serafino Essere celestiale appartenente alla più alta delle gerarchie angeliche, caratterizzato da particolare amore di Dio e ardore di carità. In Isaia 6, 2-7, i s. sono descritti vicini al trono di Yahweh: [...] s.», è spesso attribuito a s. Francesco d’Assisi, per il suo ardore di carità e per aver ricevuto le stimmate da GesùCristo apparsogli in figura di serafino. Ordine dei S. Supremo ordine cavalleresco del Regno di Svezia, fondato da Magnus II (1334). ...
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Nella religione cattolica, ufficio svolto dai religiosi prevalentemente nelle chiese per l’insegnamento o la diffusione della dottrina e delle verità di fede, per la spiegazione dei testi sacri, per l’ammaestramento [...] , in quanto coloro che hanno ricevuto dal papa e dai vescovi la missione e il permesso di insegnare la religione di GesùCristo, e principalmente i curati e i teologi, concorrono a questo insegnamento in qualità di ministri del papa e dei vescovi. Le ...
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Movimento di spiritualità mistica sorto nei Paesi Bassi nella seconda metà del 13° sec. e da lì propagato da varie istituzioni religiose (‘fratelli’ e ‘sorelle della vita comune’, canonici regolari di [...] , per lo scopo di tendere tutte le facoltà al servizio di Dio, per lo sforzo di unire alla propria vita GesùCristo, imitandolo. L’opera più significativa uscita dal movimento, quella che ne diffuse le dottrine – adottate in parte da Ignazio di ...
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Vescovo di Antiochia (dal 260); condannato e deposto come eretico (268) da un concilio di vescovi, rimase sul seggio per l'appoggio di Zenobia, regina di Palmira; ma quando il regno palmireno decadde per [...] sembrano essere la sua dottrina trinitaria, sostanzialmente monarchiana, e la sua dottrina cristologica che identifica la persona di GesùCristo con quella d'un uomo e considera l'unione di questo col Verbo come una unione puramente morale. Alcuni ...
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Teologo protestante tedesco (Melkow, Sassonia, 1846 - Marburgo 1922). Docente a Halle dal 1875, poi all'univ. di Marburgo (dal 1879), dove la sua lunga attività determinò l'impronta caratteristica della [...] questa è la vita personale degli individui; da qui sorge la ricca problematica dei rapporti tra religione e storia: GesùCristo, inconoscibile per la storia obiettiva, si incontrerebbe per la via dell'esperienza storica personale. Tra le opere: Die ...
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Elevazione al cielo di Gesù, avvenuta, secondo il racconto di Luca e degli Atti, a Betania 40 giorni dopo la resurrezione.
Dogmaticamente l’A. è il naturale completamento della resurrezione: GesùCristo [...] «Assunzione»); in Occidente, sottolineando il fatto che Gesù salì al cielo in virtù della sua natura, di Cesarea (sec. 3°-4°), 40 giorni dopo la Pasqua, cioè il giovedì della 6a settimana dopo Pasqua.
Per l’iconografia dell’A., ➔ Cristo. ...
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Erudito (Bordeaux 1594 - Aubervilliers 1676). Di famiglia ugonotta, fu protetto del principe di Condé. Nel 1643 scrisse Du rappel des Juifs in cui riconosceva agli Ebrei il carattere di figli adottivi [...] di Dio, ripudiati per il loro comportamento verso GesùCristo, ma che presto sarebbero stati riaccolti nella chiesa cristiana, per opera di un nuovo "messia", un re di Francia; donde la proposta di semplificare il cristianesimo cancellandone canoni ...
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Eretico (m. 376), compatriota e discepolo di Marcello d'Ancira, divenne vescovo di Sirmio (in Pannonia; od. Srijemska Mitrovica) verso il 343; ma fu subito condannato dal concilio arianeggiante di Antiochia [...] intendere la consustanzialità del Verbo al Padre nel senso di escludere la sussistenza personale del Verbo stesso, F. differiva dal maestro, in quanto considerava GesùCristo come un uomo dotato di virtù speciali e perciò adottato da Dio come figlio. ...
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kènosis Lo «svuotamento» che, secondo uno dei passi più celebri di s. Paolo (Filippesi 2,7), GesùCristo «essendo in forma di Dio» fece di sé stesso «prendendo forma di schiavo», cioè nell’incarnazione. [...] reale partecipazione di Dio alla passione e morte dell’umanità di Cristo. La dottrina della k. provocò nel 17° sec. una I primi interpretavano la k. come spoliazione da parte di Gesù dei suoi attributi divini, i secondi invece come mancanza del ...
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Teologo luterano (Weilderstadt 1499 - Stoccarda 1570), "il riformatore del Württemberg". Ascoltò Lutero a Heidelberg (1518) aderendo alle sue tesi: divenuto canonico (1520) ne propagò instancabilmente [...] a Lutero, e considerato quasi suo successore, se ne staccò tuttavia accettando, per spiegare la presenza reale di GesùCristo nella Eucaristia, la dottrina dell'ubiquità. Scrisse commenti biblici, prediche ed è ricordato soprattutto per il Catechismo ...
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cristo
(o Cristo; sempre maiusc. nel sign. 1) s. m. [lat. Christus, gr. Χριστός, da χριστός «unto», a sua volta traduz. dell’ebr. māshīah cioè «unto (del Signore)»]. – 1. Designazione, nell’Antico Testamento, di re o sovrani eletti da Dio,...
Gesu
Geṡù [dal lat. Iesus, o anche Ihesus, gr. ᾿Ιησοῦς, che corrispondono alla forma ebr. Yēshūa῾, e quindi altra forma del nome Giosuè]. – Nome, di solito seguito dall’apposizione Cristo (v.), del fondatore del cristianesimo e della Chiesa,...