LAVAGNA, Carlo
Fulco Lanchester
Nacque ad Ascoli Piceno il 26 maggio 1914 da Silvio, avvocato di origini sarde ma radicato nelle Marche, e da Maria Di Ré. Dopo gli studi medio-superiori a Macerata, [...] identico in partenza, ma anche in fase terminale.
Strettamente legato all'interpretazione parlamentocentrica di tipo giacobino si pone l'altro contributo sulla natura degli ordinamenti democratici (Considerazioni sui caratteri degli ordinamenti ...
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Nazione
Emilio Gentile
(XXIV, p. 470)
Un mondo di nazioni
Durante il 20° secolo, la n., lo Stato nazionale e il nazionalismo, creazioni della civiltà europea, sono divenuti un fenomeno universale. Infatti, [...] entra in simbiosi. Pertanto, si fa distinzione fra 'nazionalismo umanitario', 'nazionalismo giacobino', 'nazionalismo liberale', 'nazionalismo risorgimentale', 'nazionalismo integrale', 'nazionalismo totalitario', 'nazionalismo populista', e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La progettazione della modernità: l’Illuminismo giuridico
Bernardo Sordi
Il varo delle riforme
«Changer toutes les magistratures»; «refondre les loix»: sono passati appena due mesi dall’arrivo dei lorenesi [...] unidirezionale di recezione, su cui si appunteranno presto le feroci critiche di un Vincenzo Cuoco all’astrattismo dei giacobini italiani.
Il corto circuito del 1799 e la repressione nel sangue degli esperimenti rivoluzionari ne saranno la conferma ...
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FERDINANDO III di Asburgo Lorena, granduca di Toscana
Nidia Danelon Vasoli
Nacque a Firenze, il 6 maggio 1769, secondogenito maschio di Pietro Leopoldo, granduca di Toscana e di Maria Luisa di Borbone, [...] in sua vece. Non ebbe, però, alcuna parte nell'ondata di arresti e persecuzioni contro i veri o presunti "giacobini" scatenata nei mesi seguenti; né influì su alcune delle decisioni prese dal Senato per far fronte alla gravissima situazione economica ...
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Comunita
Sergio Cotta
di Sergio Cotta
Comunità
sommario: 1. Introduzione. 2. Due significati principali del termine. 3. Alle origini dell'idea moderna di comunità. 4. La comunità e il pluralismo sociale. [...] fra lavoratori e proprietari, con la conseguente divisione in classi in lotta fra loro. L'avversione allo Stato ‛giacobino-liberale' si fonde così con quella al socialismo. La risposta ad entrambi dovrebbe essere offerta da una società civile ...
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Feudalità ecclesiastiche e laiche, regno di Sicilia
EErrico Cuozzo
Nobiltà e aristocrazia
Nel Regno svevo di Sicilia erano attive e operanti almeno due concezioni della nobiltà, che ora esamineremo. [...] cenno, l'aristocrazia feudale fu posta in una posizione di assoluta dipendenza dal sovrano. Costui, senza essere un giacobino ante litteram, non fu mai tendenzialmente ostile alla feudalità, della quale difese con forza i privilegi di classe (si ...
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giacobino
s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento dei domenicani (chiamati popolarmente...
giacobinismo
s. m. [dal fr. jacobinisme]. – 1. Appartenenza all’associazione dei giacobini; il partito, l’ideologia dei giacobini e il modo radicale con cui essi si espressero negli atti della rivoluzione francese, e, con riferimento all’Italia,...