Zoologo inglese (Southsea 1895 - Wrexham, Galles, 1975); nel 1930 scoprì la possibilità di stimolare l'ovulazione nel rospo mediante iniezioni di estratti ipofisarî anteriori (reazione di H.). Nel 1934 [...] questa scoperta fu adottata come prova di gravidanza da G. W. Bellerby, e da H. A. Shapiro e H. Zwarenstein. Si è occupato di problemi di genetica e di applicazioni della statistica alla biologia. ...
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Nell’antichità classica, panno, generalmente di lino, usato sia come tovagliolo, sia come acconciatura femminile. Gli antichi agronomi chiamarono m. (perché spesso eseguite su tela) ogni rappresentazione [...] in una genoteca genomica. Un saggio di identificazione di mutazioni stabilisce poi se il gene sia responsabile di una malattia genetica. Con il metodo della clonazione funzionale è stato, per es., mappato il gene che codifica la β-globina, il quale ...
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Biologo statunitense (Owosso, Michigan, 1908 - New York 1997), docente (1934-50) alla Wash ington University di Saint Louis, membro (dal 1950) e direttore (1962-74) del Department of genetics della Carnegie [...] la fisiologia, insieme con M. Delbrück e S. Luria, per aver dimostrato (in collaborazione con M. Chase) che l'informazione genetica nei virus (batteriofagi) è registrata sull'acido desossiribonucleico (DNA). Fu autore di numerose altre ricerche sulla ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Daniel Bovet
Alberto Oliverio
Daniel Bovet, premio Nobel per la fisiologia o la medicina nel 1957, ha svolto ricerche in settori disparati: i suoi studi nel campo della chemioterapia e della farmacologia [...] «Comptes rendus Académie des sciences», 1965, pp. 1239-44) e di ceppi inincrociati (inbred) di topi la cui uniformità genetica li rende simili a popolazioni costituite da gemelli monozigotici. A Los Angeles e a Sassari affrontò il problema delle basi ...
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Microbiologo (Port Hastings, Canada, 1909 - Londra 1972). Nel 1934 entrò nel gruppo di ricerca del Rockefeller institute for medical research. È stato preside del dipartimento di microbiologia al New York [...] dell'Office of science and technology (1936-60) e vicepresidente per la medicina del Commonwealth Found (1966). Si è interessato di genetica dei microrganismi, di malattie infettive e di immunologia e a lui si deve, insieme a O. T. Avery e a M ...
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Botanico olandese (Haarlem 1848 - Lunteren, Gheldria, 1935), professore di botanica ad Amsterdam dal 1878 al 1918. Socio straniero dei Lincei (1902). Si occupò di fisiologia vegetale, specialmente della [...] , e stabilendo il concetto di mutazione e la teoria mutazionistica dell'evoluzione. È considerato uno dei fondatori della genetica moderna; riscoprì, nel 1900, l'opera di Mendel, indipendentemente e contemporaneamente a C. Correns e E. Tschermack. Le ...
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Chimica statunitense (n. Washington 1964). Laureata al Pomona College, ha conseguito il dottorato alla Harvard University, effettuando studi sui ribozimi. Docente presso l'Università della California a [...] E. Charpentier alla scoperta della Crispr-Cas9, dove Cas9 è una nucleasi, una della più importanti nel campo dell’ingegneria genetica. Con questo efficace metodo di editing del genoma, in grado di tagliare con estrema precisione sequenze di DNA di ...
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Biologo (New York 1890 - Bloomington, Indi ana, 1967); prof. all'univ. dell'Indiana (Bloom ington). Allievo di E. B. Wilson e collaboratore di Th. H. Morgan nelle ricerche sulla drosofila sino dal 1910. [...] -over), sui "letali bilanciati", sulle mutazioni cromosomiche e la loro importanza per l'evoluzione, e su varî altri argomenti di genetica, lo pongono fra i massimi cultori di questa disciplina. Nel 1927 scoprì l'azione mutagena dei raggi X e aprì ...
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Patologo (Filadelfia 1934 - Madison 1994). Laureato allo Swarthmore College nel 1955, si specializzò presso il California institute of technology di Pasadena; prof. di oncologia alla univ. del Wisconsin [...] la fisiologia nel 1975. Ha dimostrato che il virus che determina un tumore, il sarcoma di Rous, la cui informazione genetica è iscritta sull'RNA, trascrive l'informazione sul DNA, il quale è poi incorporato nella cellula che subisce la trasformazione ...
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Biologo italiano (Livorno 1878 - Roma 1932), fratello di Federigo, prof. nell'univ. di Sassari (1917) e in quella di Padova (1921); autore di apprezzate ricerche di fisiologia comparata (digestione e funzione [...] di un numero illimitato di generazioni agamiche nei Protozoi; illustrò il ciclo di alcuni Radiolarî; recò contributi alla genetica. Tra le sue opere più notevoli: La teoria cellulare (1911); Eredità dell'uomo (1924); La riproduzione nei Protozoi ...
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genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...
-genetico
-genètico [der. di -genesi, secondo l’agg. seg.]. – Secondo elemento di aggettivi composti, correlati con i sost. in -genesi (per es., partenogenetico) e anche, meno spesso, con i sost. in -genia (epigenetico), talora autonomi, con...