Walter Siti
Bellanger: il giovane Balzac dell’era digitale
Un romanzo che sembra un saggio o un resoconto giornalistico. E invece ha un modello ottocentesco in Balzac, con l’ampiezza degli orizzonti [...] di onnipotenza: immagina imprese sempre più assurde fino a ottenere la distruzione dell’umanità, sostituita da api geneticamente modificate e trasformate in bit informativi.
Qui il romanzo, purtroppo, torna a essere tradizionale; ma fin qui ...
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schizofrenia
Giuseppe Ducci
Il ruolo della cannabis nella genesi della schizofrenia
I più recenti e autorevoli studi confermano che l’uso della cannabis in adolescenza comporta un rischio relativo [...] in partic. tra gli adolescenti, ed è in forte aumento. In Olanda e Gran Bretagna sono recentemente comparse varietà geneticamente modificate (skunk) che presentano una concentrazione di THC anche venti volte superiore a quelle prima conosciute. L’uso ...
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displasie
Anomalie dello sviluppo del sistema nervoso o, con significato più attuale e preciso, alterazioni dello sviluppo corticale. Il termine è composto dal prefisso peggiorativo dis- e dal secondo [...] in epoca prenatale: ischemie, infezioni o assunzione materna di sostanze tossiche. Sono stati tuttavia identificati anche fattori genetici in grado di interferire con le fasi finali dello sviluppo corticale e di causare specifiche sindromi con ...
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borderline
Condizione psichiatrica, detta anche marginale, situata ai limiti fra le nevrosi e le psicosi. Il termine inglese significa appunto «linea di confine» e indicava originariamente forme atipiche [...] sistema limbico e dei circuiti prefrontali sono collegate all’impulsività e alla difettosa modulazione degli affetti, e potrebbero essere alla base di una vulnerabilità biologica geneticamente trasmissibile, aperta alle influenze familiari e sociali. ...
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Disciplina nata nella seconda metà del 19° sec., come branca autonoma dell’antropologia, per studiare l’origine e l’evoluzione dell’uomo partendo dai reperti scheletrici degli Ominini fossili, al fine [...] specie Homo neanderthalensis; H. sapiens è comparso in Africa intorno a 200.000 anni fa; il ramo delle popolazioni africane subsahariane è geneticamente il più variabile e da esso si sono separate le popolazioni extra-africane che dal punto di vista ...
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Biologia
Presenza in una popolazione di due o più genotipi per un dato carattere, o anche l’esistenza di una variazione fenotipica in una popolazione. Si parla di p. genetico quando un carattere mendeliano [...] e permette di mantenere un p. bilanciato nella popolazione.
P. del DNA
Uno svantaggio dell’elettroforesi per l’osservazione del p. genetico è che essa è in grado di rilevare le variazioni solo nei geni strutturali, quelli cioè che sono tradotti in ...
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(Bălgarija; A. T., 16 bis, 81).
Sommario. - Geografia: Il nome, i confini (p. 66); Storia della conoscenza del paese (p. 66); Geologia (p. 66); Morfologia (p. 67); Clima (p. 69); Acque continentali (p. [...] di questo sbocca il Provadiisko Dere (km. 121; bacino kmq. 2411), che prima di Varna si allarga nel Devnensko Jezero, geneticamente analogo alle criptodepressioni che orlano la costa del Mar Nero a occidente di Burgaz.
Dei fiumi che vanno al Danubio ...
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(VI, p. 33; App. I, p. 238; II, i, p. 355; III, i, p. 201; V, i, p. 308)
Banca e credito
Con gli anni Novanta si afferma anche in Italia un radicale processo di ristrutturazione del settore bancario e [...] maggiormente industrializzati, che in generale vuole le strutture finanziarie radicate su posizioni di forte immobilismo locale, geneticamente più pronte a difendere rendite di monopolio che a favorire le regole della concorrenza. Ciò ha permesso ...
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SUPERANTIGENE
Daniele Primi-Luisa Imberti
Il termine ''superantigene'' è stato proposto da J. White nel 1989 per descrivere un gruppo di molecole capaci d'interagire e di attivare i linfociti T tramite [...] a dire un gruppo di proteine, prodotte da molte specie di batteri, denominate enterotossine.
Lo studio del prodotto di certi loci genetici presenti nel topo, dei quali solo nel 1991 è stata definita l'origine virale e che per anni sono stati definiti ...
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Volontariato
Andrea De Dominicis
Il termine volontariato definisce contemporaneamente la cosiddetta azione volontaria, ossia quella derivante da motivi di ordine prosociale, e le forme più o meno organizzate [...] donatore (Ranci 1994). Anche per la 'sociobiologia' il comportamento solidale si può spiegare in quanto strategia, programmata geneticamente e stabilizzata nel corso dell'evoluzione, la quale permette di massimizzare il bilancio perdita-guadagno. La ...
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genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...
-genetico
-genètico [der. di -genesi, secondo l’agg. seg.]. – Secondo elemento di aggettivi composti, correlati con i sost. in -genesi (per es., partenogenetico) e anche, meno spesso, con i sost. in -genia (epigenetico), talora autonomi, con...