gene proneurale
Gene che presiede alla duplicazione, differenziazione e migrazione delle cellule nervose (neuroni e glia) durante le fasi precoci dello sviluppo. I geni proneurali agiscono codificando [...] da un anello che mediano la dimerizzazione e la cui regione basale adiacente è necessaria per legare il DNA. I geni proneurali, durante la fase embrionale, all’interno dell’ectoderma danno inizio allo sviluppo delle linee neuronali e promuovono la ...
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gene orfano
gène òrfano locuz. sost. m. – Gene con sequenza nota ma del quale ancora non è stata caratterizzata la funzione. Questi geni vengono perciò definiti anche geni FUN (Function unknown). Per [...] sufficiente identificarne la sequenza: bisogna anche determinarne l’esatta funzione e il modo in cui interagisce con altri geni, ossia è necessario attribuirgli una connotazione funzionale. Il settore della ricerca che si occupa di determinare questo ...
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anticorpo
Maurizio Pietrogrande
Sostanza di natura glicoproteica globulare, appartenente alla classe delle immunoglobuline, o gammaglobuline, che si sviluppa nel corso di una risposta immunitaria e [...] ed IgE sono secreti da linfociti B differenziatisi in plasmacellule. I geni che codificano le catene H sono sul cromosoma 14, le catene κ sul 2 e le catene λ sul 22. Tali geni sono costituiti da numerosi frammenti, di cui alcuni a sequenza costante ...
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Parte della genetica (detta anche fisiogenetica o genetica fisiologica) che studia il modo mediante il quale i caratteri determinati dai geni si realizzano nel corso dello sviluppo individuale. ...
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GAṆŚA
Luigi Suali
. Divinità della mitologia indiana. Il suo nome significa "capo delle schiere", cioè di una classe di genî che servono Śiva e abitano sul monte Kailāsa. È raffigurato con corpo d'uomo [...] e testa d'elefante fornita di una sola zanna; ha quattro mani, che di solito reggono l'altra zanna, un rosario, un'ascia e un recipiente in cui è contenuto il suo cibo preferito; talvolta anche, invece ...
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Sistema di gruppi sanguigni descritto nel 1946 dal genetista inglese A.E. Mourant, la cui base genetica è piuttosto complessa. Furono descritti due geni, Lea e Leb, che danno luogo a tre fenotipi, Le (a+ [...] è la correlazione tra sistema L. e sistema secretore, nonostante i rispettivi geni segreghino indipendentemente. Secondo la teoria di Grubb-Ceppellini vi sarebbero solo due coppie di geni Le, le e Se, se, delle quali la prima controlla la presenza ...
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La variabilità del corpo nelle popolazioni
Gabriella Spedini
L'approccio allo studio della diversità
All'interno della specie, la circolazione dei geni è aperta in tutte le direzioni, dato che per definizione [...] costruito un albero in cui compaiono 42 popolazioni rappresentative di 9 grandi raggruppamenti razziali, rispetto alla frequenza di 110 geni polimorfici. Il dato più evidente che emerge da questa analisi è che la prima grande biforcazione dell'albero ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Ricchezza di specie, di geni e di ecosistemi; la nozione di biodiversità si fonda su [...] componenti il DNA). Il genoma del micoplasma, uno dei più piccoli organismi procarioti, contiene circa 400 geni, mentre negli altri batteri il numero di geni varia tra 500 e 8 mila. La maggioranza degli eucarioti possiede, invece, qualcosa come 50 ...
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traduzione
Seconda fase del processo di espressione genica (la prima è la trascrizione), in cui l’informazione contenuta nei geni viene convertita in proteine. La t. è il processo mediante il quale gli [...] amminoacidi, unità costituenti le proteine, vengono uniti in una catena polipeptidica a livello dei ribosomi, secondo una sequenza specificata da una molecola di RNA messaggero (mRNA), a sua volta trascritto ...
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Orologi biologici circadiani
Rodolfo Costa
La vita sulla Terra si è evoluta in un contesto caratterizzato da imponenti variazioni ambientali, alcune di natura ciclica. È il caso, per esempio, dell'alternanza [...] circadiani di batteri, funghi, piante e animali ha messo in evidenza come essi non siano omologhi (non derivino da geni ancestrali comuni) e suggerisce quindi che, nel corso dell'evoluzione, alcuni orologi circadiani si siano organizzati più volte e ...
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gene
gène s. m. [dal ted. Gen, termine coniato (1909) dal botanico e genetista dan. W. L. Johannsen, traendolo dal tema del gr. γένεσις «origine, generazione»]. – In genetica e biologia molecolare, tratto di acido desossiribonucleico (DNA)...
ingegneria
ingegnerìa s. f. [der. di ingegnere]. – 1. Gli studî, la tecnica e la professione dell’ingegnere: lavori d’i.; Scuola Superiore d’i.; facoltà d’i., o assol. ingegneria, la facoltà universitaria che prepara a tale professione: studente...