Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] morfosemantica in cui rientrano i sostantivi di materia e in genere tutto ciò che non è numerabile (➔ neutro). Dunque in fior. già nella seconda metà del XIV secolo. Normale, nella lingua letteraria, è l’oscillazione tra il tipo -eva, -iva e il tipo ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] norma non ha più come modello di riferimento la lingua letteraria – che ha perso la sua tradizionale centralità già nella , la direttora non si sono però di fatto mai imposte; ➔ genere e lingua; ➔ femminile), ma si oscilla tuttora tra il ministro ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] correzione del romanzo optò per lo più per gli esiti meno marcati letterariamente (Vitale 1992b).
2.5.1. Grafia. Per quanto riguarda la Tra i numerosi esempi di uso del dialetto, in genere riservato alle battute di dialogo dei personaggi popolari, si ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] 9), proponendo la novità di un’Italia intesa «come spazio della lingua letteraria» (Bruni 2010: 76).
La prima metà del IX secolo e il trasparenza del messaggio. Si è parlato, in casi del genere, di latino rustico o iuxta rusticitatem, cioè tale ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] delle parole, ma soprattutto il loro significato recondito: nulla del genere nel trattatello di Dante. Analogo l’impianto del De rerum in ➔ Pietro Bembo); così l’idea che l’uso letterario sia la più alta palestra di promozione del volgare (anche ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] ni/. Nel sumerico reale l'uso di /bi/ o di /ni/ dipende dal genere dell'oggetto del verbo; nel testo IX, l'uso di /ni/ al posto parte indispensabile dell'educazione dello scriba in una composizione letteraria, anch'essa bilingue, che ci è giunta da ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] ragazzi cantano) e in alcuni casi si estende anche al ➔ genere (per es., coi verbi intransitivi e passivi coniugati nei ➔ tempi minuti mancano?
Nell’➔italiano antico, e in quello letterario almeno fino alla metà del XIX secolo, nelle interrogative ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] nel senso che, dopo di lui, la lingua italiana, la lingua letteraria di tutti gli italiani, poteva essere solo il fiorentino. È stato che il volgare illustre, lo stile tragico, e il genere metrico più alto, la canzone, debbano essere riservati ai ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] , viene di fatto ignorata, ripristinando le vocali etimologiche, secondo l’uso da tempo invalso nel napoletano letterario, con l’eccezione di -i, resa in genere con -e (come in luonghe «lunghi»; cfr. Bove & Centola 2003). Sempre più diffusa è poi ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] (➔ volgarizzamenti, lingua dei); e se si parla di lingua letteraria, tale è per es. il veneziano del De regimine rectoris ) e si registrano acquisti, vendite e affari patrimoniali in genere. Si vedano per es. le Ricordanze di Matteo di Niccolò ...
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letterario
letteràrio agg. [dal lat. litterarius, der. di littĕra «lettera»]. – 1. a. Di opera dell’ingegno che appartiene alla letteratura (in contrapp. a opere d’altro genere, tecniche, didattiche, scientifiche, opere musicali, opere d’arte,...
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...