BORGO, Carlo
Giuseppe Pignatelli
Nato a Vicenza il 26 luglio 1731 da Ignazio e Santa Borgo, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1746. Discepolo del Pellegrini, insegnò lettere in vari collegi della Compagnia [...] si aggiungeva un aspro attacco a Clemente XIV, e in genere all'autorità pontificia. Il B., con un linguaggio non molto un complotto di veri Deisti nemici non solo dell'integrità cattolica, ma delCristianesimo tutto, e di Gesù Cristo" (p. 57). Il B. ...
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GUIDI, Michelangelo
Bruna Soravia
Nacque a Roma il 19 marzo 1886, terzogenito di Ignazio, insigne semitista dell'Università di Roma, e di Carolina Guerrieri. I suoi studi iniziali furono classici e, [...] per tre anni alla sola ricerca. Richiamato nell'arma delgenio aeronautico durante la prima guerra mondiale, conseguì nel 1917 gran parte responsabile del passaggio alla religione islamica di spunti dottrinali e miti delcristianesimo orientale, in ...
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BORDONI, Placido
Paolo Preto
Nato a Venezia il 31 genn. 1736 da Pietro e Antonia Colussi, nel 1749 entrò nel collegio patriarcale di S. Cipriano e più tardi, completata la sua preparazione nella lingua [...] delcristianesimo di A. C. Berault-Bercastel, dall'anno 1721 al 1800(Venezia 1801-1805: del B. sono i volumi XXIX-XXXIV).
L'opera del , ha parole di ammirazione per Napoleone, che definisce "sommo genio"; c'è un tono di minore astio ed anzi di velata ...
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Poeta, narratore, drammaturgo tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832). Genio fra i più poderosi e poliedrici della storia moderna, si manifestò in un'epoca in cui ormai risultava operante la [...] ormai pienamente maturato, fusione perfetta di grecità e cristianesimo. Fu terminato invece a Weimar il Torquato Tasso, emigrati tedeschi"), specie di piccolo Decameron, prototipo delgenere ancora inedito della novella classica; vi pubblicò ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Giorgio Inglese
– Nacque a Firenze il 3 maggio 1469, nel "popolo" di S. Trinita. Era figlio di Bernardo di Niccolò di Buoninsegna, dottore in legge di modesta condizione economica, [...] dell’intero mondo pagano. L’impero di Roma realizza il télos del mondo antico e, nell’atto stesso, lo dissolve. Apre così le porte a una nuova religione, il cristianesimo, che è fondamentalmente antipolitica ponendo «il sommo bene nella umiltà ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Paolo Mattia Doria
Giulia Belgioioso
Paolo Mattia Doria ha inteso la filosofia come un sapere dal quale attingere i precetti utili a formare il principe virtuoso e a edificare la ‘perfetta repubblica’. [...] indelebili». Ed è così che l’inclinazione per le scienze («Il mio genio ai studi è stato così forte che né per cosa che alla sera, della politica mercantile del suo tempo affida il suo progetto di riforma a un cristianesimodel quale valorizza le ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Piero Gobetti
Angelo d’Orsi
Nella «prodigiosa giovinezza» di Piero Gobetti (Bobbio 1986, p. 9), il pensiero trova un posto peculiare nella fusione totale con l’azione. Pur non originale, né sistematico, [...] , il quale nell’aprile 1919, scrive alla fidanzata Ada: «Salvemini è un genio» (P. e A. Gobetti, Nella tua breve esistenza. Lettere 1908-1926, rivoluzione avvenuta dopo il cristianesimo»), ecco i punti nodali del tragitto del Nostro. L’Illuminismo, ...
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CENTOFANTI, Silvestro
Piero Treves
Nacque a Calci (Pisa) l'8 dic. 1794 da Giuseppe e Rosalia Zucchini, in una modesta famiglia di fattori del senatore Orlandini, che era, tuttavia, sufficientemente [...] ed ampliamento costante di civiltà (la civiltà fecondata dal cristianesimo inverando d'umanità e religiosità nuove la mera poesia da uno scrittore di genio, per le proprie memorie dottamente illeggibili).
Il non partecipare né del "plutarchismo" che ...
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COPPOLA, Francesco
Vincenzo Clemente
Nacque a Napoli il 27 sett. 1878 da Filippo e da Matilde Pisacane. Laureatosi in giurisprudenza, iniziò l'attività di giornalista nel 1904 come redattore del Giornale [...] (ibid., fasc. 84-85, febbraioaprile 1929) e Roma, il cristianesimo, il cattolicesimo e l'Italia (ibid., fasc. 88-89, ed ordine fascista, ora ricongiunti, erano il segno delgenio romano nel mondo. Tale interpretazione suscitava reazioni e polemiche ...
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CIAMPOLI, Giovanni battista
Augusto De Ferrari
Nacque a Firenze nel 1590 da antica e nobile (ma non ricca) famiglia, che, come ramo dei Cavalcanti, risale al 1300.
Poco si sa del padre, Lodovico, e [...] altri, di Benedetto Castelli, anch'egli amico e scolaro del Galilei.
La sua fama era giunta al duca d che aveva esaltato in un'ode latina il genio astronomico di Galileo; sia questi sia il come s. Tommaso accordò il cristianesimo e Aristotele. Il suo ...
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patto s. m. [lat. pactum, der. di pacisci «patteggiare» (che ha la stessa radice di pax pacis «pace»), part. pass. pactus]. – 1. a. In genere, convenzione, accordo fra due persone o fra due parti: fare, concludere, stringere un p. con qualcuno...
sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...