 8; Cavalcanti Ciascuna fresca 8, Giacomo da Lentini Donna, eo languisco 25, Pucciandone Martelli ... Leggi Tutto

croio

Enciclopedia Dantesca (1970)

croio Lucia Onder Dal provenzale croi (la voce ha riscontri anche in alcuni dialetti dell'Italia settentrionale; cfr. Parodi, Lingua 279), col valore di " non arrendevole " (Anonimo), " duro ", ricorre [...] poia, / ma de la condizion malvagia e croia. In questo significato il termine trova riscontro nei poeti che precedono D. e in particolare in Giacomo da Lentini Dal core mi vene 139 " La mia vita è croia sanza voi vedendo " (in rima con ‛ noia '). ... Leggi Tutto

lanciare

Enciclopedia Dantesca (1970)

lanciare Bruno Basile Nel significato di " gettare ", " scagliare ", in Rime L 58 quella saetta / ch'Amor lanciò lo giorno ch'i' fui preso, in un luogo topico della liturgia dell'amor cortese (cfr. [...] originale di " colpire di lancia " (cfr. ad es. M. Villani X 97 " lo re in prima lanciò e ferì lo re Vermiglio ", e Giacomo da Lentini Dolce cominzamento 66 " tu m'hai 'namorata, / a lo cor m'hai lanc[i]ata, / si ca di for non pare "). Variante d ... Leggi Tutto

altero

Enciclopedia Dantesca (1970)

altero . In Pg XII 70 Or superbite, e via col viso altero, l'espressione vale " a testa alta ", com'è confermato dal verso seguente e non chinate il volto (nella lingua antica è frequente a. nel significato [...] di " alto ": v. ALTO, § 3), da cui deriva (cfr. Giacomo da Lentini Sì alta amanza 6 " Albor altera incrina dolce vento "; l'espressione ‛ viso [visaggio] a. ' è poi frequente in Chiaro [Gentil donna 73; Io non posso celare 60; La gioia e l'alegranza ... Leggi Tutto

adorno

Enciclopedia Dantesca (1970)

adorno (addorno) Esclusivo della poesia. Come aggettivo in Pd XVIII 63 veggendo quel miracol [Beatrice] più addorno, più bello; Vn XIX 11 44 Cosa mortale / come esser pò sì adorna e sì pura? (cfr. Chiaro [...] umane, " dotata di molte qualità " (Barbi-Maggini); Pd I 63 parve giorno a giorno / essere aggiunto, come quei che puote / avesse il ciel d'un altro sole addorno. Cfr. Giacomo da Lentini Lo viso mi fa andare 4; Galletto Pisano Credeam' essere 10. ... Leggi Tutto
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Vocabolario
notàio
notaio notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio di privati o della pubblica amministrazione...
bistìccio
bisticcio bistìccio s. m. [der. di bisticciare]. – 1. Litigio non grave e passeggero, battibecco, scambio vivace di parole: i soliti b. fra suocera e nuora; un b. da bambini; s’è trattato di un b. tra innamorati. 2. Artificio stilistico, usato...
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