COLOMBANO (Columba, Columbanus), santo
Donald A. Bullough
Nacque, secondo quanto ci è dato stabilire sulla base dei Vitae Columbani abbatis discipulorumque eius libri, nel Leinster, la provincia più [...] il malcontento e l'opposizione di almeno alcuni deivescovi e degli esponenti dell'alto clero della Francia orientale, sebbene Giona non vi faccia dirette allusioni. Il dissidio cen le gerarchie locali era acuito dall'insofferenza, che C. dimostrava ...
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Guerra e Resistenza
Giorgio Vecchio
Nazionalismo cattolico e patriottismo ‘freddo’
Nel 1939 la totalità dei cristiani italiani si considerava inserita a pieno titolo nella comune patria italiana. Differenti [...] con le tradizionali regioni geografiche) vi erano vescovi più sbilanciati in senso antifascista e altri considerati più vicini sia al regime del ventennio sia perfino alla Rsi. Agli occhi deigerarchi e dei funzionari di Salò, tuttavia, il tono ...
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Le eredita/3: i montiniani
Philippe Chenaux
Nella storiografia si parla spesso del ‘montinismo’ e dei ‘montiniani’ ma senza dare a questi termini una precisa determinazione1. Esistono molte biografie [...] , egli proponeva un modello di laico ‘collaboratore’ della gerarchia e totalmente sottomesso alle sue indicazioni. Non spettava ai riflessione più ampia emersa in occasione del sinodo deivescovi del 1974, poi esplicitata nell’esortazione apostolica ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] . Sicuramente più ridotto fu invece il numero deivescovi che si ispirarono a queste posizioni: nel 1869 Ginsborg, Einaudi, Torino 2007, pp. 423-450.
A. Gambasin, Gerarchia e laicato in Italia nel secondo Ottocento, Antenore, Padova 1969.
A. ...
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Paolo IV
Alberto Aubert
Appartenente ad una delle più antiche famiglie della nobiltà napoletana, Gian Piero Carafa nacque a Capriglia (Avellino), il 28 giugno 1476, da Giovanni Antonio, barone di Sant'Angelo [...] ogni occasione per ridimensionare il potere e l'autonomia della gerarchia romana. Carafa stabiliva dunque un nesso tra riforma della abusi ecclesiastici, dal cumulo dei benefici alla non osservanza della residenza deivescovi, dalle esenzioni e ...
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Il concilio Vaticano II e l'Italia
Giovanni Turbanti
Nel giugno 1966, davanti all’assemblea deivescovi italiani riuniti per la prima volta pochi mesi dopo la conclusione del concilio,Paolo VI rilevava [...] e sulla figura deivescovi. Era l’Ac, piuttosto, la vera organizzazione capace di rappresentare un’istanza unitaria. Non si trattava solo dei numeri, pur impressionanti, che riusciva a organizzare, ma della sua struttura gerarchica autonoma, che ...
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ASTOLFO, re dei Longobardi
Ottorino Bertolini
Figlio del duca del Friuli Pemmone, fin da giovinetto dimostrò l'impetuosità della sua indole, che lo faceva così diverso dal fratello Rachi. Intorno al [...] sfavorevoli. Un conflitto impostato sul terreno della gerarchia ecclesiastica avrebbe offerto a Zaccaria un valido argomento venuto a mano a mano identificando col problema dei rapporti religiosi deivescovi di Roma con i sovrani di Costantinopoli. ...
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Religiosa, organizzazione
Bryan R. Wilson
1. Introduzione
I termini 'chiesa' e 'setta' in senso stretto si riferiscono specificamente a forme cristiane di organizzazione religiosa. Nell'uso comune tuttavia [...] veicolare la grazia, e in genere richiede una complicata gerarchia di autorità: l'esigenza di fissare verità certe sul una convocation o assemblea generale composta di due camere, 'alta' (deivescovi) e 'bassa' (basso clero), un sistema che poi cadde ...
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Il modello Bartoletti nell'Italia mancata
Massimo Faggioli
Un vescovo italiano del concilio
La figura di Enrico Bartoletti è di rilievo nella storia della Chiesa italiana del postconcilio come segretario [...] gran parte delle gerarchie vaticane e della Cei, vide di nuovo come protagonista Bartoletti, che si rese interprete dello scarto tra la situazione politica, culturale ed ecclesiale dell’Italia degli anni Settanta e le reazioni deivescovi italiani e ...
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La religione e la politica
Il governo dell’Impero tra pagani e cristiani fra III e VI secolo
Guido Clemente
La conversione di Costantino fu un fatto epocale, ma al momento solo pochi cristiani intransigenti [...] quello di chi ritiene di essersi ulteriormente innalzato nella gerarchia sociale e politica con la conversione24. Non vi sono di controllare le elezioni deivescovi di Roma, e di mantenere il controllo dei patrimoni donati alle chiese titolari ...
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gerarchia
gerarchìa s. f. [dal gr. tardo ἱεραρχία; v. gerarca]. – 1. a. In origine, soprattutto nell’àmbito cristiano greco, l’amministrazione delle cose sacre, in quanto comportava un ordine scalare, e l’ordine stesso. Di qui, nel diritto...
vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...