Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] inferiore) varietà si riscontra anche con altri termini del genere (palloso, palla «bugia», avere le palle).
Le discriminazioni , fino ai primi del Novecento, anche in testi letterari e non avvertite come marcate, sono oggi considerate sconvenienti ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] greco a quello latino (Lieber 2000). Al filellenismo letterario corrispose, sul piano politico, la sua posizione favorevole all (Castelvecchi 1986: XLI).
Basandosi sulla differenza aristotelica tra genere e specie, ma anche sul De vulgari eloquentia, ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] (o distinta all’infinito)» (Contini 1971: 21).
Scrittore fecondo e sperimentatore, si accosta a vari generi letterari in una tensione verso l’assenza di genere che «nasce da una sorta di orgia di tutti i generi» (Contini 1971: 6). La funzione ...
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Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] quotidiana. L’autore adottò rigorosamente la lingua letteraria della tradizione, spesso scegliendo le forme più arcaiche. Di qui la sostituzione dei condizionali toscani con quelli poetici e, in genere, l’adozione di varianti più auliche: sarebbe ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] i tratti del parlato, si adeguano a ritmi ormai scopertamente saggistici fino a fare talvolta della poesia un genere della critica letteraria con tanto di giudizi espliciti e articolati.
L’io è insieme figura lirica che redige il proprio diario ...
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BIGNONE, Ettore
Piero Treves
Nato a Pinerolo il 17 dic. (non il 16 luglio) 1879 da Carlo e da Anita Matteucci, il B. si laureò a Torino in lettere (con una dissertazione su Lucrezio) nel 1901 e in filosofia [...] di due spiriti antitetici, storicistico il Pasquali e sensibilistico-letterario il B.: onde la filologia rimase in quest'ultimo presunta apolitica del filosofo, della speculazione ellenistica in genere, non avessero finora indotto a supporre). Né, ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] è arrivata la madre, la mamma di un terzo
Nell’italiano antico e letterario è invece ben attestato l’uso appellativo di padre e madre, sia specificamente il loro uso come appellativi (➔ genere e lingua).
Liminarmente, ricordiamo in questa sede ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] , ma rappresenta anche il frutto delle ricerche sui generi letterari (analisi della Poetica e dei canti danteschi) e sulla sulla Commedia l’appropriatezza del realismo linguistico dantesco al genere «heroico» di tradizione classica (Andreoni 2004).
Le ...
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Tra le caratteristiche principali della lingua dei media si rileva quella del riuso, ovvero della citazione (spesso non esplicita, la cosiddetta criptocitazione: Bazzanella 2004) di frasi, locuzioni, nomi [...] Agente 007).
Spesso un film propaga un titolo già noto, d’ambito letterario o teatrale, com’è il caso, tra i tanti, della Cena Rossi 2002: 246-249).
Non mancano esempi d’altro genere, nei quali il riferimento all’originale è meramente pretestuoso ...
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Per convenevoli s’intende un insieme di atti e formule verbali che denotano un comportamento formalmente cortese e che si ripetono in maniera rituale in determinate circostanze. Espressioni quali come [...] hanno la funzione di strutturare lo scambio comunicativo, collocandosi, in genere, dopo i saluti (➔ saluto, formule di) e prima tira avanti, come Dio vuole, finché dura. Un esempio letterario in cui la risposta appare soggettivamente variata si ha nel ...
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letterario
letteràrio agg. [dal lat. litterarius, der. di littĕra «lettera»]. – 1. a. Di opera dell’ingegno che appartiene alla letteratura (in contrapp. a opere d’altro genere, tecniche, didattiche, scientifiche, opere musicali, opere d’arte,...
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...