Architetto (Eboli 1795 - Napoli 1860). Allievo di A. Niccolini, fu il maggiore esponente del gusto neoclassico a Napoli, dove rimodernò la chiesa di S. Maria di Montevergine (1841-43), il palazzo Saluzzo di Corigliano, e ampliò il Palazzo Reale (1841-58). Dal 1825 fu insegnante di architettura nell'Accademia napoletana ...
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ALESSIO, Filippo
Pasquale Rotondi
Pittore genovese; formatosi, alla fine del sec. XVIII, alla scuola di C. A. Baratta, passò presto a Roma, dove seguì l'insegnamento di A. Cavallucci, orientandosi verso [...] della Consolazione (catino absidale e presbiterio): opere piuttosto stentate, che rivelano la preoccupazione di tornare alla tradizione barocca genovese. L'A. fu anche studioso di problemi estetici e, nel 1831, pubblicò i primi fascicoli di uno ...
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BERTOLOTTO
Giovanna Terminiello Rotondi
Famiglia genovese di pittori la cui attività si svolse per ben quattro generazioni di padre in figlio, tanto che, come riferisce il Soprani, "per quasi due secoli [...] il Martirio di s. Bartolomeo,nella chiesa delle monache di S. Bartolomeo a Piacenza.
Bibl.: R. Soprani, Le vite de' pittori, scultori e architetti genovesi, Genova 1674, p. 90; R. Soprani-C. G. Ratti, Delle vite de' pittori, scultori ed architetti ...
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Pittore (Genova 1584 - Milano 1630), figlio di Taddeo. Tra le sue opere più note: in Genova, gli affreschi nelle chiese dell'Annunziata del Guastato e del Gesù (col fratello Giovanni Battista), in S. Sisto, in S. Domenico e nei palazzi Pallavicini e Spinola; a Sampierdarena, la decorazione del salone del palazzo Spinola, che è ritenuta la sua opera migliore ...
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CASSANA, Nicolò
Nicola Ivanoff
Figlio del pittore genovese Giovanni Francesco, nacque a Venezia nel 1659. Iscritto nella fraglia pittorica dal 1684, studiò col padre. Il C. si affermò soprattutto come [...] , n. 78; N. Ivanoff, Ritratti dell'Avogarza, in Arte veneta, VIII (1954), p. 278, fig. 273; S. Meloni, Dipinti del Seicento genovese, Firenze 1964, nn. 9-11; M. Chiarini, I pittori alla corte granducale, Firenze 1969, pp. 54 s., 63 s.; F. Vivian, Il ...
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Intagliatori (fine sec. 14º - inizio 15º), forse d'origine genovese, attivi a Venezia. A essi si deve la vastissima produzione di oggetti (trittici, cofanetti, ecc.) decorati di lamelle d'osso istoriate, [...] talvolta anche lievemente avvivate di colore, entro cornici intarsiate d'osso e di legni di varia tonalità, nel modo detto comunemente "alla certosina". Ne è esempio il grande dossale d'altare della certosa ...
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CALVO (Calvi), Pantaleone
Maria Grazia Naitza Scano
Modesto pittore genovese, che operò in Sardegna nel sec. XVII, identificato erroneamente con l'omonimo manierista genovese, fratello di Lazzaro Calvi.
L'equivoco [...] uno dei figli del più anziano Pantaleone. Questo induce a ipotizzare l'appartenenza del C. alla stessa famiglia di pittori genovesi, di cui venivano ripetuti i nomi e persino i modi pittorici; persistono anche motivi manieristi derivanti dall'area ...
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NICOLÒ da Voltri
A. De Floriani
Pittore originario di Voltri, sobborgo genovese, attivo nel capoluogo ligure dal 1386 al 1417.
La vita di N. e la sua attività sono note attraverso testimonianze archivistiche, [...] ad affrescare con figure di santi ed evangelisti l'abside della chiesa di S. Maria di Coronata, sulle alture del Ponente genovese; il 20 luglio 1388 (Migliorini, in corso di stampa) è citato come testimone in un testamento, dove N., del fu Antonio ...
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Pittore (m. Madrid 1593). Fu allievo del padre Nicolosio, pittore genovese di affreschi, poi di G. B. Castello (il Bergamasco), con cui si recò (1567) a Madrid per eseguire gli affreschi nel Real Alcazar. [...] Dal 1571 divenne pintor de cámara di Filippo II. Dal 1576 lavorò insieme a F. Castello e Francesco da Urbino, nel convento dell'Escorial dove poi, dal 1584, dipinse gli affreschi, di vastissima estensione, ...
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genovese
genovése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Relativo o appartenente alla città e provincia di Genova, capoluogo della Liguria, e ai suoi abitanti: i carruggi g.; il dialetto g. (o, come sost., il genovese), il dialetto ligure parlato a Genova....
quartarola
quartaròla s. f. [der. di quarto]. – 1. Antica unità di misura di capacità usata a Parma per il grano (col valore di 2,95 l) e a Bologna per i liquidi (col valore di 19,65 l). Per metonimia, recipiente di tale capacità. 2. Moneta...