Lingua o dialetto facente parte del gruppo di lingue di origine indoeuropea che, dapprima parlate dagli antichi Germani, si sono poi diffuse a costituire tre vasti gruppi: a) orientale, rappresentato dal [...] gotico, oggi estinto ma documentato da alcune iscrizioni runiche (➔ runa) del 3° sec. e dalla traduzione del Nuovo Testamento eseguita nel 4° sec. dal vescovo Ulfila; b) settentrionale, rappresentato in ...
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(o Langobardi) Popolazione germanica che appare nelle fonti scritte nel 5° sec., quando si stanziò nel Meclemburgo (a E dell’attuale Amburgo).
Storia
Le origini. - Secondo l’antico mito longobardo delle [...] di una grave carestia. La scienza storica delle migrazioni, tuttavia, tende ormai a vedere il problema delle origini delle gentes germaniche in una luce diversa; queste ultime si sarebbero formate solo durante le migrazioni e i gruppi che, secondo le ...
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(lat. Gothi o Gothones) Tribù germanica orientale, alla cui formazione concorsero diverse stirpi, le principali delle quali erano di origine scandinava. I Gutoni, menzionati da Plinio il Vecchio e Tacito, [...] popoli dei Visigoti e degli Ostrogoti.
La lingua dei G. (gotico) appartiene al ramo orientale del gruppo linguistico germanico. Ci è nota soprattutto da una traduzione della Bibbia, conservata solo in parte in sette codici di diversa ampiezza ...
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tedesco Il complesso dei dialetti della famiglia germanica occidentale, diffusa come lingua nazionale e ufficiale nelle attuali Germania, Austria e parte della Svizzera (➔ Germania). ...
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Germanista (Marne 1818 - Berlino 1884). Insegnò archeologia germanica nell'univ. di Kiel e quindi in quella di Berlino. La sua opera maggiore è la Deutsche Altertumskunde (5 voll., in gran parte post., [...] 1870-1900). Partecipò alla polemica sulla genesi del Nibelungenlied (Zur Geschichte der Nibelunge Not, 1855), difendendo la teoria di K. Lachmann ...
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Linguista statunitense (Chicago 1887 - New Haven, Connecticut, 1949), prof. di filologia germanica nell'univ. di Chicago (1927-1940), poi di linguistica generale alla università Yale. Si è occupato di [...] lingue germaniche, maleopolinesiache (Tagalog texts with grammatical analysis, 1917) e di lingue indigene americane. È considerato il fondatore dello strutturalismo americano. Tra le sue opere più note di linguistica generale: Introduction to the ...
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GRÜNANGER, Carlo
Germanista, nato a Trieste il 10 dicembre 1891; professore di filologia germanica nell'università di Milano (dal 1948).
Si è occupato di linguistica e di letteratura germanica antica, [...] , tra l'altro: Bibliografia degli studi italiani di letteratura tedesca (Milano 1936), Studi hebbeliani (ivi 1937), Lineamenti di una storia della religione germanica (ivi 1943), Storia della letteratura tedesca. Parte I: il Medio Evo (ivi 1953). ...
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Filologo (Pleidelsheim, Württemberg, 1812 - Tubinga 1883), allievo di L. Uhland; editore di numerosi testi medievali; fu professore di filologia germanica all'università di Tubinga. Soggiornò a lungo in [...] Italia ...
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Germanista e folclorista (Basilea 1864 - ivi 1936). Ha insegnato a Basilea prima fonetica, dialettologia svizzera e folclore, poi filologia germanica. Opere principali: Der mundartliche Vokalismus von [...] Basel-Stadt (1890), Stärke, Höhe Länge: ein Beitrag zur Physiologie der Akzentuation (1892), Walther von der Vogelweide (1894), Die Volkskunde als Wissenschaft (1902), Feste und Bräuche des Schweizervolkes ...
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Linguistica
Ripetizione, esatta o approssimativa, spontanea o ricercata, di lettere o sillabe, di solito iniziali, di due o più vocaboli successivi. Non è rara presso gli antichi autori latini; nell’antica [...] poesia germanica è elemento fondamentale del verso; nelle lingue odierne si conserva anche in alcune locuzioni consuetudinarie (bello e buono, senza capo né coda).
Musica
Per analogia con l’a. verbale si è riconosciuta anche un’a. musicale nella ...
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