I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] selezionare preferibilmente antroponimi nell’ambito artistico-letterario, peraltro piuttosto datati (dantesco, (1927), da cui molta ricerca successiva ha tratto esempio. In genere, lo slittamento semantico è basato sul nome dello scopritore o dell’ ...
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Il termine partitivo indica la funzione, propria di alcuni elementi (l’➔articolo, il clitico ne o altri ➔ clitici), di indicare il prelievo di una ‘parte’, una quantità indeterminata, dal referente del [...] Ø, benché un simile uso sia marcato come letterario o burocratico:
(21) Ø stelle splendono nel canzone di Mina (Belletti 1979):
(32) di baci ne voglio un milione
In genere il ne può comparire da solo o con un quantificatore:
(33) che belle pesche ...
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In italiano i ➔ nomi (e tutti gli elementi sostantivati: infiniti, aggettivi e participi) possono essere preceduti da articoli (➔ articolo), anche con l’interposizione di altre parole (aggettivi o avverbi): [...] ‘noti’: «l’uomo poi […], e anche il cane […]».
L’articolo determinativo compare spesso nei ► titoli di opere letterarie e d’arte in genere: I promessi sposi, Il sorpasso, ecc. (è tipico anche delle testate giornalistiche: «Il Messaggero», «La Stampa ...
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DETERMINATIVI, ARTICOLI
Gli articoli determinativi si usano in riferimento a una categoria generale di persone, animali, oggetti, concetti
L’uomo comparve sulla Terra migliaia di anni fa
La matematica [...] dell’articolo sono quelle usate davanti a vocale, richieste dal genere e dal numero della sigla, sia che venga pronunciata come (www.lastampa.it).
Storia
Nell’italiano antico e letterario, il singolare maschile lo veniva usato anche in condizioni ...
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La barzelletta è un breve racconto umoristico, circoscritto da un annuncio preliminare e da una battuta risolutiva. Viene in genere recitato oralmente da un partecipante alla conversazione, per muovere [...] Cinquecento il significato attuale s’era affiancato a quello letterario d’origine. Suo sinonimo è l’antonomastico storiella.
La da una cornice pragmatica che prevede: un annuncio (del genere: «La sai l’ultima?»); una quota d’interazione partecipativa ...
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Gli arcaismi sono forme o parole avvertite come desuete sul piano sincronico della lingua d’uso, ma non, per es., nell’ambito di particolari tradizioni e generi. Il ricorso a parole del passato è un ingrediente [...] i casi particolari di continuità all’interno di un genere, solitamente l’arcaismo è percepito come corpo estraneo stava trasformandosi da medium elitario di tipo quasi solo letterario in strumento comunicativo, cioè di tipo sociale, riguardante una ...
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Le locuzioni verbali (dette anche perifrasi verbali: Dardano & Trifone 1983: 364) sono costruzioni perifrastiche (➔ perifrastiche, strutture; ➔ locuzioni) formate da un verbo (➔ verbi) e da almeno [...] neutro implica che i verbi delle locuzioni verbali siano in genere poveri semanticamente, come essere, avere, fare, andare, ogni tipo (➔ testo, tipi di), di carattere sia letterario che non letterario. Nel passo dei Promessi Sposi riportato in (3) si ...
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Le congiunzioni relative (dove, ove, donde, onde) sono ➔ congiunzioni che hanno la peculiarità di introdurre, come i pronomi relativi (➔ relativi, pronomi), le frasi relative (➔ relative, frasi) esplicite [...] uso comune, le altre tre congiunzioni relative sono soprattutto di uso letterario e comunque formale:
(3) Mai non fui in parte ove mai per l’avanti non si era tolto (Leopardi, “Storia del genere umano”, in Operette morali I)
Dove può a sua volta esser ...
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La cosiddetta d eufonica è un elemento fonico che si aggiunge a una singola vocale (esclusivamente la a della preposizione, la e e la o delle congiunzioni; anticamente si aveva anche nella negazione né, [...] sia scritto che parlato, la d eufonica si inserisce in genere solo quando le due vocali sono identiche: si avrà allora molto meno ostile allo iato di quanto lo fosse l’italiano letterario di base fiorentina; quindi è possibile fare a meno della d ...
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PASSATO REMOTO, INDICATIVO
Il passato remoto (o perfetto semplice) è un tempo verbale dell’indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto nel passato, concluso e senza legami di nessun tipo con il [...] emotivo rispetto all’evento raccontato, mentre nello scritto letterario l’uso del passato remoto risponde a una loro furono.
Usi
Mentre il ➔passato prossimo si riferisce in genere a eventi considerati psicologicamente vicini, il passato remoto è la ...
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letterario
letteràrio agg. [dal lat. litterarius, der. di littĕra «lettera»]. – 1. a. Di opera dell’ingegno che appartiene alla letteratura (in contrapp. a opere d’altro genere, tecniche, didattiche, scientifiche, opere musicali, opere d’arte,...
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...