Letterato (Lucca 1638 - Roma 1716). Gesuita dal 1652, insegnò al Collegio Romano. Scrisse molto, in versi e in prosa, in latino e in italiano; il suo Specimen didascalici carminis et satyrae (1672) è ritenuto [...] un antecedente del Giorno pariniano ...
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Letterato (Ferrara 1740 - ivi 1817); gesuita (dal 1758 allo scioglimento della Compagnia nel 1773), quindi (dal 1779) prefetto della biblioteca di Ferrara. Autore di varî scritti eruditi riguardanti la [...] sua città, e di una Vita di L. Ariosto (1807) ...
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Letterato (Firenze 1713 - Roma 1788); gesuita, prof. a Firenze e poi (1756-72) a Roma, dove fu anche direttore del Museo kircheriano: fu autore di due tragedie bibliche, editore e traduttore delle opere [...] di Virgilio e delle lettere di Cicerone. Tradusse anche le tragedie di Voltaire (1752) ...
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Letterato (Palermo 1712 - Roma 1787), gesuita, insegnò a Malta e a Palermo. Scrisse un'Introduzione alla volgar poesia (1a ed. 1749, 2a ed. accr. 1755), aspramente criticata dal Baretti, e raccolse Voci [...] e locuzioni poetiche di Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso e d'altri autori del Cinquecento (1756) ...
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Letterato (Forlì 1582 - ivi 1664). Gesuita; membro dell'Accademia dei Filergeti di Forlì col nome di Cinonio, scrisse liriche italiane e latine di scarso valore, ma primeggiò tra i grammatici per le sue [...] Osservazioni della lingua italiana (2a parte 1644; 1a parte, post., 1685), che si continuarono a stampare fino all'Ottocento ...
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Letterato (Siena 1693 - Ancona 1752). Gesuita, insegnò nelle scuole del suo ordine a Firenze, Prato, Siena, Roma. Scrisse in versi e in prosa, in italiano e in latino, ma è noto soprattutto per un commento [...] alla Divina Commedia (1732) che, pur ampiamente criticato, ebbe grande fortuna fino agli inizî dell'Ottocento ...
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Umanista (Acquapendente 1542 - Roma 1594), gesuita (dal 1570); insegnò retorica a Siena, Perugia, Roma; scrisse un poema epico, Quinque martyres e Societate Iesu in India (cioè Rodolfo Acquaviva e i compagni; [...] 1591), orazioni e liriche in latino; compilò le Annuae litterae della Compagnia di Gesù per gli anni 1586-91. ...
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Orientalista (Venezia 1728 - ivi 1799), gesuita; fu a Costantinopoli (1781-86) al seguito del bailo veneto Agostino Garzoni; frutto di questo soggiorno fu la Letteratura turchesca (3 voll., 1787), prima [...] trattazione in lingua europea della storia letteraria dei Turchi, pur avendo carattere di compilazione erudita più che di studio originale ...
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Letterato (Brescia 1712 - ivi 1785), gesuita. Scrisse una quarantina di romanzi, ai loro tempi fortunati, anche se spesso rimanipolazioni di romanzi stranieri; ma la sua rinomanza è dovuta alle tragedie [...] e commedie, con e senza le maschere, in prosa e in versi, con le quali egli si atteggiò a riformatore del teatro italiano e ad antagonista di Goldoni. Nel 1761 i due si riconciliarono per difendersi dal ...
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Letterato (Venezia 1738 - ivi 1817). Gesuita, insegnò nei collegi della Compagnia; dopo la sua soppressione (1773) si dedicò all'attività giornalistica e letteraria; fu in Arcadia col nome di Florideno [...] Acrocorinto. Autore di tragedie (La presa di Rodi, 1773) e poemetti didascalici (Il bello letterario, 1787; Il bello sepolcrale, 1796), curò fortunate iniziative editoriali, in particolare le collezioni ...
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gesuita
geṡüita s. m. [der. del nome di Gesù] (pl. -i). – 1. Religioso appartenente alla Compagnia di Gesù, fondata da sant’Ignazio di Loyola e approvata dal papa Paolo III (1540), con il compito di difendere e propagare il cattolicesimo principalmente...
Gesu
Geṡù [dal lat. Iesus, o anche Ihesus, gr. ᾿Ιησοῦς, che corrispondono alla forma ebr. Yēshūa῾, e quindi altra forma del nome Giosuè]. – Nome, di solito seguito dall’apposizione Cristo (v.), del fondatore del cristianesimo e della Chiesa,...