DIOSCORO, papa
Gabriella Braga
Greco di origine e diacono della Chiesa di Alessandria, nella seconda metà del V secolo giunse a Roma per sfuggire alle violenze della fazione monofisita, che lo avevano [...] e per i suoi buoni rapporti con il governo imperiale doveva essere molto meno gradito del diacono Bonifacio, di origine germanica, alla corte gota, si può forse vedere anche una chiara presa di posizione del partito favorevole a Costantinopoli ...
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FELICE IV, papa
Jean-Marie Sansterre
Figlio di un Castorio, era originario del Samnium ma faceva parte del clero della Chiesa romana. Lo si può probabilmente identificare con il diacono che nel 519-520 [...] altro ordine dovevano essersi aggiunti a queste preoccupazioni del pontefice.
L'arcidiacono Bonifacio apparteneva a una famiglia di origine germanica, ma con ogni probabilità era nato a Roma, e aveva percorso la sua carriera proprio in seno al clero ...
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COSULICH, famiglia
Mario Barsali
Originaria di Lussinpiccolo (odierna Mali Lošinj) - cittadina dell'isola di Lussino (Lošinj) allora sotto dominio veneziano, nel golfo del Quarnaro (Kvarner) - appartiene [...] autonomista triestino degli anni 1909-1914, Trieste 1965. Si veda poi Il movimento operaio e socialista in Italia e in Germania dal 1870 al 1920, Bologna 1978, oltre che per l'inquadramento generale dell'argomento, anche per apporti specifici di ...
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DE SANCTIS, Gaetano
Piero Treves
Terzogenito d'Ignazio e di Maria Orlandini, nacque a Roma il 15 ott. 1870, in una famiglia che aveva rifiutato di riconoscere, e fu costante nel non volere mai riconoscere, [...] di conseguenza, come insegnano, per esempio, le due lettere di U.v. Wilamowitz al D. e a G. Vitelli, che aveva chiesto al maestro germanico una recensione per Atene e Roma (Cfr. R. Pinfandi a C. Roemer, in Ann. d. Scuola norm. sup. di Pisa, s.3, XI ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Vilfredo Pareto
Pierpaolo Portinaro
Vilfredo Pareto, il più importante economista e sociologo italiano nell’età che va dalla fondazione dello Stato nazionale all’avvento del fascismo, è studioso che [...] società; 4) la democrazia è strutturalmente un veicolo di politiche socialiste redistributive (quello che, in riferimento alla germanica Scuola storica dell’economia, in quegli anni si designava come «socialismo di Stato»), in quanto, in risposta ...
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ABBADO, Claudio
Maurizio Giani
Direttore d’orchestra, nacque a Milano il 26 giugno 1933, terzo di quattro figli, da una famiglia di musicisti. Il padre Michelangelo, violinista, fu dal 1925 al 1970 [...] stesse partiture operistiche apparivano rigenerate nella componente orchestrale; profondo ammiratore del massimo esponente della tradizione germanica, Wilhelm Furtwängler, soprattutto per l’arte di ricreare le opere in statu nascendi, perseguiva ...
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COLOCCI (Colocci Vespucci), Adriano
Sergio Anselmi
Nacque a Iesi il 7 sett. 1855 dal marchese Antonio e da Enrichetta Vespucci, discendente dalla famiglia fiorentina del navigatore Amerigo.
I Colocci, [...] del primo conflitto mondiale il C. era incerto sull'atteggiamento da assumere, perché, se attratto dall'efficienza germanica, avversava l'Austria come "tradizionale nemica", vedeva nell'Inghilterra soltanto "egoismo" e considerava gli Slavi come ...
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DE FRANCISCI, Pietro
Carlo Lanza
Nacque a Roma il 18 dic. 1883 da Virginio, ispettore presso il ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, di antica ascendenza altoatesina, e da Ester Calegari.
Morto [...] estratto, Pavia 1928), egli ribadiva la precedente posizione istituzionista e antidogmatica, stigmatizzando la "dottrina di origine germanica" che "ha preteso di identificare il diritto colla volontà dello stato" e sostenendo che "l'indagine storica ...
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CAVOUR, Gustavo Benso marchese di
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 27 giugno 1806 da Michele e Adele de Sellon. Si formò sotto la guida della nonna Filippina de Sales, della madre e dei precettori [...] ), e, in secondo luogo, nella tendenziale identificazione del fatto con il diritto per opera della più recente filosofia germanica (Hegel), tale da condurre alla legittimazione della forza materiale e della potenza fisica, dell'interesse delle masse ...
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CERRUTI, Marcello
Vincenzo Clemente
Giuseppe Pirjevec
Nato a Genova il 16 luglio 1808 da Michele e da Martina Gozo, passò la sua prima giovinezza in quella città dove ebbe compagno di studi G. Mazzini. [...] con l'Austria. L'ora sembrò scoccare nel '66. Bismarck, deciso a costringere gli Asburgo ad abbandonare la Confederazione germanica, non volle correre rischi: egli era pronto ad evocare contro la monarchia danubiana, se necessario, anche le "forze ...
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