modello minimo
Fabrizio Andreatta
In geometria algebrica un modello minimo di una varietà algebrica X (definita sul campo dei numeri complessi) è una varietà birazionalmente equivalente a quella data [...] , ma si ipotizza che dati due modelli minimi birazionalmente equivalenti uno si ottenga dall’altro tramite particolari trasformazioni birazionali chiamate flop. Tale ipotesi è dimostrata in dimensione inferiore o uguale a 3.
→ Geometria algebrica ...
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pangeometria
pangeometrìa [Comp. di pan- e geometria] [STF] [ALG] Nome che N.I. LobacŠevskij dette alla geometria non euclidea iperbolica da lui ideata, in quanto, come egli stesso dimostrò, l'ordinaria [...] euclidea è un caso limite di tale geometria, che pertanto ai suoi occhi si presentava come una "geometria onnicomprensiva"; oggi, a seguito dell'introduzione anche della geometria non euclidea parabolica, la denomin. non appare più corretta. ...
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Invarianti, Teoria degli
Claudio Procesi
La geometria proiettiva, e le geometrie non euclidee, ebbero un grande impatto sul pensiero algebrico e geometrico del secolo scorso. Le idee scaturite da questa [...] , Cartan e Weyl sulle algebre di Lie semisemplici. Queste ricerche formano ora due importanti capitoli a cavallo tra l'algebra, la geometria e l'analisi: la teoria delle algebre di Lie semisemplici e la teoria dei gruppi di Lie compatti.
Negli ultimi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La logica e i fondamenti della matematica tra Ottocento e Novecento
Mario Piazza
I fondamenti della geometria
Nella seconda metà dell’Ottocento, in tutta Europa il baricentro delle ricerche geometriche [...] , Torino 1889, poi in Id., Opere scelte, a cura di U. Cassina, 2° vol., Roma 1958, pp. 20-55.
G. Peano, I principii di geometria logicamente esposti, Torino 1889, poi in Id., Opere scelte, a cura di U. Cassina, 2° vol., Roma 1958, pp. 56-91.
G. Peano ...
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Matematico (Arezzo 1879 - Roma 1961), prof. (1904) di geometria proiettiva e descrittiva nell'univ. di Parma, quindi (1905-22) di Padova, poi (dal 1922) di Roma, nelle quali occupò successivamente le cattedre [...] di alta matematica in Roma, di cui tenne la presidenza fin dalla fondazione e nel quale occupò la cattedra di alta geometria. Accademico d'Italia, socio nazionale dei Lincei (1926-46 e dal 1948), socio dell'Accademia dei XL (1919), membro della ...
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Matematico (Saluzzo 1863 - Torino 1924), prof. di geometria superiore nell'univ. di Torino (dal 1888). Socio nazionale dei Lincei (1901). Con le sue ricerche e il suo insegnamento esercitò un notevolissimo [...] proseguendo nella strada aperta da L. Cremona. Una parte notevole della ricca produzione scientifica di S. è dedicata alla geometria proiettiva n-dimensionale. In questo campo, l'indirizzo programmatico del S. fu quello di dedurre le proprietà degli ...
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Matematico (Torino 1903 - Roma 1977); prof. di geometria analitica e descrittiva a Bologna dal 1931 (con un intervallo dal 1939 al 1946 dovuto alle leggi razziali e trascorso in univ. inglesi); dal 1950 [...] dei corpi finiti. Si è anche occupato di questioni collegate di topologia, teoria delle funzioni di più variabili complesse, geometria differenziale in grande, raccolte in Forme differenziali e loro integrali (2 voll., 1951 e 1956). Tra gli altri ...
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spazio dei moduli
Fabrizio Andreatta
In geometria algebrica gli spazi di moduli sono spazi che parametrizzano classi di isomorfismo di oggetti di tipo fissato e appaiono solitamente nella classificazione [...] un morfismo V→M cosicché M è massimale con tale proprietà e tale corrispondenza induce una biezione da F(k) ai k-punti di M. Segue che M è unico. Osserviamo che non richiediamo che M sia provvisto di una famiglia universale.
→ Geometria algebrica ...
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Matematica
In geometria, figura piana limitata da 3 segmenti (lati del t.) che congiungono a due a due 3 punti non allineati (vertici del t.); è dunque un poligono di 3 lati. Rispetto ai lati si distinguono [...] HC‾‾‾.
Anatomia
In anatomia topografica, zona delimitata da formazioni anatomiche in modo da ricordare la forma di un t. geometrico: t. di Farabeuf, nella parte superiore del collo, delimitato dalla vena giugulare interna, dalla vena facciale e dal ...
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geometria
geometrìa s. f. [dal lat. geometrĭa, gr. γεωμετρία, comp. di γῆ «terra» (v. geo-) e -μετρία «misurazione» (v. -metria)]. – 1. In senso ampio e generico, lo studio dello spazio e delle figure spaziali, originariamente sviluppatosi...
geometra
geòmetra s. m. e f. [dal lat. geomĕtres o geomĕtra, gr. γεωμέτρης; v. geometria] (pl. m. -i). – 1. a. Chi studia, conosce e applica i principî e le regole della geometria: Euclide geomètra (Dante). b. Più comunem., professionista...