VIRUS
Angelo Carere
Generalità. - Negli ultimi 30 anni la virologia ha avuto uno sviluppo enorme portando contributi fondamentali alla biologia e alla medicina; ciò è dimostrato anche dal fatto che [...] qualunque sia il loro acido nucleico (DNA o RNA); invece l'analisi genetica è possibile per i v. a DNA ma non per quelli a RNA mesi; il tipo para 2 somiglia al tipo para I come manifestazioni cliniche ma è meno virulento; il para 4 è il piú benigno.
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(App. V, i, p. 384)
Le b., intese nel significato più ampio e moderno del termine, possono essere definite come le tecnologie che utilizzano organismi viventi o loro componenti subcellulari, al fine di [...] e delle conoscenze finora acquisite nell'ambito dell'applicazione clinica della terapia genica si sono focalizzati sulle cellule del sistema ematopoietico, che meglio si prestano a essere geneticamente curate al di fuori del corpo del paziente per ...
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Prione
Maurizio Pocchiari
Il termine prione identifica un agente infettivo con dimensioni più piccole dei virus e resistente alle procedure impiegate per rimuovere o inattivare virus, batteri, funghi [...] Calabria e Campania. La durata della malattia nei pazienti con MCJ genetica è generalmente più breve (la media è 4 mesi) che nei con variante MCJ hanno donato sangue prima di sviluppare segni clinici di malattia e che in Francia 3 pazienti su 21 ...
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Terapia genica
Alessandro Aiuti
In biologia e medicina, è la terapia che prevede l'introduzione nel paziente di frammenti di DNA contenenti geni per la cura o la prevenzione di patologie a determinazione [...] La SCID da carenza dell'enzima adenosindeaminasi (ADA) è stata la prima malattia genetica a essere trattata con la t. g. a partire dal 1991. I primi studi clinici avevano messo bene in evidenza la sicurezza del trasferimento del gene ADA mediante dei ...
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SANGUE (XXX, p. 664)
Giuseppe MONTALENTI
Ferdinando CORELLI
I gruppi sanguigni. - Da tempo era conosciuto che il siero di sangue di una specie zoologica agglutina i corpuscoli rossi di un'altra specie [...] era suddiviso in A1 B e A2 B. Dal punto di vista genetico ciò si spiega con un'estensione della teoria di Bernstein, ammettendo delle prime in Europa, è stata istituita nel 1936 nella Clinica medica dell'università di Roma), ha permesso di avere a ...
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METABOLISMO (XXIII, p. 17; App. II, 11, p. 293; III, 11, p. 68)
Carlo Alfonso Rossi
Libero Martoni
Si può affermare che gli organismi viventi creano e mantengono il loro essenziale ordine interno a [...] simili a quelle del tipo I. Esiste una variante clinicamente simile con difetto di fosforilasi-chinasi, che però si a deficit d'ipoxantina-guanosina-fosforibosil transferasi ed è geneticamente legata al cromosoma X.
La gotta interessa l'età ...
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TRAPIANTI
Gino Doria
Fabrizio Trecca
. Biologia. - Introduzione. - I t. di organi, tessuti, o cellule suscitano da molti anni l'interesse di medici e biologi. Infatti, è molto antica l'idea di sostituire [...] ha rivelato che il sistema HLA è controllato da 3 loci geneticamente associati, denominati LA (HLA-A), Four (HLA-B), e intervento di cardiochirurgia ad opera di M. Turina, della clinica universitaria di Zurigo. Anche in questo caso l'applicazione è ...
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L'espansione degl'interessi della f. agli aspetti sia conoscitivi sia applicativi dell'azione dei farmaci ha comportato lo sviluppo di distinti settori di studio con metodologie e tecniche d'indagine loro [...] contegno cinetico di nuovi farmaci e di fornire alla clinica suggerimenti sul modo più corretto di applicare modalità di e quindi indurre allergie. Il difetto enzimatico di origine genetica può divenire critico e manifestarsi con quadri morbosi per la ...
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NUTRIZIONE (XXV, p. 85)
Aldo Mariani
Fisiologia della nutrizione. - I recenti progressi, in questo campo, sono scaturiti da un approccio multidisciplinare e integrato, discendente dallo sviluppo delle [...] umano. Se è dunque vero - ferma restando l'importanza del potenziale genetico - che noi siamo ciò che mangiamo, è altrettanto certo che noi metodologia proposta recentemente dall'OMS; l'esame clinico nutrizionale trova, invece, più utile applicazione ...
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PROSTAGLANDINE
Paolo Schlechter
(App. IV, III, p. 75)
Le p. (P o PG) costituiscono un gruppo di sostanze che si caratterizza per un'azione regolatrice su alcune funzioni metaboliche cellulari correlate [...] va ancora segnalato che la PGE2 fa parte della catena genetica del fenomeno febbrile, catena che può esser sintetizzata come segue l'effetto desiderato, ha fatto desistere dal suo impiego in clinica.
PGD2. − Le attività di questa p. sono state ...
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nutrizionale
agg. [der. di nutrizione, sull’esempio dell’ingl. nutritional e fr. nutritionnel]. – Che si riferisce alla nutrizione o allo stato di nutrizione: il processo n.; problemi n.; deficienze, disturbi n.; linea n., serie di prodotti...
retinoblastoma
retinoblastòma s. m. [comp. di rètina e blastoma] (pl. -i). – In clinica oculistica, tumore primitivo della rètina, geneticamente determinato da mutazioni cromosomiche, spesso ereditario; ha tendenza a invadere l’orbita e a...