Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Combinando la fenomenologia di Husserl con le filosofie radicali di Nietzsche, Freud, [...] se le due parole sono omofone. Il neologismo, che sembra un errore di grammatica, trasforma la différence in un gerundio, ossia sottolinea l’atto del differire, del rinviare. L’alterazione ortografica esprime in modo economico il pensiero di Derrida ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] ’essere / gli esseri, il potere / i poteri, il dovere / i doveri, il piacere / i piaceri). L’uso nominale del gerundio riguarda un ridottissimo numero di nomi (per es., crescendo).
La conversione da avverbi a nomi riguarda pochi casi non sistematici ...
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Le comparative sono frasi subordinate che introducono un paragone rispetto a un termine (detto comparato o primo termine di paragone) della frase reggente o principale. La frase comparativa, normalmente [...] o indiretto.
Nel costrutto implicito si usa invece l’infinito (che presuppone un infinito nella principale).
Raro il gerundio, usato quando la comparativa ha una connotazione ipotetica:
(23) se, mentre cercate di raggiungere la verticale, sentite che ...
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lucere
Antonietta Bufano
Il verbo, che è di largo uso soprattutto nella Commedia, ricorre con particolare frequenza nella forma del participio presente, con valore sia attributivo che predicativo, e [...] eterno ", Buti - o rilucenti di pianto: li occhi lucenti lagrimando volse (v. 116), gli occhi " lacrimanti ", essendo il gerundio " riferito non al sogg. (Beatrice), ma al complem. (occhi), come spesso in antico si faceva " (Scartazzini-Vandelli). L ...
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Umbria Regione dell’Italia centrale (8464 km2 con 870.165 ab. nel 2020, ripartiti in 92 Comuni; densità 103 ab./km2). Priva di sbocco al mare, confina a N con Toscana e Marche, ancora con le Marche a E, [...] umbri sono, nella fonetica, la distinzione delle vocali finali latine -u e -o (kapìllu dal lat. capillus, ma -ènno dal gerundio lat. -endo), e il passaggio di -i romanza in posizione finale a -e (kàne «cani»); nella morfologia, la conservazione ...
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SINTASSI
Giacomo Devoto
. La sintassi è una delle quattro partizioni fondamentali della linguistica (insieme con la fonetica, la morfologia e la semantica). Essa studia la struttura della frase, gli [...] di proposizioni dipendenti mostra invece il latino. Una nuova tendenza "coordinante", accompagnata però da largo uso del gerundio, si ritrova in italiano. È prevedibile un ulteriore alleggerimento della struttura del periodo per lo stesso motivo già ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] preso entro una classe ristretta di verbi (come stare nell’es. 12) + un verbo principale, coniugato al participio, gerundio o infinito. Nella perifrasi il verbo fraseologico ha un significato diverso da quello usuale e focalizza l’interpretazione su ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] usata per esprimere un aspetto durativo (i tipi che stai a ffà? e ma che stanno a ddì?, contrapposti a stare + gerundio che si osserva tanto in Toscana, quanto in Campania), sono tra i pochi comuni all’intera regione.
Il romanesco presentava, fino ...
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LINGUE, REGNO DI SICILIA
MMarcello Barbato
Ricostruire un quadro dei dialetti del Regno in età fridericiana risulta altamente problematico, non solo per i limiti della documentazione, ma anche perché [...] (con la conservazione della geminata al neutro llo e femminile plurale lle). In determinati contesti l'infinito e il gerundio potevano essere coniugati (sapéremo 'sapere noi', andàrevo 'andare voi', essèndono 'essendo essi'). In lucano e salentino si ...
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quale
Riccardo Ambrosini
. 1. Le 1144 attestazioni di q. comprendono, secondo le edizioni cui si attiene questa Enciclopedia, 574 ‛ quale ' (385 nel Convivio e 123 nella Vita Nuova, di contro a 6 nelle [...] a introdurre proposizioni relative con verbo di modo finito, ‛ il q. ' introduce proposizioni relative con verbo al participio, al gerundio e all'infinito secondo le caratteristiche del latino: IV IV 4 le case prendano ogni loro bisogno, lo qual ...
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gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale del verbo, derivato in italiano, come...
gerundivo
s. m. [dal lat. tardo gerundivus (modus); v. gerundio]. – Categoria morfologica del verbo latino, non conservatasi nelle lingue romanze; aveva natura aggettivale, caratterizzata, come il gerundio, dal suffisso -nd- (laudandus, timendus,...