Botanico danese (Eskilstrup 1891 - ivi 1969). Dimostrò l'esistenza di razze ecologiche nell'ambito di una stessa specie e, per la prima volta, il controllo esercitato dai geni sull'evoluzione di razze [...] e specie all'interno di uno stesso genere, mettendo contemporaneamente in evidenza l'interazione tra ambiente, struttura genetica ed espressione fenotipica delle piante. Tra le sue opere: Stages in the ...
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Biochimico inglese (n. Derby 1943); direttore di ricerca al New England Biolabs dal 1992. Nel 1993 gli è stato conferito, insieme a P. A. Sharp, il premio Nobel per la fisiologia o medicina per la scoperta [...] presentato i loro dati sperimentali a un congresso internazionale (Cold Spring Harbor Symposia). Fino a quella data i geni venivano considerati sequenze continue di nucleotidi che servivano come stampo diretto di molecole di RNA messaggero, che a ...
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Biologo molecolare e virologo statunitense (n. Falmouth, Kentucky, 1944). Dal 1974 direttore del Centro di ricerca sul cancro e prof. nel dipartimento di biologia del Massachusetts institute of technology. [...] dei geni a struttura discontinua o "geni interrotti". Le sue ricerche hanno dimostrato che la più comune struttura dei geni eucarioti processi che sono alla base della regolazione dell'azione dei geni. Nel 2004 gli è stata assegnata la National Medal ...
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Genetista statunitense (n. Los Angeles 1939). Vincitore nel 2001, insieme a R. T. Hunt e P. M. Nurse, del premio Nobel per la medicina o la fisiologia per i suoi studi riguardanti la regolazione del ciclo [...] che controllano il ciclo cellulare erano mutati ed è riuscito a identificare più di un centinaio di geni, chiamati Cdc (cell division cycle), specificamente coinvolti nei punti di controllo del ciclo. In partic., l'identificazione di uno di essi, il ...
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Biologo molecolare statunitense (n. Chicago 1947). Laureatosi ad Harvard, è divenuto professore di biologia presso il MIT di Cambridge nel 1978. I suoi studi di genetica molecolare condotti sul nematode [...] Caenorhabditis elegans l’hanno portato a identificare i geni che regolano il suicidio cellulare, nonché a individuarne gli equivalenti nel genoma umano; ha inoltre dato importanti contributi alla comprensione dello sviluppo del sistema nervoso e dei ...
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Biologo (Forst, Berna, 1902 - Wohlen, Berna, 1976), prof. (dal 1939) di zoologia e anatomia comparata all'univ. di Zurigo. Fu autore di molte importanti ricerche su problemi di genetica e di biologia generale [...] (merogonia ibrida negli Anfibî, azione dei geni letali, differenziamento dei dischi imaginali di drosofila, ecc.). Oltre ai lavori specialistici, pubblicò: Letalfaktoren (1955), Developmental gen etics (1961). ...
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Biologa tedesca (n. Francoforte sul Meno 1942); dopo aver lavorato al Max-Planck-Institut di Tubinga, nel 1975 si è trasferita presso il laboratorio di W. Gehring al Biozentrum di Basilea. Dal 1978 al [...] la polarità della gastrula, ha fornito un modello di sviluppo per organismi evolutivamente più complessi. Studi di clonazione e sequenziamento di geni hanno permesso a N.-V. e ad altri scienziati di osservare un'omologia di struttura e funzione fra i ...
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Genetista statunitense (Hartford, Connecticut, 1902 - New York 1992). Dal 1927 ha lavorato come ricercatrice in numerosi laboratorî; dal 1942 prof. di botanica sperimentale e applicata al Carnegie Institute [...] modificare la propria localizzazione fisica da un locus cromosomico a un altro (per questo vengono chiamati jumping genes "geni che saltano") in relazione all'attività di un terzo tipo di elementi genetici noti come attivatori. Queste idee furono ...
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Genetista statunitense (Buffalo, N. Y., 1893 - North Tarrytown, N. Y., 1974), è stato professore di zoologia alla Columbia University di New York (dal 1928 al 1962). È autore di numerose ricerche di genetica, [...] fra cui notevoli gli studî sulla segregazione anormale dei geni del locus T nei topi. Si è occupato anche di genetica umana: Heredity and variations (1932), Heredity, race and society (con Th. Dobzhansky, 1952), Principles of genetics (conE. W. ...
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Biologo francese (n. Nancy 1920 - m. 2013). Vincitore con A. Lwoff e J. Monod del premio Nobel per la fisiologia o la medicina (1965), compì pionieristiche ricerche volte allo studio dell'analisi genetica [...] scoperto l'esistenza di circuiti genetici regolatori che consentono al batterio di stimolare o reprimere l'attività di determinati geni e quindi di produrre o meno le relative proteine, a seconda delle necessità, segnalate dalla presenza o assenza di ...
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gene
gène s. m. [dal ted. Gen, termine coniato (1909) dal botanico e genetista dan. W. L. Johannsen, traendolo dal tema del gr. γένεσις «origine, generazione»]. – In genetica e biologia molecolare, tratto di acido desossiribonucleico (DNA)...
ingegneria
ingegnerìa s. f. [der. di ingegnere]. – 1. Gli studî, la tecnica e la professione dell’ingegnere: lavori d’i.; Scuola Superiore d’i.; facoltà d’i., o assol. ingegneria, la facoltà universitaria che prepara a tale professione: studente...