BAMBACIONI, Valeria
Gaspare Mazzolani
Nata il 24 nov. 1895 a Roma da Domenico e da Enrica Amici, si laureò in scienze naturali nel 1918 e in chimica nel 1921 presso l'università di Roma. Nell'aprile [...] fu nominata aiuto alla cattedra, ora di E. Carano. Dal 1937-38 al 1939-40 tenne per incarico l'insegnamento di genetica nella facoltà di scienze a Roma. Dal 1942 professore straordinario di botanica a Messina, dopo un incarico dal 1939-40 al 1941 ...
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Chimico (Buckinghamshire 1942 - Nottinghamshire 2018). Specializzatosi in chimica organica all'univ. di Cambridge (1963), si è trasferito negli USA per lavorare al Salk Institute di San Diego (1966-69), [...] dove ha collaborato con S. Brenner. Tornato in Gran Bretagna si è dedicato allo studio della genetica e del DNA umano presso i laboratorî di biologia molecolare del Medical Research council di Cambridge (1989). Nominato direttore del Wellcome Trust ...
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Biologo statunitense (n. Tulsa 1936). Dopo essersi laureato presso l'Harvard University, dal 1965 ha trascorso gran parte della sua vita scientifica nel National institute of health (NIH) di Bethesda (Maryland). [...] genica su un essere umano, una bambina affetta da SCID (sigla di severe combined immunodeficiency disease). Questa malattia genetica rara (colpisce un neonato su 100.000) è dovuta alla mancanza di adenosindeamminasi, un enzima codificato dal gene ...
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Antropologo e sociologo francese (Épinal 1872 - Parigi 1950). Insieme allo zio Émile Durkheim, a Lévi-Bruhl e all'intero gruppo della rivista L'Année sociologique (1898), è da considerarsi tra i fondatori [...] più hanno influenzato lo sviluppo dell'antropologia sociale britannica. Prendendo gradualmente le distanze dal metodo di spiegazione "genetica" proposto da Durkheim, M., specie dopo la morte di questi, contribuì a creare uno statuto autonomo della ...
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Biologo statunitense (n. South Bend, Indiana, 1947), prof. di biologia molecolare all'univ. di Princeton (New Jersey) dal 1981. Per i suoi studî riguardanti i geni che sovraintendono allo sviluppo nel [...] pionieristici, iniziati nel 1940, è stato il primo ad applicare le metodologie della genetica agli studî sullo sviluppo embrionale, analizzando la base genetica di una particolare classe di mutazioni, chiamate trasformazioni omeotiche, che causano la ...
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Anatomopatologo italiano (Lercara Friddi 1910 - Milano 1990); prof. univ. dal 1938, ha insegnato anatomia e istologia patologica nelle univ. di Bari (1938) e di Pavia (1943) e dal 1956 nell'univ. di Milano; [...] pubblicazioni in tema di patologia ereditaria, di patologia del feto e del neonato, sui tumori melanotici, su problemi di diagnostica anatomo- e istopatologica, e di una monografia dal titolo Avviamento alla patologia genetica dell'uomo (1949). ...
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Patologo e genetista statunitense (n. Palo Alto, California, 1959). Laureato in matematica alla University of California di Berkeley (1978), ha conseguito il dottorato in biologia al Massachussetts Institute [...] 'acido ribonucleico, arrivando alla scoperta che le molecole di RNA non hanno soltanto il compito di trascrivere l'informazione genetica codificata dal DNA, ma che alcune di esse fungono da interruttori capaci di disattivare un gene. Grazie ai suoi ...
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Sociobiologo statunitense (Birmingham, Alabama, 1929 - Burlington 2021); insegnante di zoologia alla Harvard University (1955), poi lecturer presso il Kings College di Cambridge, dal 2007 prof. di entomologia [...] , la possibilità di studiare la specie umana anche attraverso l'analisi sociobiologica, oltre che attraverso l'analisi genetica o endocrinologica. Rilevante, se pure controverso, il suo contributo alle scienze sociali, aperto all'impiego dei metodi ...
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Evoluzione
«This preservation of favourable variations and the rejection of injurious variations, I call Natural Selection» (Charles Darwin, On the origin of species)
Evoluzionismo, creazionismo, neodarwinismo
di [...] gli insetticidi hanno quindi agito come forze selettive modificando in breve tempo il patrimonio ereditario di numerose popolazioni. Deriva genetica. Si hanno fenomeni di deriva quando la frequenza di uno o più alleli (o addirittura la presenza o l ...
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Geologo francese (Parigi 1862 - ivi 1953); compì ricerche su diverse regioni della Francia, sull'America Settentr., sul Tibet e su alcune regioni africane. Scrisse (in collab. con G. de La Noë) Les formes [...] seconda edizione della carta batimetrica degli oceani. Fu uno dei primi a utilizzare i risultati delle ricerche geologiche e tettoniche per l'interpretazione genetica delle forme del terreno, gettando così le basi della moderna morfologia terrestre. ...
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genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...
-genetico
-genètico [der. di -genesi, secondo l’agg. seg.]. – Secondo elemento di aggettivi composti, correlati con i sost. in -genesi (per es., partenogenetico) e anche, meno spesso, con i sost. in -genia (epigenetico), talora autonomi, con...