La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] (1654, 1670). Al pedantismo e al dogmatismo grammaticale si contrappone un’idea della lingua come entità libera , del napoletano Giulio Cesare Cortese). In prosa si coltivavano il genere favolistico, con Lo cunto de li cunti del napoletano Basile ( ...
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Autismo
Salomon Resnik
Paola Bernabei
Il termine tedesco Autismus, dal greco αὐτός, "stesso", coniato dallo psichiatra svizzero E. Bleuler, designa, in senso generale, la patologia caratterizzata dalla [...] , fino a un linguaggio formalmente discreto, sul piano grammaticale e sintattico, ma bizzarro dal punto di vista del dai familiari (Bernabei-Camaioni-Levi 1998). Questi riconducono in genere l'inizio della regressione a un evento stressante, per es ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] della lingua. A spiegare tale regime di variazione e innovazione Cesarotti ricorre ai concetti di «geniogrammaticale» e «genio retorico», il primo corrispondente alla struttura profonda della lingua, il secondo mutevole, disponibile alle variazioni ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] commessi a scuola nei primi anni di apprendimento delle regole grammaticali. Un esempio significativo è la prima persona plurale del passato 164), ma anche nello scritto di autori (in genere settentrionali, ma anche romani o marchigiani) solitamente ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] Boccaccio, con un modesto apparato di precisazioni di ordine grammaticale e lessicale, mentre questo non è possibile per il ], scritto spesso illor nei manoscritti (gli editori moderni danno in genere i· llor). Così nel sonetto citato di Dante in «no ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] teatrali. Tra questi, quelli di tipo comico sono in genere più mimetici dell’orale di quelli di tipo tragico. Così stabilito il regesto dei tratti che corrispondono a questa rivoluzione grammaticale della lingua della prosa. Sono tratti che, come ha ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] lavoro filologico di vasta portata, fu attenta alla norma grammaticale latina, di cui offrì un’applicazione corretta, pur tempo delle vacche grasse o magre (dal sogno del Faraone, in Gen. 41, 2-3), passare una via crucis. I nomi cristiani ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] fuori Firenze e limitata stilisticamente a un solo genere – di una fiorentinità «trascendentale» (Contini 1970 vanno nella direzione di una normalizzazione e regolarizzazione linguistico-grammaticale (per es., con una predilezione per le elisioni ...
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Per lingua franca (o lingua franca mediterranea) s’intende una lingua veicolare a base italiana, documentata a partire dal tardo Cinquecento lungo le coste del Mediterraneo, in particolare nelle capitali [...] romanzo, non sussistendo che tracce marginali – tanto a livello grammaticale quanto lessicale – di influsso arabo o turco. La cosa tali varietà siano esistite: piuttosto, come accade in genere in situazioni di contatto linguistico più o meno ...
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I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] età medievale, era ricco di volgarismi e di infrazioni alla norma grammaticale (➔ latino e italiano).
Il notaio era abituato alla mediazione linguistica del volgare, per diverse situazioni d’uso, in genere a opera di notai, su ordine dei loro signori ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
neutro
nèutro agg. [dal lat. neuter -tra -trum]. – 1. Che non è né l’uno né l’altro di due fatti o stati che si considerano antitetici o contrapponibili. In partic.: a. In grammatica, genere n. (o semplicem. neutro come s. m., dal lat. neutrum...