GIGANTE, Domenico
Mario Crespi
Nacque a Roma il 27 nov. 1911 da Gaetano, medico, e da Maria Concetta Perrone di San Martino.
Nella famiglia Gigante, di antiche origini siciliane, era saldamente radicata [...] lavori che il G. pubblicò nel periodo conclusivo della sua attività clinico-scientifica si ricordano: Le malattie genotipiche di interesse reumatologico, in Atti delle Dodicesime Giornate reumatologiche romane. Roma… 1965, Roma 1965, pp. 76-132 ...
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PARTENOGENESI (dal gr. παρϑένος "vergine" e γένεσις "generazione")
Giuseppe MONTALENTI
Alberto CHIARUGI
Nicola TURCHI
Termine introdotto da R. Owen (1849) per indicare lo sviluppo di uova non fecondate. [...] non sia fortemente eterozigota, ma omozigota o quasi, affinché il mutante aploide possa, nell'unico corredo cromosomico che possiede, trovare tutte le condizioni genotipiche necessarie per la vita; in secondo luogo che la specie possegga già nel suo ...
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Biochimica
Jean Roche
di Jean Roche
Biochimica
sommario: 1. Introduzione. 2. Strutture molecolari e organizzazione cellulare: a) dai costituenti organici semplici alle macromolecole; b) organizzazione [...] si separano per cromatografia. L'importanza di questa tappa delle ricerche è documentata dal fatto che alcune malattie genotipiche, nelle quali si formano nell'uomo emoglobine anomale, dipendono dalla sostituzione di un solo residuo di amminoacido ...
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Complessità biologica
Saverio Forestiero
I sistemi viventi della biosfera vengono di norma ordinati in una gerarchia di entità, ciascuna delle quali vuole rappresentare un livello di organizzazione [...] pari a 33000 (63000 nel caso diploide). Questa è una cifra strabiliante, non solo assolutamente superiore al totale dei genotipi aploidi già prodotti e producibili in futuro, ma anche di gran lunga superiore al numero stimato di tutte le particelle ...
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(App. V, i, p. 384)
Le b., intese nel significato più ampio e moderno del termine, possono essere definite come le tecnologie che utilizzano organismi viventi o loro componenti subcellulari, al fine di [...] tipici di questa specie, e più precisamente dopo 148 giorni, è nata Dolly, che ha dimostrato di avere lo stesso genotipo della pecora donatrice della cellula somatica, diverso da quello della madre nel cui utero si è sviluppata.
È opportuno precisare ...
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Sociobiologia
Sergio Manghi
Il programma della sociobiologia
Il lemma sociobiologia è entrato nel lessico scientifico corrente nel corso degli anni settanta, proposto dall'entomologo statunitense Edward [...] attitudine esaltata dai meccanismi della trasmissione culturale. A questo fine esso postula una popolazione ideale composta da due genotipi, ciascuno dei quali, a fronte delle variazioni ambientali, ricorrerà a un diverso modo di apprendere, ovvero a ...
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Le chimere
Michele Boiani
Valerio Orlando
Nella mitologia greca, Chimera era un essere mostruoso con la testa di leone, il busto di capra e la parte posteriore di drago, mentre Minotauro era in parte [...] sono stati riportati casi di cellule uovo neoformatesi nell’ovario dell’individuo che ha ricevuto il trapianto ma aventi il genotipo del donatore di midollo. Se si prescinde dal ‘dogma’ secondo cui i mammiferi sono incapaci di generare nuove cellule ...
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Statistica applicata alle scienze sociali
Italo Scardovi
La statistica e l'immanenza della variabilità
Statistica è parola dai tanti, forse troppi, significati. Essi riflettono, nella loro varietà, [...] dell'evoluzione, che la genetica di popolazioni traduce in una relazione tra probabilità (il principio di equilibrio allelico e genotipico, detto 'teorema di Hardy-Weinberg', 1908). È l'irriducibile casualità a fare di una pluralità di accadimenti un ...
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RAZZA (fr. race; sp. raza; ted. Rasse, Stamm; ingl. breed, race)
Alessandro GHIGI
Gioacchino SERA
Renzo GIULIANI
Augusto BEGUINOT
complesso d'individui omogenei per i loro caratteri esteriori e [...] come negl'Indidi, con proporzioni intorno a 40%.
Lo Snyder, in base alla distribuzione dei geni p, q, r (e non più dei genotipi O, A, B, AB) nei diversi gruppi etnici, arrivò ad una classificazione di razze serologiche, che corrisponde, su per giù, a ...
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Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] pari a 3³⁰⁰⁰ (6³⁰⁰⁰ nel caso diploide). Questa è una cifra strabiliante, non solo assolutamente superiore al totale dei genotipi aploidi già prodotti e producibili in futuro, ma anche di gran lunga superiore al numero stimato di tutte le particelle ...
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genotipico
genotìpico agg. [der. di genotipo] (pl. m. -ci). – Che si riferisce al genotipo, cioè alla costituzione genetica di una cellula o di un organismo.
◆ Avv. genotipicaménte, per ciò che concerne il genotipo (v. fenotipico).
genotipo
s. m. [dal ted. Genotypus, comp. di Gen «gene» e gr. τύπος «tipo»]. – In genetica, l’effettiva costituzione genetica di un individuo, cioè l’insieme dei geni localizzati sui suoi cromosomi, spesso riferito a una o più partic. coppie...