L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] scambi, i gnocchi, un scemo. Talora emergono nei nomi differenze di genere (peri per pere) e plurali regolarizzanti (bracci, uovi) o usi italiano regionale in senso stretto: è una lingua letteraria, che non trova riscontro in una varietà realmente ...
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Il palindromo è una sequenza di lettere o di sillabe che possa essere letta anche in senso retrogrado dando come esito o la sequenza di partenza o un’altra sequenza pure dotata di senso. Al principio della [...] e nel contempo pienamente apprezzabile risulta il genere introdotto da Anacleto Bendazzi, con Cesare io però
or e poi ... Vi opero!
(Anacleto Bendazzi, Bizzarrie letterarie, Ravenna, Seminario di Ravenna, 1951).
Il palindromo letterale, in cui ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] norma che si impose nel Cinquecento, quella del fiorentino letterario, agendo dunque come una forma di regolarizzazione e come . Trovato (1991: 111) indica alcune correzioni del genere, precocemente regolatrici, ancor prima che si imponesse la norma ...
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CAIX, Napoleone
Tullio De Mauro
Nato a Bozzolo (Mantova) il 17 ag. 1845 da Giovanni e da Giovanna Azzolini, studiò presso il ginnasio di Cremona, ove ebbe tra gli insegnanti lo storico e latinista liberale [...] la recensione del Cohelet (tradotto e illustrato da David Castelli), in Politecnico, parte letteraria, s. 4, III (1867), pp. 661-67.
Dal 1867 insegnò non sufficienti all'etimologia (e più in genere alla storia linguistica), che esige invece una ...
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Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] ’Orfeo e alle Rime, il tipo conservativo, sentito come più letterario. E, in generale, la lingua delle Stanze è più selettiva, escludendo tratti ammessi nelle Rime, dove il genere e la destinazione musicale incoraggiavano a una lingua più popolare e ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo [...] facillimo da facile è ormai disusato, mentre asperrimo da aspro ha uso solo letterario, accanto al regolare asprissimo. Infine, tutte queste forme hanno in genere scarso impiego nella lingua parlata, che preferisce le forme regolari, quando esistono ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] ). La predilezione per -ino si estende anche all’uso letterario.
Inoltre, -ino è il suffisso meno condizionato da restrizioni i suffissi, la creazione di sequenze omofone, essa non è in genere prevedibile, per cui ad es. abbiamo da un lato alterati ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] leprone, donnone (come si vede, nell’➔alterazione può verificarsi un mutamento di genere del nome: lepre f. → leprone m., donna f. → donnone sono mica, mai, affatto, punto (quest’ultima di uso letterario): «non era mica così» (Vasco Pratolini); «lui, ...
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Un rimario è un lemmario ordinato in base alla vocale tonica di ogni vocabolo e ai suoni che la seguono (➔ rima). Nei rimari moderni le parole sono raccolte in gruppi così costruiti e ordinati al loro [...] ferro del mestiere per poeti e versificatori in genere: semplificano il compito di contrappuntare le rime, magari L’opera di maggiore successo editoriale è l’agile Rimario letterario della lingua italiana, a cura di Giovanni Mongelli (Mongelli 1952 ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] si abbia una sequenza di clitici, si ricorre, senza distinzione di genere alla forma glie- (glielo dico, vale tanto per «lo dico suo perduto amor).
Infine, sempre guardando all’ambito letterario, si conferma lo statuto particolare della terza persona ...
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letterario
letteràrio agg. [dal lat. litterarius, der. di littĕra «lettera»]. – 1. a. Di opera dell’ingegno che appartiene alla letteratura (in contrapp. a opere d’altro genere, tecniche, didattiche, scientifiche, opere musicali, opere d’arte,...
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...