L'architettura: caratteri e modelli. Periodo tardoantico e medievale
Richard Hodges
Günter P. Fehring
Stefano Gizzi
Éliane Vergnolle
Anna Sereni
Elisabetta De Minicis
Francesca Romana Stasolla
Enrico [...] di varie tipologie, come semplici casae, mansiones pedeplanae (case ad un solo piano) o, più tardi, salae, termine di origine germanica che in questo caso dovrebbe indicare un edificio costituito da un solo vano. Ma, tra la fine del VII secolo e ...
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Amore
A. Simon
Una delle primigenie, non generate potenze, secondo la Teogonia esiodea, divinità onnipresente e onnipotente dalle molteplici genealogie (figlio di Afrodite e di Ares, di Afrodite e di [...] in compagnia delle altre figure bendate dell'immaginario del Medioevo: la Sinagoga, l'Infedeltà, la Morte, la Notte.
Se in Germania la personificazione di questa forza d'amore 'cieca e accecante' tendeva a identificarsi in una figura femminile nuda e ...
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DOLICHENO (Dolichenus)
C. Pietrangeli
Nome con il quale i Romani designavano il dio locale di Dolichè nella Commagene il cui culto, sviluppatosi in epoca relativamente tarda, fu importato in Occidente [...] ogni traccia. Oltre che a Roma, ove ebbe almeno due santuarî, il culto di D. era diffuso specialmente in Pannonia, Dacia, Germania, Britannia e in Africa a Lambesi: particolarmente devoti a D. erano i soldati.
Il tipo del dio, armato di bipenne e di ...
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TUSNELDA (Thusnelda)
M. L. Chima
Sorella di Sigmundo, figlia di Segeste, sposa di Arminio (Strabo, vii, 291 f), è ricordata da Tacito (Ann., i, 55-58) che però non ne fa il nome. Fatta prigioniera da [...] alcuni confronti con le monete di Domiziano, pensa che non sia impossibile una interpretazione della statua come personificazione della Germania.
Bibl.: W. Amelung, Führer durch die Antiken in Florenz, Monaco 1897, p. 10, n. 6; H. Lucas, Die Reliefs ...
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CORDICELLA, Decorazione a
S. M. Puglisi
La ornamentazione dei vasi a mezzo di impressioni lineari con c. appare nella prima metà del II millennio a. C. nelle pianure euro-asiatiche, presentando un quadro [...] da combattimento, diffusi fuori delle aree delle civiltà agricole danubiane e di quelle moldavo-bessarabiche-ucraine. Nell'Europa centrale (Germania e Paesi Bassi) la tecnica decorativa a c. entra in commistione con i gruppi più orientali del vaso ...
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Ordine monastico originato verso la fine dell’11° sec. dal distacco dall’ordine cluniacense di una corrente rigorista. L’iniziatore fu Roberto di Molesme, che nel 1098 fondò a Citeaux (Cistercium) un nuovo [...] della Colomba, Staffarda, S. Galgano ecc.), in Inghilterra (abbazie di Rievaulx e Fontains, fondate nel 1132), in Germania (Himmerod, fondata nel 1135), in Austria (Heiligenkreuz, Zwettl). Le influenze stilistiche c. giunsero anche in Ungheria (Egres ...
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Storico dell'arte tedesco naturalizzato statunitense (Hannover 1892 - Princeton 1968). Massimo teorico dell'iconologia, in possesso di conoscenze vastissime che esorbitano dal ristretto campo della storia [...] di Amburgo, tenne corsi nelle università americane di New York (1931-35) e di Princeton (1934-35). Non rientrò in Germania in seguito all'avvento del nazismo, e, stabilitosi negli USA, insegnò dal 1935 all'Institute for advanced study di Princeton ...
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Architetto e designer (Anversa 1863 - Ober Aegeri, Zurigo, 1957). Membro del circolo Les XX nel 1889, fu uno dei principali impressionisti belgi. Sin dal 1892 si consacrò al rinnovamento dell'arte decorativa [...] Parigi e la sua partecipazione all'Esposizione di arti applicate di Dresda (1897) gli portarono grande fama soprattutto in Germania, dove si trasferì. Oltre a costruire numerose ville con i loro arredi e alla sistemazione del museo Folkwang di Hagen ...
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Scultore danese (Copenaghen 1770 - ivi 1844). Considerato tra i massimi esponenti del neoclassicismo, visse in Italia e soprattutto a Roma dove si dedicò allo studio dell'antico ricevendo onori, commissioni [...] ma fu soprattutto influenzato da J. A. Carstens. Visse a lungo in Italia (1796-1838), salvo qualche soggiorno in patria, in Germania e in Polonia (1818-19). A Roma, dal 1797, si dedicò allo studio dell'antico e delle opere di A. Canova, approfondendo ...
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Pittore e incisore (n. probab. a Venezia 1440-50 circa - m. forse a Bruxelles prima del 1515-16); conosciuto anche col nome di Maestro del caduceo, emblema che usò come firma, forse da identificarsi anche [...] di Margherita d'Austria, a Malines e a Bruxelles. L'influenza dell'artista, molto limitata in Italia, fu notevole in Germania e nei Paesi Bassi: i Vischer, Lucas Cranach, Altdorfer e Mabuse dimostrano di avere studiato e apprezzato le sue opere. Tra ...
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