Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] usata per esprimere un aspetto durativo (i tipi che stai a ffà? e ma che stanno a ddì?, contrapposti a stare + gerundio che si osserva tanto in Toscana, quanto in Campania), sono tra i pochi comuni all’intera regione.
Il romanesco presentava, fino ...
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LINGUE, REGNO DI SICILIA
MMarcello Barbato
Ricostruire un quadro dei dialetti del Regno in età fridericiana risulta altamente problematico, non solo per i limiti della documentazione, ma anche perché [...] (con la conservazione della geminata al neutro llo e femminile plurale lle). In determinati contesti l'infinito e il gerundio potevano essere coniugati (sapéremo 'sapere noi', andàrevo 'andare voi', essèndono 'essendo essi'). In lucano e salentino si ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] apre «ha detto di sapere come si apre»). Solo in varietà di apprendimento avanzate si ritrovano subordinate implicite col ➔ gerundio (avendo fretta ha messo il portafoglio in tasca), nelle quali non si ha isomorfia di forma e significato.
Nei testi ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] di poterci sposare (Pratolini, Cronache di poveri amanti, p. 45)
In questo contesto, l’infinito romanzo si sostituisce al gerundio del latino classico: ars amandi («l’arte di amare»). Fanno parte di questa categoria anche i nomi astratti deverbali ...
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La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] pensi per es. alle relative) o l’espressione del soggetto nelle subordinate con il participio o con il gerundio. I principi testuali intervengono negli spazi lasciati liberi dalla grammatica.
Quando, dunque, le restrizioni grammaticali autorizzano la ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] , sfinimento, ecc.
Nella sintassi del periodo i numerosi costrutti tradizionali (proposizioni al participio o al gerundio collocate di preferenza a sinistra della principale, coniunctio relativa, ➔ accusativo con l’infinito, ecc.) testimoniano ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] ) con che + infinito: veggiamo che […] quegli esser dal giogo alleviati;
(c) la coordinazione di proposizioni implicite (al gerundio o al participio) con proposizioni esplicite: dicendogli alcuna cosa che non gli piacque […] e quelli essere (= «e ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] , Vita nuova XXII, 11), mentre il suo uso come soggetto era limitato a pochi contesti (per es., come soggetto posposto di un gerundio in urlando lei: Chiaro Davanzati, Rime, son. 29, v. 3). Nell’italiano moderno corrente si usa solo lei per tutte le ...
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Tra i possibili criteri di classificazione del testo in generi o tipi (➔ testo, tipi di) è invalso – soprattutto in ambito didattico – un modello di carattere funzionale-cognitivo basato sull’intersezione [...] indicatori complessi come considerato che e visto che. Nelle frasi implicite, può assumere funzione di indicatore argomentativo anche il ➔ gerundio, come in (16), dove essendo introduce un nesso logico di tipo causale che qualifica l’enunciato in cui ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] la mosca per innanzi alla punta del naso», o perpetuando costrutti quali la flessione di forme indefinite (infinito, gerundio) proprie dei dialetti meridionali antichi e delle scritture fondate su di essi («essendono elle ne’ lor incominciamenti ...
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gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale del verbo, derivato in italiano, come...
gerundivo
s. m. [dal lat. tardo gerundivus (modus); v. gerundio]. – Categoria morfologica del verbo latino, non conservatasi nelle lingue romanze; aveva natura aggettivale, caratterizzata, come il gerundio, dal suffisso -nd- (laudandus, timendus,...