FERDINANDO III di Asburgo Lorena, granduca di Toscana
Nidia Danelon Vasoli
Nacque a Firenze, il 6 maggio 1769, secondogenito maschio di Pietro Leopoldo, granduca di Toscana e di Maria Luisa di Borbone, [...] in sua vece. Non ebbe, però, alcuna parte nell'ondata di arresti e persecuzioni contro i veri o presunti "giacobini" scatenata nei mesi seguenti; né influì su alcune delle decisioni prese dal Senato per far fronte alla gravissima situazione economica ...
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FARINI, Luigi Carlo
Nicola Raponi
Nacque a Russi (Ravenna), il 22 ott. 1812 da famiglia della media borghesia romagnola - il padre Stefano era farmacista a Russi, la madre Marianna Brunetti veniva da [...] ed emigrati come R. Bonghi, T. Mamiani, D. Pantaleoni, V. Salvagnoli, sostenne il programma di un "liberalismo non gretto, non giacobino, ma largo, civile, nazionale" (Zama, p. 401), in sintonia con il governo d'Azeglio, ma con un atteggiamento più ...
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Milano
"Com'è bella la città, com'è grande
la città, com'è viva la città"
(Giorgio Gaber)
Milano: città anseatica e città infinita
di Aldo Bonomi
31 marzo
Si inaugura nell'area dell'ex raffineria Agip [...] ' urbanistica.
L'entrata in Milano dell'esercito francese (1796), portatore delle idee della Rivoluzione, inaugurò il 'triennio giacobino' animato da dibattiti tra moderati e democratici e scontri politici per l'orientamento francese a utilizzare la ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Adolfo Omodeo
Girolamo Imbruglia
L’identità intellettuale di Adolfo Omodeo si dispiegò in varie ‘figure’, tra loro intrecciate e legate a intense esperienze di vita. Egli fu storico del cristianesimo [...] coinciso «per ciò che in essi è d’eterno, la vigoria profonda autonoma del Cristianesimo […] e l’impeto distruttore del giacobinismo; le sante passioni di Giuseppe Mazzini, e gli odi profondi del comunardo» (cit. in Pertici 1992, pp. 598-99).
Si ...
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DE GASPERI (Degasperi), Alcide
Piero Craveri
Nacque il 3 apr. 1881 a Pieve Tesino (Trento) da Amedeo e Maria Morandini. Di famiglia povera, profondamente cattolica, fu primo di quattro figli, ebbe due [...] . Giudicava l'ordine del giorno votato dal congresso dei CLN delle regioni meridionali (Bari, gennaio 1944) una "proposta giacobina" (Ibid., p. 260).
Nella Roma "città aperta" tutte le sue mosse erano improntate a scrupolosa prudenza. Seguiva le ...
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Borghesia
Luciano Cafagna
Introduzione
'Borghesia' e 'borghese' sono termini che mirano a denominare, nell'uso oggi corrente, un gruppo sociale storico proprio della civiltà europea e occidentale, germinato [...] a Thiers e arriva a Clemenceau, la difesa compatta del processo rivoluzionario; e, quindi, come suo vertice, il momento giacobino nonché l'ampio coinvolgimento di gruppi sociali che in quel momento si manifesta (e la cui ricostruzione è, poi, il ...
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La letteratura dell’Italia unita
Enrico Ghidetti
Il primo e più significativo dei libri di memorie che l’Italia del Risorgimento consegnò all’Italia unita, I miei ricordi di Massimo d’Azeglio, si deve [...] esperienze sentimentali.
Carducci non intende rinunciare a nessun momento della sua esperienza di uomo, poeta e intellettuale: così il giacobino e il poeta engagé che nei decenni ha officiato il mito popolare e democratico di Garibaldi coabita con il ...
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Miti e simboli della rivoluzione nazionale
Alberto Mario Banti
Una chiave importante per capire il significato del processo di costruzione del Regno d’Italia sta in una semplice definizione: Stato-nazione. [...] una lunga galleria di episodi di eroismo patriottico significativamente inclusi nell’arco di tempo che va dal periodo giacobino fino alla rivoluzione nazionale. Nell’Introduzione, riassumendo il senso del suo lavoro, Vannucci stringe un nesso diretto ...
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Notabili e potere locale
Paola Magnarelli
La parola notabile deriva dagli effetti della rivoluzione francese, e designa l’élite, non più contraddistinta solo dal nome, ma anche, particolarmente, dal [...] che l’attitudine alla fusione tra avere ed essere era nata all’indietro nel tempo, e cioè durante la fase giacobino-napoleonica di inizio Ottocento, quando alle élites italiane erano state date altre due opportunità, oltre a quella di incrementare il ...
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Comunismo: Società postcomuniste
Bronislav Geremek
Sommario: 1. Postcomunismo: due opposte interpretazioni. 2. Lo sfacelo del comunismo. 3. Tentativi di analisi. 4. Modelli di postcomunismo. 5. La trasformazione [...] in forma così acuta, ma è possibile osservare una certa tendenza che unisce xenofobia ed etnocentrismo al modello giacobino statalista e centralista.
Anche la propaganda dell'autoritarismo ha una genesi simile. La necessità di introdurre riforme ...
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giacobino
s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento dei domenicani (chiamati popolarmente...
giacobinismo
s. m. [dal fr. jacobinisme]. – 1. Appartenenza all’associazione dei giacobini; il partito, l’ideologia dei giacobini e il modo radicale con cui essi si espressero negli atti della rivoluzione francese, e, con riferimento all’Italia,...