Nobildonna bolognese (sec. 13º), della famiglia dei Caccianemici; protagonista, per colpa del fratello Venedico Caccianemici (v.), d'uno scabroso episodio ricordato da Dante (Inf. XVIII, 55-57). ...
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marchese
Titolo con cui si allude a due personaggi: per quello nominato in If XVIII 56 (I' fui colui che la Ghisolabella / condussi a far la voglia del marchese), v. ESTE, OPIZZO II di; il Guiglielmo [...] marchese di Pg VII 134 è Guglielmo VII marchese di Monferrato (v.), ricordato anche in Cv IV XI 14 ...
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CACCIANEMICI, Alberto
Augusto Vasina
Personaggio di non comune importanza politica nel mondo comunale bolognese ed emiliano del sec. XIII, ma noto per lo più, indirettamente, come padre di Venedico [...] con Pellegrina Baccilieri, discendente da un'illustre famiglia bolognese, dalla quale ebbe almeno tre figli: Caccianemico, Ghisolabella e Venedico. Rimasto vedovo, si risposò in un tempo imprecisato con un'altra bolognese di ragguardevole casato ...
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Uomo politico bolognese (1228 circa - 1303), appartenente a potente famiglia (i Caccianemici) della fazione dei Geremei. Dante, che lo crede morto prima del vero, lo mette tra i lenoni per aver condotto [...] la sorella Ghisolabella "a far la voglia del Marchese" Obizzo II d'Este (Inf., XVIII 40-66). ...
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CACCIANEMICI, Venedico
Augusto Vasina
Personaggio di rilievo nella Bologna tardo-comunale, la cui fortuna storica si deve per gran parte, però, ai versi della Commedia dantesca (Inf., XVIII, 40-66), [...] rievocato come colui che, per compiacere a Obizzo II d'Este, signore di Ferrara, gli prostituì la sorella Ghisolabella.
Discendente dalla nobile famiglia bolognese dei Caccianemici "de Ursis" o "Grandi" di sicura tradizione guelfa, nacque verso il ...
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frustato
Participio passato di ‛ frustare ' che, come il sostantivo ‛ frustatore ' (v.), è usato da D. una sola volta, con riferimento alla pena della fustigazione inflitta a lenoni e seduttori nella [...] dannato percosso dalle frusta dei demoni è Venedico Caccianemico, sul cui conto correva la voce che avesse indotto la sorella Ghisolabella a prostituirsi ad Azzo VIII d'Este, come raccontano l'Ottimo, Benvenuto e l'Anonimo, o, più probabilmente, al ...
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ruffiano (roffiano)
Luigi Vanossi
Fernando Salsano
Compare in If XI 60 onde nel cerchio secondo s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e simonia, / ruffian, baratti, [...] più né meno, che, comunque si racconti la vicenda della sorella, fu lui a far da ruffiano: I' fui colui che la Ghisolabella / condussi (vv. 55-56) suona " sono stato io a condurre " (rivelazione della colpa che lo mena) e non già " sì, sono proprio ...
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come che
Mario Medici
. La locuzione, dell'uso antico o letterario, scritta anche in grafia unita (comeché, comecché), è dagli editori di D. rappresentata sempre con grafia divisa.
1. Come congiunzione [...] sopra riferito di If VI 72, il come non espresso in una seconda proposizione coordinata); XVIII 57 I' fui colui che la Ghisolabella / condussi a far la voglia del marchese, / come che suoni la sconcia novella; Fiore CXVII 6 ma come ched i' possa, i ...
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conio
Eugenio Ragni
. Compare due volte nel significato metonimico di " impronta su moneta ", ambedue in locuzioni figurate: in Pd XXIX 126 Di questo ingrassa il porco sant'Antonio, / e altri assai [...] tra gli altri Iacopo di Dante, il Lana e Benvenuto, significato che certo meglio si adatta alla situazione di Ghisolabella (cfr. G. Rigutini, Del vero senso della maniera dantesca " femmine da conio ", Firenze 1876; Zingarelli, Dante 962; Tommaseo ...
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Caccianemico, Venedico
Vincenzo Presta
, Personaggio della Commedia, nato intorno al 1228 da Alberto Caccianemico dell'Orso, capo della Parte geremea di Bologna; affiancò fin da giovane il padre nelle [...] per cui D. lo pone nell'Inferno (XVIII 40-66), lenocinio esercitato nei confronti della sorella (I' fui colui che la Ghisolabella / condussi a far la voglia del marchese, / come che suoni la sconcia novella, vv. 55-57), non trova il benché minimo ...
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voglia
vòglia s. f. [der. di volere (come doglia da dolere, vaglia da valere)]. – 1. Sinon. letter. o raro di volere1, volontà: Perché recalcitrate a quella voglia A cui non puote il fin mai esser mozzo (Dante), alla volontà di Dio. Nel linguaggio...