Biosfera. Aspetti genomici dell'oceanografia microbica
Edward F. DeLong
David M. Karl
Gli ecosistemi marini sono complessi e dinamici. La conoscenza dei meccanismi della suscettibilità degli ecosistemi [...] alla luce, visto che il genoma di un altro ceppo adattato alla poca luce, il Prochlorococcus SS120, è di 1,75 Mbp. I geni riscontrati nei ceppi da poca luce ma non nei loro parenti da alta luce includono quelli per il trasporto e l'assimilazione dei ...
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La b. è una disciplina al crocevia tra informatica, statistica, matematica e biologia, nata alla fine degli anni Settanta del 20° sec. dall'esigenza di archiviare, analizzare e interpretare la pletora [...] codice che lega la sequenza nucleotidica del gene alla sequenza aminoacidica della proteina è universale e noto. Non tutti i geni sono però espressi (cioè tradotti nel loro prodotto genico) allo stesso livello, o in tutte le cellule di un organismo ...
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Vita, origine della
Renato Fani
Matteo Brilli
Dalla seconda metà degli anni Novanta del 20° sec., gli studi sull'o. della v. sulla Terra hanno ripreso notevole vigore, principalmente grazie all'enorme [...] comune e, quindi, anche nell'ultimo progenitore comune. In tal modo è stato possibile stabilire il tipo e il numero di geni che presumibilmente dovevano essere presenti nel LUCA. Ma l'analisi dei genomi ha anche messo in evidenza l'esistenza di forti ...
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Biologia
In genetica, tratto di DNA che fa parte di un operone e condiziona la trascrizione dei geni strutturali immediatamente adiacenti (➔ operone).
Filosofia
In filosofia analitica, un’espressione [...] che serve a determinare un’altra espressione.
Economia
Persona che esegue per conto proprio o di terzi affari di banca o di borsa: o. di borsa, chi tratta affari nelle borse valori e nelle borse merci; ...
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Lo sviluppo dei linfociti
Fritz Melchers
(Basel lnstitute for lmmunology Basilea, Svizzera)
I linfociti derivano, durante lo sviluppo embrionale, dalla cellula staminale ematopoietica pluriPotente che [...] una struttura tipo catena L (fig. 6). Nel topo, i geni per il surrogato della catena L sono localizzati sul cromosoma 22, precede il loro riarrangiamento. Nei topi che non esprimono i geni RAG, l'induzione della trascrizione dei loci per la catena ...
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gene proneurale
Gene che presiede alla duplicazione, differenziazione e migrazione delle cellule nervose (neuroni e glia) durante le fasi precoci dello sviluppo. I geni proneurali agiscono codificando [...] da un anello che mediano la dimerizzazione e la cui regione basale adiacente è necessaria per legare il DNA. I geni proneurali, durante la fase embrionale, all’interno dell’ectoderma danno inizio allo sviluppo delle linee neuronali e promuovono la ...
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Parte della genetica (detta anche fisiogenetica o genetica fisiologica) che studia il modo mediante il quale i caratteri determinati dai geni si realizzano nel corso dello sviluppo individuale. ...
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Sistema di gruppi sanguigni descritto nel 1946 dal genetista inglese A.E. Mourant, la cui base genetica è piuttosto complessa. Furono descritti due geni, Lea e Leb, che danno luogo a tre fenotipi, Le (a+ [...] è la correlazione tra sistema L. e sistema secretore, nonostante i rispettivi geni segreghino indipendentemente. Secondo la teoria di Grubb-Ceppellini vi sarebbero solo due coppie di geni Le, le e Se, se, delle quali la prima controlla la presenza ...
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La variabilità del corpo nelle popolazioni
Gabriella Spedini
L'approccio allo studio della diversità
All'interno della specie, la circolazione dei geni è aperta in tutte le direzioni, dato che per definizione [...] costruito un albero in cui compaiono 42 popolazioni rappresentative di 9 grandi raggruppamenti razziali, rispetto alla frequenza di 110 geni polimorfici. Il dato più evidente che emerge da questa analisi è che la prima grande biforcazione dell'albero ...
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Orologi biologici circadiani
Rodolfo Costa
La vita sulla Terra si è evoluta in un contesto caratterizzato da imponenti variazioni ambientali, alcune di natura ciclica. È il caso, per esempio, dell'alternanza [...] circadiani di batteri, funghi, piante e animali ha messo in evidenza come essi non siano omologhi (non derivino da geni ancestrali comuni) e suggerisce quindi che, nel corso dell'evoluzione, alcuni orologi circadiani si siano organizzati più volte e ...
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gene
gène s. m. [dal ted. Gen, termine coniato (1909) dal botanico e genetista dan. W. L. Johannsen, traendolo dal tema del gr. γένεσις «origine, generazione»]. – In genetica e biologia molecolare, tratto di acido desossiribonucleico (DNA)...
ingegneria
ingegnerìa s. f. [der. di ingegnere]. – 1. Gli studî, la tecnica e la professione dell’ingegnere: lavori d’i.; Scuola Superiore d’i.; facoltà d’i., o assol. ingegneria, la facoltà universitaria che prepara a tale professione: studente...